3 settembre 2010


Il cerchio nel cerchio

La proiezione della nostra vita attraverso uno schermo sarebbe la perfetta riproduzione di un’infinità di cerchi concentrici, ognuno dei quali è simbolicamente parte di un solo ed unico punto. Le stesse esperienze, sono una serie di prove concentriche ripetute decine e decine di volte. L’idea di aver compreso il senso di ciò che avviene, spesso viene smentito dal ripetersi delle stesse dinamiche, come se queste fossero proprio li a testare la nostra condotta di vita. Impariamo ad amare, a soffrire, a giocare, a perdonare e infine ad accettare ogni manifestazione di questo grande gioco. Difficilmente riusciamo a mantenere lo sguardo del bimbo che vive in noi, la meraviglia gratuita che si prova a guardare la vita con occhi puri e innocenti, a fidarsi di ognuno incroci la nostra giornata, senza calcoli e aspettative di nessun genere. Sarebbe come giocare senza regole, consapevoli che ciò che può far male è solo una nostra proiezione, una scheggia che penetra la nostra anima solo se noi ci identifichiamo con uno schema mentale di dolore e frustrazione. Quando non c’è nulla da giudicare, quando si è felici di essere ed esistere semplicemente perché si sente di essere parte di qualcosa di molto più grande, allora ogni compito, ogni obiettivo perde significato e sostanza. Nell’apparente abbandono della lotta, si conquista il centro di un cerchio sempre più unificato con il solo battito universale.

Come un sasso lanciato nell’acqua genera cerchi concentrici che si espandono, così la nostra vita si apre alle esperienze e si espande fino al punto in cui in noi accade qualcosa di inaspettato. La vera nascita dell’essere che vive in noi, la nascita dell’essenza che anima il nostro corpo inverte la rotta e inizia il percorso contrario per cercare di ritornare al punto che genera il flusso infinito di onde. Il cammino è controcorrente perché in noi esistono dei blocchi difficili da aggirare e superare, ostacoli creati ad arte da noi stessi per comodità e per paura. A volte questi ostacoli si nutrono di forze esterne a noi, che non fanno altro che amplificare la loro forza. A volte basta semplicemente rendersi conto che tutto è illusorio, che non siamo tutto questo, non abbiamo bisogno di capire e risolvere, a volte serve solo sapere che dentro di noi c’è sempre la vera saggezza che conduce all’unità, che in noi c’è il seme di Cristo che attende di crescere e dare i suoi frutti. A volte è solo necessario osservare con un bel sorriso stampato sulle labbra…

31 luglio 2010


Il pendolo

L’osservazione dei fenomeni della nostra esistenza spesso conduce a paragonare alcune dinamiche ad oggetti o elementi naturali. Ogni cosa può essere ricondotta a tale osservazione, cercando di essere il più fedeli possibile, coerenti con la rappresentazione che si cerca di dare. Guardando alla natura dei rapporti interpersonali spesso il paragone più vicino alla realtà è il pendolo. Il pendolo può anche essere l’analogia della nostra evoluzione. L’oscillazione fra eccessi e polarità opposte, che trova il suo compimento nel passaggio centrale, nell’equilibrio fra gli estremi. A causa dell’oscillazione, l’uomo è costretto a vivere esperienze negative e positive, è costretto a doversi confrontare con l’estremo Bene e il suo opposto, a volte momenti di fusione si trasformano in grandi sofferenze, proprio perché un estremo di questa oscillazione ha turbato l’equilibrio che vive alla base dell’universo. Per giungere alla verità è necessario oscillare, a volte subire la velocità di questo movimento. Uno scatto d’ira, un gesto impulsivo, un attacco immotivato, la frustrazione, tutto si oppone a grandi momenti di fusione, calma, felicità e condivisione. L’esperienza diretta mi conduce a pensare che questo movimento sia necessario. Infatti è difficile sperimentare l’espansione senza aver conosciuto la contrazione, come è difficile conoscere il dolce senza possedere il concetto di amaro.

Tuttavia la nostra missione è quella di tentare di risalire il pendolo affinché possiamo divenire spettatori di tale oscillazione, lasciando ai nostri impulsi più bassi la possibilità di essere trasformati, rinforzando così le correnti benefiche che nutrono lo spirito che vive in noi. Risalire il pendolo significa osservare in modo più distaccato le dinamiche della vita, cercando di assumere un atteggiamento di amore disinteressato, nel quale il giudizio e la colpa lasciano spazio al servizio e alla compassione. In questo modo le oscillazioni avverranno con minore intensità, la loro ampiezza tenderà ad affievolirsi fino quasi a diventare una piccola vibrazione intorno al punto di equilibrio, nel quale ogni cosa continuerà il suo movimento, ogni cosa sarà pulsazione armonica. È difficile raggiungere questo equilibrio, poiché significa mettere da parte il nostro senso critico, il nostro ego e il nostro modo di vedere la giustizia nelle cose. Significa affidarsi a forze di natura superiore, lasciarsi cullare come su una giostra, senza rischio di cadere e provocare danni alle altre anime che incrociano la nostra vita. Riuscire a fare questo sarebbe un grande traguardo, almeno per me…

26 luglio 2010


Quarto anno

Oggi il blog festeggia il suo quarto anno...tutto è già scritto, molto altro deve essere vissuto. Voglio solo ringraziare le anime pure che hanno visitato questo piccolo diario. Molte cose sono cambiate, molti sono scomparsi nelle loro lotte, altri hanno apprezzato la quiete e la riflessione, altri hanno scelto strade diverse.

A tutti Voi il mio più grande e umile abbraccio

Luce e Amore

Freenfo

23 luglio 2010


Alla Luce del Sole

Mi specchio alla Luce del Sole,
mi specchio nel suo Amore incondizionato,
nel suo donare ogni Raggio senza giudizio alcuno.

Di Lui mi nutro e divento un Uomo migliore,
affinché il Logos possa dimorare nel mio Se,
affinché un giorno lo Spirito possa trovare fissa dimora nel mio Corpo.

26 giugno 2010


Il cielo piange

Ci sono giorni in cui il cielo piange. Ci sono giorni in cui dal nulla appare la fine e sembra che la Natura accompagni il tuo sentimento ed esprima il suo affetto nel tuo dolore. Ci sono giorni in cui ogni cosa sembra finita e tutto sembra compiuto. Giorni in cui si è consapevoli di essere entrati in una nuova fase, con la Luce negli occhi e la tristezza nel cuore. Difficile descrivere certi giorni, difficile condividere a pieno il turbinio di emozioni che avvolgono l’essere. In quei giorni non rimane che un foglio bianco, pronto da scrivere con una nuova fase della vita, sempre più forti, col dolore da trasformare nel nostro io più profondo…

Nel momento in cui ti viene tolto tutto realizzi veramente di non aver più bisogno di nulla. Anche il corpo perde la sua fisicità, sembra quasi dissolversi nell’Uno che permea ogni cosa. Il taglio netto di ogni legame col mondo, la consapevolezza di non dover più desiderare nulla. Tutto è già in te, nessun’altra cosa può modificare lo stato di armonia e di serenità. Non c’è più desiderio, non c’è più aspettativa, non c’è più tempo e spazio, tutto diventa un flusso consapevole di eventi sincronici, i quali sono solo l’effetto di altre manifestazioni che vivono autonomamente al tuo fianco. Quando perdi una parte di te, è per integrarla all’Uno dalla quale ha avuto origine, per questo non si perde nulla, al contrario si guadagna molto molto di più. Dall’esterno questo è incomprensibile, è una dinamica esclusiva del nostro più profondo nucleo. Impossibile da descrivere a parole. La certezza di questo insegnamento è nella malinconica sensazione di aver dato ogni singolo aspetto del proprio se, senza rimpianti ne rimorsi. Abbiamo aperto uno squarcio affinché noi stessi dall’esterno potessimo osservarci per cosa siamo realmente. Può non essere una visione idilliaca, ma è la nostra unicità, la nostra anima che si espande, il bruco che sta per nascere a nuova vita, la trasformazione allo stadio successivo…con amore e gratitudine.

17 giugno 2010


Legge

Il mio carattere ha sempre condotto la mia vita all’osservanza delle regole e delle leggi in generale. Una metodologia attenta al rispetto dei precetti che potessero essere condivisi dalla maggioranza delle persone con cui condividevo questo angolo di mondo. Nel corso del tempo ho realizzato e compreso le dispute e le battaglie sociali, a volte aspre ed estenuanti lotte per raggiungere un agognato beneficio piuttosto che un privilegio. A poco a poco che uscivo dal “barattolo” nel quale ogni uomo viene messo alla nascita, ho cominciato ad osservare la realtà con occhi diversi, un susseguirsi di deduzioni e intuizioni mi hanno condotto a riformulare gran parte delle verità che avevo pian piano reso mie nel corso della vita. La logica umana (nel senso di uomo) è una copia molto sbiadita di quello che esiste ad un livello “superiore”. Leggi umane sono un tentativo di imitare qualcosa di perfetto che regola e determina ogni singolo movimento atomico nel Cosmo. Scoprendo alcuni segreti celati in una foglia, in un albero, nel movimento di un’onda, nell’amore incondizionato di una cane verso il padrone, in ciò che è tangibile e osservabile da noi tutti, ho iniziato a scorgere Leggi ampiamente più giuste ed esatte delle leggi dell’uomo.

Con questo non voglio denigrare gli sforzi di chi con buona volontà ha creduto di operare per il bene dei propri simili. Purtroppo tentativi di nobile ispirazione sono stati pilotati o indotti da gerarchie di potere molto ben radicate nell’inconscio collettivo, talmente potenti da gestire fisicamente e mentalmente i burattini, con l’illusione di lasciare all’individuo la libertà di scelta (e la libertà stessa). La storia insegna attraverso guerre e prese di potere, come l’uomo è a poco a poco divenuto un essere vittima della stessa gerarchia che inizialmente credeva di dover combattere. Un gioco di pedine che mangiano la pedina più vicina per prendere il suo posto, con l’attenzione di creare le condizioni per non essere a sua volta mangiata. Questo squilibrio di forze a generato potenziali distruttivi molto grandi, che per forza di cose, oggi devono essere riequilibrati, essendo la legge di causa effetto, una regola alla quale l’uomo non può sfuggire. Ognuno nel suo microcosmo deve e dovrà confrontarsi con la sua condotta di vita, con la sua propensione al giudizio e all’utilizzo del libero arbitrio che ha ricevuto come dono di libertà suprema.

La domanda che inizialmente ponevo a me stesso, era relativa la capacità dell’uomo di salvare il suo mondo, le sue relazioni e automaticamente l’intera collettività. In ogni caso esisteva sempre qualcosa di limitato, come se l’uomo non avesse parametri assoluti, tali da poter esprimere la perfezione alla quale l’umanità dovrebbe ispirarsi. Questo è stato uno dei motivi per il quale ho cominciato a “studiare” le Leggi che si trovano ad un livello superiore. Superando la logica del giudizio e dell’ego, si può trovare la strada per decodificare quelle Leggi che sono naturalmente a disposizione di tutti coloro che riescano ad osservarle con lo Spirito giusto.

Ispirarsi a questa visione delle cose, permette di sublimare la pochezza e i limiti dell’uomo terreno, incapace di essere un giudice “sopra le parti”, perfettamente giusto e equo nei confronti della vita. Ispirarsi a Leggi di natura superiore permette di avere un quadro più ampio e veritiero della verità delle manifestazioni sensoriali, nonché una maggiore attitudine a non compiere errori. Un atteggiamento che ha come fondamento il rispetto di ogni simile e dissimile, in modo da non influenzare quasi per niente gli esseri che per motivi più diversi incontrano la nostra strada. Se l’uomo osservasse la struttura gerarchica di un alveare, la perfezione del movimento dell’erba fra le raffiche del vento, l’amore del Sole che dona incessantemente i suoi raggi senza preoccuparsi a fare distinzioni fra buono e cattivo, forse inizierebbe un cammino davvero diverso, nel quale il potere, l’egoismo, l’indifferenza verrebbero relegati come mali da estirpare. Certo a quel punto non servirebbero più giudici, avvocati, giornalisti, carcerieri, forze dell’ordine, imprenditori, medici, farmaci, sostanze chimiche, insomma forse esisterebbe un qualcosa che si avvicina al ritmo naturale del battito della vera Vita.

12 giugno 2010


Il tocco della luce

Il rapporto di coppia rappresenta la via maestra per crescere alla seconda nascita individuale. L’essere umano nasce biologicamente dall’hara della madre, inizia a sviluppare le caratteristiche morfogenetiche programmate a livello animico prima di incarnarsi, esegue i passi necessari per compiere ogni esperienza karmica utile a tornare al centro del proprio Se. La vita conduce l’individuo ad assumere le forme e le situazioni più adatte alla realizzazione di questo grande miracolo evolutivo. L’individualità si confronta con ogni aspetto “specchio” della personalità, attraverso lo scambio con altri esseri presenti sul pianeta. Ogni entità innesca una dinamica ben precisa nella relazione a specchio, fin tanto che questo mutuo scambio non raggiunge il suo alto livello di compimento. Dal punto di vista morale o etico non c’è alcuna differenza fra esperienze positive o negative, emozioni, ansie, gioie e dolori, sono solo il veicolo principale per raggiungere l’obiettivo finale. Entrare nel merito della colpa, del giudizio o della giustizia, non ha senso osservando questa dinamica da un punto di vista multidimensionale.

Il contatto fisico tra le persone ha la capacità di innescare reazioni fisiologiche e sottili molto potenti. Al di la della componente morale dei rapporti fisici, è interessante valutare come lo scambio sottile fra persone che condividono la stessa consapevolezza, sia il motore principale per raggiungere vette molto alte. Non è necessariamente l’atto sessuale o genitale di per se che ha questo compito, a volte il semplice tocco di un dito, di una mano, può innescare una serie di processi, che hanno origine dal campo aurico per raggiungere secondariamente le cellule di ogni apparato. Nell'antichità si era a conoscenza di questi insegnamenti, nel corso dei millenni varie tecniche sono state utilizzate per armonizzare lo stato psico-fisico, attraverso il massaggio terapeutico o il tocco delle mani. Questa grande conoscenza oggi si è persa dietro alla mistificazione dell’atto sessuale fine a se stesso, al contatto fra persone come veicolo del male. Un sentimento di puro amore prescinde dalla sessualità e da energie basse, è un veicolo di grande espansione e consapevolezza. Oggi riscoprire la potenza di un abbraccio, di un contatto sano, di una carezza, ha effetti molto più positivi di qualsiasi medicina o rimedio miracoloso. Ovviamente la società vuole emancipazione totale e alienamento, tale da deviare la natura dell’impulso naturale dell’uomo. Per questo nascono problematiche legate ad abusi e soprusi di ogni tipo.

Quando il tocco di una mano è puro, la mano diventa l’ambasciatrice della guarigione che compie attraverso la Luce del Creatore. Il nostro strumento per incarnare i principi alla base della vita. La sublimazione dell’energia sessuale, della componente più animale legata ai centri energetici inferiori, può essere raggiunta con amore e condivisione, può raggiungere il completo distacco dalla fisicità, nel momento in cui tutta questa energia comincia a fluire nello spazio del cuore. la relazione di coppia, se animata da un concetto di condivisone divina può davvero rappresentare un trampolino verso una maggiore integrazione, può rappresentare il motore che alimenta i nostri corpi sottili più alti, per trasformare gli istinti in pura luce e amore.

24 maggio 2010


Vaso di Pandora

Coloro che sono affini alle parole di questo blog, seguono un percorso comune e spesso molto impegnativo. La scoperta di ogni lato oscuro, ogni imperfezione del nostro ego, ogni manifestazione del nostro carattere, viene a poco a poco trasformata per essere riequilibrata. Nel corso di questi anni sono stati tolti molti veli e molti fili invisibili, che ci legavano a una realtà distorta e non veritiera, abbiamo sperimentato un mondo pieno di illusioni e retroscena, alla base del controllo di ogni singolo individuo. Oggi è difficile andare avanti, tutto è ormai estremamente doloroso, ogni aspetto della nostra vita interiore (e quindi esteriore) sta crollando davanti ai nostri occhi. Sentirsi totalmente scollegati da ciò che ci circonda è la sensazione predominante degli ultimi mesi, come se non facessimo parte del mondo in cui viviamo. Si potrebbe vivere sotto un albero senza aver bisogno di nulla, eppure con il desiderio innato di far conoscere alle persone che incontriamo, i tesori che abbiamo scoperto. Tesori che hanno colmato il nostro cuore ma nello stesso tempo lo hanno squarciato, tale è la loro forza e la loro verità. Sapere ciò che può accadere, riuscire a percepire gli eventi per quello che sono, piuttosto che per quello che vogliono farci credere, capire se una persona vive nella Luce del Padre oppure lavora per altri padroni, tutto questo forgia la nostra anima, in sentimenti di grande espansione, talvolta misti a periodi di profonda solitudine e tristezza. Difficile prevedere esattamente ciò che vivremo nei prossimi anni, ma ascoltando noi stessi sappiamo perfettamente la risposta. Nonostante tutto il forti saranno chiamati ad essere forti, dovranno incarnare i principi universali che solo il vero Cristo ha portato sulla terra, i pensieri più alti e più amorevoli, in ogni situazione. Mentre la nostra vita sembra disintegrarsi, mentre perdiamo ogni cosa per guadagnarla dentro di noi, riusciamo a percepire il mondo per quello che è. Nonostante tutto credo che questa sia una fortuna immensa.

3 aprile 2010


Ordine

“Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una.” (Ermete Trismegisto)

L’osservazione dei fenomeni relativi alla vita dell’uomo, ha sempre affascinato il mio pensiero. I lettori di questo blog, sono abituati a scorrere le mie parole e le mie riflessioni, consapevoli dello sforzo che può celarsi dietro a un messaggio che tenta di essere comunicato. A volte è semplice come bere un bicchier d’acqua, altre volte è necessario lasciare che le parole entrino e facciano breccia nel nostro cuore a poco a poco. La nostra consapevolezza accresce spesso da piccole esperienze, da messaggi così puri da sconvolgere il nostro sistema, altre volte servono anni e anni di duro lavoro su se stessi. Pochi Maestri riescono davvero a creare una strada nel nostro più intimo microcosmo, pochi sono in grado di penetrare così a fondo nella nostra anima.

Un detto enuncia: “Il maestro arriva quando il discepolo è pronto.” Credo che sia reale e veritiero, come del resto sta al discepolo creare le condizioni per “essere pronto”. Ma pronti a cosa? Essere pronti significa aver fatto spazio al nostro interno per discesa di un qualcosa che possa sostituire il nostro piccolo sistema di credenze umane, per lasciar spazio a principi cosmici e divini. Ermete Trismegisto nella tavola smeraldina parla chiaramente. Tutto la nostra percezione della vita, le esperienze, i pensieri e le azioni si ispirano a un qualcosa già presente ed esistente in un altro livello (Alto). Impossibile quindi compiere un qualcosa che non sia già stato pensato ne concepito nell’Assoluto. Tuttavia l’uomo, nel corso del tempo, ha perso la sua facoltà di dialogare con tali principi, ha perso la strada Maestra per essere coerente con l’idea stessa di evoluzione. Evoluzione della propria anima per tornare ad essere somigliante all’Anima Universale che Tutto permea.

Questo percorso, spesso disordinato rappresenta le nostre vite e le nostre apparenti lotte interiori, che altro non solo che la disperata ricerca, da parte dell’anima, della propria casa. Un casa in cui ogni cosa è ordinata e perfetta, poiché Figlia di principi universali, con il Cosmo stesso. La lontananza da tale perfezione rende l’uomo schiavo del suo piccolo ego, limitandone di fatto la possibilità di espansione verso un universo in cui la Legge suprema è rappresentata dall’Amore. Mantenendo ordine nella propria vita e ispirandosi a un’idea divina di vita stessa, possiamo trasformare le nostre limitate attitudini umane attraverso la volontà certa di appartenere a questa idea così perfetta. Se osserviamo la Natura e il suo esempio, possiamo facilmente verificare come l’ordine sia la legge primaria di tale perfezione. Ogni cosa segue un percorso preciso, coerente e soprattutto giusto. Le eccezioni a tale processo sono sempre e solo da attribuire a cambiamenti che l’uomo stesso inserisce in questo sistema. A volte questi cambiamenti destabilizzano le leggi naturali e le reazioni possono sembrare arbitrarie e ingiuste. Ma tutto viene regolamentato dal principio di azione e reazione, che per definizione non può essere arbitrario.

Se colpiamo un muro con un pugno, il muro renderà la stessa forza applicata in direzione uguale e contraria. Questo provoca il dolore alla nostra mano, ma non per questo il muro è “cattivo”, il muro ha semplicemente applicato una legge. La Natura applica ogni giorno le sue regole, ispirate a principi divini e veritieri, se mai è l’uomo che costantemente infrange tale armonia, causando reazioni non sempre controllabili. La stessa dinamica si può applicare alle relazioni fra persone e in ogni altro ambiente. Mantenendo in noi l’ordine e la coerenza si riesce a sublimare tali dinamiche e divenire sempre più consapevoli.

Ogni esperienza può essere la più importante della nostra vita, per il semplice fatto che può essere la fonte della nostra ricchezza e la nostra più grande insegnante. Affidarsi a Maestri che hanno utilizzato principi cosmici poiché incarnavano loro stessi questo Ordine, non può altro che farci assomigliare a poco a poco a tali principi, se non altro per somiglianza o attrazione. Ognuno quindi può scegliere a chi affidarsi e prendere per modello l’immagine che ritiene più alta in assoluto, per cominciare ad avere un punto fermo a cui far riferimento.

26 marzo 2010


Unità

Nel corso del tempo ho sempre interrogato la mia vita affinché mi fornisse risposte sensate a quesiti universali. Mentre mi accingevo a vivere come ogni essere umano, in me era sempre presente una forza che a poco a poco si è fatta largo nei miei pensieri. Lo studio, il lavoro, lo svago, erano sempre un riflesso di qualcosa che non mi rappresentava fino in fondo. La continua ricerca di elementi assoluti, piuttosto che misere consolazioni terrene, mi ha spinto a interrogare il mio universo, su cosa realmente fosse la verità.

Spesso mi sono scontrato con il mio piccolo ego, l’aspetto più infimo, che cerca sempre di dominare la nostra vita, fin quando non si riesce a domare ogni istinto e pensiero in modo consapevole. Mi sono avvicinato ad ambienti diversi fra loro, cercando di comprendere a fondo il loro insegnamento, perché solo così ho potuto capire se erano parte di me o solo un riflesso di qualcos’altro. Per capire al meglio mi sono tuffato nel cuore delle cose che intraprendevo, perché la vita semplice e “banale” non mi è mai interessata. Credo fermamente che la conoscenza di una verità si debba perseguire con anima e corpo, donando la totalità del nostro essere, altrimenti si rischia di rimanere delusi e insoddisfatti, col rimpianto di non aver ben compreso il tutto. Entrando in profondità ho scavato e messo da parte ciò che scoprivo, a volte scartando tutto quello che inizialmente sembrava buono per me. Questo processo è stato significativo e credo che sia stata la vera formazione per la mia anima. In tutto questo ci sono stati momenti di buio e grandi momenti di Luce, c’è stato il conflitto e il contrasto, utile per comprendere che sono solo la manifestazione di una separazione che esisteva in me.

Oggi posso constatare che l’unico aspetto che rende l’uomo un essere “superiore” è semplicemente e unicamente la sua integrazione con Dio. La società inculca ogni giorno nelle menti il concetto di separazione, tutto è relativo a qualcosa di migliore, tutto è giusto o sbagliato, tutto è bianco o nero, attraverso delle leggi e delle regole che sono prettamente umane. Guardando la vita attraverso occhi umani si perde di vista ciò che l’uomo esprime nella sua massima completezza, l’unione sacra con l’Unità suprema, la vera fusione nell’Anima Universale. Abbandonarsi all’idea di essere abbandonati a se stessi, di essere separati, di essere soli, rinforza soltanto il nostro aspetto più basso e triste, facilitando la creazione di pensieri molto deprimenti. Tralasciando l’aspetto energetico che questo comporta, credo ognuno possa rendersi conto di come l’uomo si stia lasciando andare al nulla che vuole sostituirsi al principio della vita. La più grande libertà che Dio ci ha donato è proprio la facoltà di scegliere se rimanere nella sua unità o perseguire strade diverse, che dovranno necessariamente scontrarsi con un mondo che non può essere luminoso, ne tanto meno giusto. Chiunque ricerchi nell’uomo la giustizia, la verità, l’amore, può soltanto avere un trailer in bianco e nero del concetto più alto e puro di queste parole.

È come se ci sforzassimo di parlare dell’oceano avendo conosciuto solo una pozzanghera sporca. È necessario invece prendere l’acqua di quella pozza e purificarla con lo Spirito, spiritualizzarla fino a che essa stessa non diventi pura come acqua di fonte. Solo a quel punto meditando su una sola goccia d’acqua saremo in grado di conoscere l’oceano. Questo perché Tutto è Unità e non c’è bisogno di andare su Marte per conoscere Marte, come non è necessario vivere nel mondo degli uomini senza essere esseri evoluti, esseri che sono guidati dallo Spirito, esseri in grado di portare unità e luce ovunque solo con la loro presenza. L’idea dell’abbandono e della separazione altro non è che una mancanza di Amore, un amore che prescinde dalla forma umana, una forma ancora troppo limitata per contenerlo. Una forma ancora vincolata al mentale per poter aprire le porte al sentire. Amare significa essere Uno con ogni manifestazione della perfezione del Creato, perché solo nell’Unità esiste la Giustizia e tutto può essere compreso senza alcuno sforzo. Fin quando l’uomo cercherà risposte in un altro uomo, sarà solo ingannato e sminuito della sua forza, che pur essendo una manifestazione dell’Altissimo, è solo un’attitudine sfocata e distorta. La vera Forza non ha bisogno di manifestarsi nei confronti degli altri, la vera Forza E’, la differenza è solo questa. Abbandonarsi a se stessi porta solo l’abbrutimento dell’anima e la sua incarcerazione, l’apertura e l’amore invece possono aprire il cammino verso un nuovo mondo, un mondo che non ha bisogno di farsi notare perché in esso è contenuto l’universo, perché esso esiste in funzione della Verità e delle Leggi Universali, un mondo che sta aspettando solo noi tutti.

14 marzo 2010


Luce Vs. Buio

L’antitesi rappresentata dal titolo di questo testo, rappresenta gran parte degli studi che l’uomo ha compiuto nella ricerca di se stesso nel corso del tempo. Impossibile parlare di un concetto senza dover necessariamente contemplare l’altro. Come lo Yang contiene parte dello Yin, si può affermare lo stesso per questi due elementi sottili. Così come la manifestazione fisica e particolare della luce e della sua assenza, attraverso la comprensione dei cicli solari, dell’alternarsi di giorno e notte, del visibile ed invisibile, possiamo rapportare questa alternanza all’interno del nostro essere più profondo.

Il nostro nucleo più intimo è una matrice di luce pura, completamente integrata con la matrice coscienza universale che oggi è definita in vari modi. Per me questa matrice è l’essenza di Dio, un’essenza così immacolata da essere custodita con infinito amore nel cuore di ogni essere dell’universo. Questa luce prescinde dal concetto di spazio e tempo, di corporeità, di materia. Essa È, è sempre stata e sarà sempre nell’eternità. Questa luce guida l’intero universo attraverso la contemplazione della propria perfezione, evolvendo e migliorando se stessa, continuando il ciclo della sua propagazione infinita, un moto perpetuo che si auto genera per non perdere l’inerzia. Essendo esseri di luce non possiamo quindi che anelare al ritorno alla matrice originaria. Ritrovare Dio in noi attraverso le orme del Figlio, attraverso la guida che è possibile scorgere nelle esemplari manifestazioni della Natura. La perfezione aurea di ogni singola vita che nasce nel Creato è la solidificazione esatta di questa Luce, che è in grado di materializzare la stessa perfezione della sua essenza originaria. In questa creazione perpetua l’uomo è parte integrante e cosciente di questo movimento dinamico. In continua ricerca della perfezione, è la prova vivente della spinta che la luce agisce attraverso di lui.

Perché allora esiste il buio? Perché è necessario sperimentare il buio? Credo che ognuno possa rispondere con sincerità a questa domanda, perché in fondo alla propria anima esiste già ogni risposta. Il buio è semplicemente la non percezione della presenza della luce. Non può essere una forza opposta e contraria, in quanto è solo il riflesso del veicolo che la nostra mente vuole creare con emozioni, paure, indecisioni e sentimenti negativi. La non fiducia genera questo tipo di sensazioni, favorendo l’assenza di luce, favorendo uno stato di disagio che altro non è che il buio manifesto. Avere fede nella luce significa affidare totalmente alla nostra anima il timone per guidare la nostra vita. Significa non dubitare dell’immensa e totale Forza che anima l’universo, per non doversi più rapportare col buio e le sue manifestazioni più basse. In linea di principio si potrebbe vivere senza dover sperimentare dolore e sofferenza, anche se è altrettanto vero affermare che tali esperienze sono alla base dei nostri più grandi passi evolutivi. Nei momenti di buio infatti possiamo riconoscere la luce ed essere rapiti dal suo bagliore.

Immaginate di essere in una stanza completamente buia. Sensazioni di disagio e paura potrebbero prendere il sopravvento. I movimenti sarebbero limitati, in quanto solo attraverso il tatto e l’attenzione consapevole sarebbe possibile muoversi al suo interno. Non conoscendo quello che circonda il nostro corpo, la nostra mente creerebbe figure più o meno veritiere, a seconda delle interpretazioni che i sensi analizzerebbero in quel contesto. Un rumore improvviso potrebbe peggiorare la situazione, poiché impotenti nel poter contrastare o difendere la nostra incolumità. Le cose cambierebbero se si accendesse una piccola luce. A questo punto il bagliore illuminerebbe gli oggetti circostanti, la nostra mente comincerebbe a costruire immagini a seconda delle percezioni visive, in alcuni casi potrebbe migliorare la situazione, in altri invece potrebbe materializzarsi quello che avevamo temuto potesse esistere. In ogni caso ognuno di noi andrebbe verso questo bagliore proprio per riuscire a vedere meglio l’ambiente circostante. In questa fase le ombre comparirebbero dietro ogni oggetto. Se la luce aumentasse l’intensità, la nostra mente inizierebbe ad avere immagini sempre più chiare e deduzioni sempre più accurate, fin quando l’ambiente circostante sarebbe familiare, molto probabilmente i disagi iniziali scomparirebbero insieme alle ansie e le paure.

Questo esempio se pur elaborato, rende omaggio al nostro modo di interpretare la vita e le immagini che la nostra mente crea a seconda delle situazioni. Fin quando non intraprenderemmo il cammino verso la luce, le immagini saranno “casuali”, le esperienze potrebbero essere dolorose e poco coerenti con il nostro essere più profondo. Dopo aver raggiunto la luce da vicino tutto diventerebbe più chiaro, il velo dell’illusione lascerebbe spazio a scorci di Verità, fino a diventare il nostro nuovo modo di essere. L’obiettivo finale è arrivare ad essere quella Luce, in modo da non dover più scendere a compromessi con le nostre “parti oscure”. Una luce non conosce buio, in quanto essa stessa è sorgente e manifestazione primaria di tale emanazione. L’ombra per definizione può comparire solo dietro una forma illuminata, non può esistere nella sorgente stessa. Ovviamente in questo cammino si viene spesso riconosciuti e tendenzialmente aumenta la quantità di buio da trasformare in luce. Questo perché ogni manifestazione esterna della nostra vita, altro non è che la nostra interna percezione del cammino, che la nostra anima compie nel corso di questa incarnazione terrestre.

Come in alto così in basso, è esattamente la spiegazione a questa dinamica. Il nostro più grande dono è il libero arbitrio, la possibilità di scegliere attimo dopo attimo cosa fare del nostro percorso. L’importante non è il tempo o il modo, credo si importante la volontà di perseguire questo obiettivo, il guardare alla luce per tornare alla casa del Padre, per riunire la nostra essenza con la matrice perfetta dalla quale siamo stati generati. La strada è stata tracciata dagli insegnamenti del Cristo. Molte altre grandi anime hanno dato il loro contributo a questa grande causa, molte anime lo stanno facendo ora per aiutare chiunque lo desideri a intraprendere questo cammino. Nulla è più importante è più gratificante di questo, anche se forse è la cosa più difficile che ognuno di noi possa affrontare, perché in fin dei conti è un viaggio all’interno, un viaggio nel silenzio del cuore, nel luogo dove tutto esiste e già è perfetto, dove ha solo bisogno di essere rivelato.

9 marzo 2010


Attacchi

Nel corso del tempo ho scritto e descritto innumerevoli fatti e retroscena di questo grande palcoscenico mondiale. Spesso dietro le parole si celava un significato sottile, in grado di arrivare al cuore di chi era in grado di decodificarne la forma, altre volte le mie riflessioni erano semplicemente dettate dal flusso dei miei pensieri. Molti uomini ultimamente si accingono a sperimentare quello che energeticamente possiamo definire “attacco di energie basse”. Energie che sfruttano la paura, l’invidia, il pessimismo e lo stress, veicoli principali di trasmissione. Queste energie sono in grado di colpire coloro i quali si lasciano trasportare e sono poco fermi nel loro potenziale d’amore. Ognuno di noi è soggetto a tutto questo, a volte nonostante gli sforzi di essere al centro del nostro essere più intimo, prevale rabbia o pensieri poco edificanti. Tutto questo è normale e serve a liberare quello che in noi ancora deve essere trasformato in pura Luce.

Ogni esperienza negativa esprime quindi un grande potenziale di crescita evolutiva, un’esperienza da benedire ed accogliere con estrema comprensione dei nostri limiti e delle nostre potenzialità. Per questo ringrazio coloro che sono qui a scagliare i loro pensieri a volte poco edificanti verso coloro che sono più forti, coloro che hanno scelto Cristo come Maestro e perseguono l’obiettivo senza mai voltarsi indietro. Fra qualche giorno, alla fine di questo mese, queste dinamiche perderanno forza, i forti instaureranno il loro potenziale in tutta la loro magnificenza, la luce sarà sempre più forte e illuminerà ancor di più ogni zona buia. Per questo non si potrà più scappare o ignorare chi siamo, cosa siamo chiamati a compiere e cosa dobbiamo necessariamente affrontare per rendere merito alla nostra anima.

Finalmente la Forza instaurerà la sua dimora in coloro i quali sono pronti e le energie basse saranno definitivamente allontanate. Questo non significa che il mondo migliorerà, anzi credo che sarà molto peggio di quello che umanamente possiamo immaginare. Quello che muterà è la nostra percezione del Bene, della totale fiducia nell’intelligenza universale che lega ogni essere all’interno dell’universo. Saremo osservatori consapevoli del travaglio che il nostro pianeta sta compiendo, fino al giorno in cui la Terra sarà il nuovo Eden, dove finalmente coloro che hanno avuto fede, potranno stringersi come Figli del padre, fratelli cosmici e universalmente consapevoli.

7 febbraio 2010


Azione

Dopo un lunghissimo periodo di pausa e riflessione, i prossimi mesi saranno forieri di grandi cambiamenti ed eventi che metteranno a dura prova il nostro delicato sistema psicofisico. Molte persone si ammaleranno a causa di tutto quello che questo blog ha descritto e denunciato per un lungo periodo. Si ammaleranno soprattutto i deboli, coloro che sono vittime del controllo e del gioco perverso che vuole portare l’uomo ad essere un automa. Questo avverrà perché molti non sono pronti e molti non si rendono conto di cosa ci sia realmente dietro il velo dell’illusione. Non è mia intenzione creare falsi allarmismi, chi sa vedere oltre le parole sa perfettamente che tutto questo è dettato dal cuore, non è certo detto per creare tensione. Il tempo della denuncia sta per giungere al termine, non perché sia inutile, ma perché non può più contrastare l’enorme massa di pensieri negativi che aleggiano sulle nostre teste. Sarebbe come alimentare questa nube con nuove nubi. Oggi invece è necessario essere vigili, essere pronti ad aiutare concretamente le anime che vorranno seguire un percorso diverso, un percorso opposto a quello della paura e del terrore. Sarà difficile perché è proprio il terrore e la paura che governeranno i prossimi mesi, ogni fenomeno sembrerà assurdo e insensato. Quello che abbiamo dentro non è altro che la manifestazione di quello che creiamo all’esterno, per questo è necessario colmare i nostri miseri egocentrismi, cercando di essere totalmente uniti in corpo, anima e mente. Lo Spirito guiderà ognuno di noi verso la grande trasformazione, verso qualcosa di più luminoso, ma questo non sarà per tutti una passeggiata.

I forti saranno attaccati maggiormente perché forti, i deboli saranno ancora più deboli se non inizieranno un processo di auto perfezionamento di ogni sfera emotiva e spirituale. Il corpo fisico è solo il contenitore di tutto questo, un contenitore che mai come oggi dovrebbe essere “pulito” da cibi errati, da pensieri negativi e da tutto quello che è contrario alle Leggi Universali. L’azione non sarà una rivoluzione, azione non significherà combattere contro qualcuno o qualcosa, questo sarebbe solo un massacro inutile, un conferire ancora maggiore attenzione a un mondo che deve necessariamente finire. Azione significherà essere SEMPRE presenti e vigili, totalmente guidati dallo Spirito affinché le nostre azioni possano aiutare ogni essere del pianeta. Gran parte dell’umanità ha scelto di incarnarsi ora per compiere tutto questo, perché mai occasione più grande può essere offerta. Guardare il dolore come esperienza, la malattia come un insegnamento, la pace interiore come prerogativa per raggiungere la pace universale, dovrebbero essere le priorità della nostra vita. Il resto sarà fatto da uomini e donne di buona volontà, ognuno con il suo apporto, piccolo o grande che sia, ma sempre parte dell’unica forma che contiene il Tutto.

29 gennaio 2010


Una lacrima


A volte capita di rivivere un attimo in cui scorre tutta la vita, attimi nei quali si concentra ogni frammento della nostra anima, si mescolano emozioni in immagini sfocate, stranamente chiare al nostro cuore. Un istante breve e intenso che lascia un sorriso amaro, a volte solo un sorriso malinconico. Rimane una lacrima che precipita in basso, una goccia d’anima che si perde fra le pieghe della terra, fino a scomparire alla nostra vista. L’ultimo palpito di cuore lascia il carico che essa contiene, si avverte un peso che abbandona per sempre il nostro corpo. Una pagina scritta si dissolve, una nuova da scrivere appare, bianca, immacolata, completamente vuota. Si rialza il capo, si respira profondamente e si riparte sempre più forti…

23 gennaio 2010


Battito


Non cercate di vedere,
non cercate di capire,
non cercate di evolvere,

siate il sentire,
siate l’istante immortale qui e ora,
siate solo il battito del vostro sacro cuore.

16 gennaio 2010


Percorsi

Molti si chiedono quale sia il percorso più adatto alla propria evoluzione spirituale. Ognuno si dispone a favore o contro tecniche energetiche, percorsi spirituali, corsi di formazione di qualsiasi tipo. Io stesso ho partecipato e lavorato attivamente con l’energia, per poter comprendere alcuni aspetti fondamentali della natura dell’uomo. Chiunque voglia realmente avvicinarsi alla verità nascosta dal velo dell’illusione delle tre dimensioni, deve confrontarsi con la propria percezione dell’ambiente e del mondo. Inizialmente il processo prevede la ricerca spasmodica di risposte alle infinite domande che pone la nostra mente creativa. Una mente che è guidata dalla nostra anima, dal Se che è totalmente nella verità. Difficile rendersene conto, credendo di poter in qualche modo gestire i nostri processi mentali e di avere idee chiare e indipendenti. A poco a poco ci si rende conto che c’è sempre una mano pronta a guidarci verso un cammino scelto dalla nostra anima molto tempo prima di questa incarnazione terrestre.

La difficoltà nello svolgere questo percorso tuttavia, è rappresentata dall’ego, il nostro più grande alleato e nemico. Alleato perché ci consente sempre di sperimentare situazioni che pongano in contrapposizione giusto e sbagliato, bene e male. Nemico perché tendenzialmente tende a prevaricare il mondo dei sensi, tende a dover giustificare situazioni ed esperienze con logiche troppo poco universali. Per questo motivo ci si imbatte in conflitti, delusioni e frustrazioni, fin quando non comprendiamo che l’accettazione e il perdono è l’unica via realmente coerente con il nostro autentico Se. L’evoluzione spesso percorre una ascensione orizzontale, apparentemente interessante e ricca di significato, ma in realtà sempre ferma nello stesso punto. Tutt’altro approccio è sperimentabile quando lasciamo il controllo della nostra vita al cuore, al silenzio del Creato che Tutto pervade.

L’ascensione (nella sola accezione del miglioramento personale, da non confondersi con chissà quale percorso spirituale) diventa così verticale, si percepisce chiaramente l’espansione dei nostri corpi, i nostri sistemi di credenze crollano come castelli di carte, ogni struttura mentale legata alla materialità viene vista per quello che è, cioè una rappresentazione soggettiva della nostra creazione mentale, l’imperitura forma che noi abbiamo forgiato con la nostra mente. Il processo verticale permette di raggiungere vette sempre più alte, toccare livelli di consapevolezza che nascono dall’interno del nostro cuore, piuttosto che un insegnamento esterno. Questo rende onore al percorso animico che stiamo svolgendo, il quale è coerente con il Piano precostituito prima di arrivare in questo contesto terreno.

La verticalità con cui ascendiamo tuttavia, attira prove e situazioni sempre più dure e difficili da affrontare, proprio per testare la nostra capacità di abbandonarsi a noi stessi, di lasciar andare la zavorra del controllo a tutti i costi, il dover necessariamente catalogare e imbrigliare le esperienze secondo dei canoni esterni alle nostre percezioni. La verità è ciò che di più intimo risiede nel nostro cuore, ciò che solo noi possiamo rendere visibile con il silenzio e la più intima riflessione. Quello che noi proiettiamo all’esterno non è altro che il nostro mondo interiore, bello o brutto che sia, comunque sempre perfetto nel qui e ora.

13 gennaio 2010


Il cuore della Terra

Questi ultimi giorni sono stati caratterizzati da forti dolori al petto, all’interno del costato, come se qualcuno stesse strappando il mio cuore dal corpo. Fitte lancinanti con dolori diffusi in tutta l’area circostante. Mi rendo conto sempre più spesso, di come il cuore sia veicolo di emozioni e di emozioni che proviamo in comunione con gli altri. In questo caso il mio cuore sente i dolori che la Terra sta provando in questo delicato momento di trasformazione. Oggi leggo del terremoto di Haiti, non posso non pensare a questo collegamento. Come se fossi collegato al cuore della Terra che soffre e scuote i suoi figli per indicare una via diversa, una via di pace e di fratellanza. I dolori fisici mi hanno sempre accompagnato a sensazioni di tristezza e profonda empatia con questo grande cuore spirituale che si trova nel cuore della Terra. Un collegamento che si rafforza e si consolida col passare dei mesi. Un sorta di premonizione, una sorta di allarme, che viene comunicato a livelli più sottili. Credo che il dolore sia una chiave per poter evolvere la nostra consapevolezza, poter rimediare ai tanti errori della nostra vita, per una volta uscendo da logiche di odio e accusa, per una volta utilizzando il perdono e l’amore. Dobbiamo amare la Terra, così come ogni suo figlio, sia esso animato o inanimato, poiché alla base di ogni essere c’è la stessa sostanza universale che spinge Tutto in avanti, nient’altro che Spirito.

3 gennaio 2010


Silenzio

Per anni sono stato un fautore del dialogo e della libera informazione, ho creato, costruito, divulgato e messo a disposizione della collettività le mie idee, le mie speranze e le mie più intime riflessioni. Tutto questo è servito a me per conoscere chi viveva nel mio involucro di carne e ossa, ad altri forse per insinuare qualche spunto di riflessione. Cerco invano di trovare parole, di scorgere in un testo la spinta di comunicare qualcosa che non sia stata già detta, purtroppo ormai non c’è più molto da dire. L’unica risposta ormai è ben celata dietro al silenzio, un silenzio ricco di significato, nel quale ogni cosa è suggerita alla nostra anima come un Soffio di vento, come una piccola luce che infiamma il nostro cuore. Tutti noi siamo chiamati a sciogliere i nodi che ci legano a questo mondo ricco di contraddizioni, ognuno deve confrontarsi con le paure più intime e più profonde,ognuno è chiamato a compiere la sua Opera. Il tempo delle parole è finito, se pur milioni e milioni sarebbero ancora da spendere. È tempo di concretizzare i sogni che abbiamo per anni fantasticato nelle nostre menti, è ora di creare quello per cui l’uomo è stato chiamato a compiere, con umiltà, con profonda fede in Dio, con totale certezza che la via del cuore sia l’unica strada per giungere alla Luce. Questo messaggio è una dedica a chi ancora per sbaglio inciampa su questo blog semi abbandonato, che ancora conserva intatto lo spirito iniziale, ancora conserva ogni piccola parte del Tutto che oggi è realtà nella mia anima.