Riporto una notizia di pochi giorni fa, che si aggiunge alle altre misure per la distribuzione di carni e alimenti clonati.
Secondo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) il consumo di carne e latte ottenuti da mucche e maiali clonati non è più pericoloso del consumo di prodotti "convenzionali". In Italia la notizia ha scatenato la reazione delle principali organizzazioni che si occupano di alimentazione. Coldiretti parla di "rischio inaccettabile", la Confederazione italiana agricoltori è in "totale disaccordo", Federconsumatori e Adusbef si opporranno "con tutti i mezzi a questi alimenti". Secondo il parere espresso oggi dall'Efsa, gli animali clonati presentano in effetti maggiori tassi di mortalità e di malattia. Ma, una volta selezionati gli animali sani, dice l'Autorità, i valori nutrizionali del latte e della carne non sono diversi da quelli degli altri animali. Non solo, ma "è molto improbabile che esistano differenze in termini di sicurezza alimentare". Inoltre, la percentuale di mucche o maiali malati tra i cloni è destinata a calare grazie al progresso tecnologico. Dal momento che la duplicazione genetica ha un costo elevato, gli animali ottenuti sarebbero probabilmente utilizzati per la riproduzione. In effetti i consumatori si troveranno nel piatto più facilmente i figli di mucche e maiali clonati, piuttosto che gli animali stessi. Il che significa che dall'eventuale autorizzazione passerano alcuni anni prima che sul mercato si trovino questi prodotti. Secondo le indicazioni dell'Efsa anche questi ultimi non sono comunque pericolosi. Si tratta tuttavia di un parere provvisorio, emesso su richiesta della Commissione europea e che sarà oggetto di revisione, prima di essere pubblicato definitivamente a maggio. Nel frattempo l'Efsa aprirà un giro di consultazioni: prima con il pubblico, attraverso il proprio sito internet, fino a fine febbraio; poi con un incontro consultivo per sentire i pareri dei paesi membri dell'Unione europea. La notizia però rafforza le preoccupazioni che si erano già diffuse dopo l'indiscrezione del Wall Street Journal di qualche giorno fa, secondo la quale la Food and Drug Administration (l'autorità alimentare statunitense), prenderà una decisione sullo stesso argomento proprio all'inizio della prossima settimana. Tra i media statunitensi è diffusa l'opinione che la Fda autorizzerà la commercializzazione di prodotti ottenuti da animali clonati. La coincidenza dei tempi tra le due sponde dell'Atlantico spinge la Confederazione agricoltori italiani a parlare di una "tempestività che alimenta non pochi sospetti". Secondo la Cia l'intento è "spingere l'Europa a scegliere ogm e clonazione". Rincara la dose Legambiente, secondo cui per l'Autorità europea si tratta della "ennesima posizione favorevole alle industrie del biotech". L'Efsa, che ha sede a Parma, non ha però i poteri esecutivi attributi all'americana Food and Drug Administration. Si tratta infatti solo di un organismo consultivo che esprime pareri, di solito richiesti dalla Commissione europea. In molti però la accusano di cedere facilmente alle pressioni delle grandi multinazionali del biotech e la Commissione, a sua volta, di adottare troppo sbrigativamente le decisioni indicate dall'Efsa.