14 febbraio 2012


I tagli alla difesa come facciata di un programma ben diverso

Le testate giornalistiche sono da sempre poco interessate a parlare di spese militari, anche perché argomento tra i più spinosi e difficili da trattare quando si è al soldo dei padroni. Per questo non si sente nulla, non si vedono servizi al Tg riguardo le spese militari italiane, tutto fila liscio (parlamento incluso) senza nessun intoppo. Anche ora mentre le tecno-merde amministrano lo Stato, il programma militare vive di grandi fondi di investimento e programmi a lungo termine. Programmi che se fossero pensati per la sanità (non le farmaceutiche) e l’istruzione, porterebbero l’Italia fra i primi Paesi al mondo. Oggi si parla di riduzione dell’organico delle forze dell’ordine, sia ufficiali che sottoufficiali, perché obsoleti e non al passo dei tempi. Servono meno uomini e meglio addestrati, più armi e tecnologia e meno persone a comandare. Questo perché l’esercito sta per prendere la forma di un’arma esterna allo Stato sovrano, così come è già stato per le grandi aziende, l’economia, la moneta e l’amministrazione delle risorse. L’esercito sarà una forza molto più snella e compatta, con meno teste pensanti e più servi e schiavi degli ordini dei padroni paganti. In questo modo diventeremo un Paese moderno, una vera colonia, con le proprie armi e le proprie fanterie…peccato che non sarà l’Italia a decidere tutto questo, ma altri che ormai abbiamo avuto modo di conoscere approfonditamente. Non serviranno i blitz dei finanzieri o qualche mega fuoco d’artificio dello spread, siamo ormai tutti sul treno greco, chi prima, chi poi…perché così è stato deciso e così sarà...

10 febbraio 2012


Soldatini

Ho ripudiato le armi e la guerra sin da giovane, anche i giochi con le armi mi sono sempre piaciuti poco. A parte qualche soldatino allestito per la battaglia nei primi anni di vita, sono ben poche le esperienze di guerra che mi hanno affascinato. Ricordo che amavo la disposizione, il loro dispiegamento nella cameretta prima della “guerra” che puntualmente non iniziava mai, perché dopo tutto quel paziente lavoro non avevo voglia di distruggere tutto, ne di simulare che qualcuno morisse anche solo per scherzo. Nel corso degli anni ho compreso bene il significato e il concetto di guerra e l’ipocrita terminologia collegata alle “missioni di pace” alle quali il mio Stato non si è sottratto una volta, dimostrando se ancora non fosse abbastanza, di essere solo una battona al servizio di chi veramente comanda nel mondo. Dopo aver visto i bambini mutilati e dilaniati da bombe costruite a cento chilometri dalla mia casa, dopo aver costatato che l’Italia fosse fra i primi produttori di mine antiuomo, fornisse le basi per i criminali volanti a stelle e strisce, ho finalmente compreso il senso di questa barbarie. Ricordo le missioni nei Balcani, in cui un governo di sinistra (che ridere) autorizzò il bombardamento di povera gente che secondo noi doveva essere sedata con la forza, solo perché stava esercitando il diritto di esistere. Ho visto bombardare Afghanistan e Iraq per scovare un terrorista che viveva fra il Pakistan e Manhattan e tutti sapevano benissimo come trovare in altro modo, visto che per decenni fu al soldo della CIA. Ho visto aggredire un paese come la Libia solo perché il suo governo aveva deciso di coniare una propria moneta, incanalare l’acqua potabile e gestirsi il proprio petrolio. Ho visto prestare le basi che inquinano la mia Terra, a pazzi esaltati che ricevono medaglie dal Congresso per aver ucciso barbaramente migliaia di persone, mentre invece dovrebbero marcire a Guantanámo per il resto della loro misera vita. Ho visto come l’Italia si è prostituita alla NATO, permettendo che centinaia di testate atomiche albergassero sotto i nostri posteriori per anni e anni, in uno Stato che aveva scelto liberamente di dire NO al nucleare.

Oggi si parla di austerità e di tagli alla spesa pubblica. Tuttavia investiamo 150 miliardi di euro per potenziare la nostra macchina da guerra, potenziare la forza dell’esercito per essere veramente una nazione con un peso. Poco importa se quei soldi salverebbero milioni di vite, poco importa se saranno destinati ad altre guerre, perché i padroni devono vendere i loro meravigliosi ritrovati bellici, perché qualcuno dovrà pure acquistarli. E noi prostitute del Nord America eseguiamo, mettiamo i nostri più vergognosi uomini di stato a servizio dei produttori di morte, lasciamo che tutto questo continui a gestire la nostra libertà di essere Esseri di Pace.

L’esercito dei soldatini italiani verrà riconfigurato e snellito nel numero di unità, semplicemente perché verranno aumentate le tecnologie e l’intercomunicazione con forze sempre più specializzate, forze con poteri illimitati che avranno il controllo delle nostre vite a prescindere da ciò che noi potremo scegliere in futuro. Anche la libertà di scelta verrà sostituita da questo tipo di forze. Stiamo assistendo alla distruzione di ogni forma di esistenza spirituale possa vivere nell’uomo, creando un essere insensibile, cinico e privo di sentimenti e anima.

I soldatini saranno corpi scelti di esaltati pronti ad uccidere per arricchire il proprio curriculum, pronti a saccheggiare le vite sotto controllo mentale, psichico e farmacologico. Saranno automi psico-programmati pronti ad eseguire ordini molto più rapidamente e in modo più efficace di quello che oggi un comune soldato può eseguire.

Spero che i super tecnologici F35 possano precipitare al primo volo della loro vita distruttiva, spero possano andare in avaria e crollare sui giardini super protetti dei padroni, in modo che possano realmente comprendere il senso di qualcosa che piove dal cielo all’improvviso.

7 febbraio 2012


Il governo del Raphael Hotel

Qualcuno ricorderà le vicende che hanno portato l’Italia nella fase politica detta “Seconda Repubblica”, tempi in cui un pubblico ministero gridava allo scandalo e illustri personaggi si nascondevano in Hotel per non essere linciati dalla folla. In quei giorni si percepiva il marcio che veniva a galla e tutti si ripromettevano fosse l’ultima volta. Poi sono arrivati i referendum, i berluscones e i prodes, che hanno iniziato il più grande smantellamento che uno Stato abbia mai visto. Sotto il diretto controllo degli Stati Uniti, hanno da prima smembrato quel poco di pubblico che rimaneva, poi lentamente hanno condotto la politica in mano alle banche. Ricordo la sfida di Prodi per entrare nella moneta unica e la sua becera e inetta presunzione nel perseguire tale scopo. Nella polis greca i politici amministravano e gestivano le risorse economiche, oggi l’economia gestisce la politica. Questa è la catastrofe, il punto di partenza del fallimento. un politico finanziato da corporazioni non potrà fare altro che il bene delle corporazioni, questo lo comprenderebbe anche un bimbo di tre anni.

Oggi però siamo tornati ai tempi del Raphael Hotel, in cui ancora qualche tesoriere è in grado di rubare milioni di euro senza che nessuno (sic) se ne accorga… il tempo in cui illustri tecnocrati investiti dall’autorità che non compete alla sovranità ne al diritto, si lavano le mani ogni giorno nel sangue di poveracci che faticano anche a trovare le soluzioni più semplici per andare avanti. Persone indegne di essere a rappresentanza della storia millenaria italiana, indegne anche solo di essere nominate. Invisibili funzionari che non si sporcano le mani in pubblico, ma rimangono nelle loro asettiche camere d’albergo come i killer a commissione, pronti a sferzare i soliti quatto decretucci che riceveno per email dal padrone di turno. Questo è il governo italiano, questo è lo stato che merita l’Italia, un burattino mosso da fili di oltre manica e oltre oceano, oltre ai soliti cordoni che partono direttamente dal Cupolone.

Cui prodest?

5 febbraio 2012


Degeneration

Agli occhi di osservatori distratti, quello che sta accadendo nel mondo è la solita ruota di eventi che sembrano ricadere nella casistica della normale storia dell’umanità. Ci sono sempre state tragedie e sciagure, c’è sempre stato l’inverno con la sua neve, il caro prezzi, la corsa all’oro e la crisi economica. C’è sempre stato un governo privo di polso e senso dello Stato e anche interessi privati nella gestione della spesa pubblica. Perché allora meravigliarsi più di tanto?

Perché tutto questo ha raggiunto livelli molto più estremi. L’ondata di freddo che ha colpito l’Europa ha dimostrato la forza cinica degli eventi naturali (o artificiali?) e l’incapacità dell’uomo di essere superiore a qualcosa che non può gestire direttamente, nonostante la propria fantomatica evoluzione e il progresso raggiunto nel corso degli anni. Qualcosa ci sta chiaramente indicando la degenerazione dei sistemi fino al loro collasso e implosione. Non siamo più in grado di gestire le piccole cose, figuriamoci eventi di portata europea.

I padroni stanno perpetrando il loro programma con il bene placido dei governi fantoccio da loro gestiti. La Grecia sta per entrare nella zona default molto più velocemente di quanto sembri e anche una ulteriore manovra economica sottoscritta dal fondo monetario internazionale o dal drago, non servirà a salvarla dal baratro.

In Italia nonostante la parvenza di risanamento tutto si sta svolgendo secondo le direttive dei padroni. Il governo è assente su tutti i fronti, sembra quasi che non esista proprio un governo. In genere di fronte a situazioni di emergenza il ministro dell’interno o il capo del governo mettono la loro faccia e impapocchiano qualche parola davanti ai giornalisti. Invece nessuno sa dove siano finiti, è come se questi servetti non siano ne umani, ne italiani, come se vivessero in hotel e stessero solo pensando alla “crisi” e niente altro passi per la loro testa. Come se rastrellare gli ultimi spiccioli dalle tasche dei mega evasori che non arrivano a fine mese, sia il loro unico scopo di vita. Nessuna dichiarazione, nessuna presa di posizione, nessun senso civico, sembrano robot a contratto che devono solo eseguire gli ordini impartiti da altri. Peccato che gli Stati sono fatti di carte, burocrati e leggine ad hoc, ma anche di uomini che ogni giorno si alzano e cercano di portare a casa il pane per i propri figli, cercano di elevarsi ad una condizione migliore pur non avendo esempi da seguire fra le file di chi dovrebbe rappresentare una guida.

Siamo alla degenerazione totale, siamo al prologo di una nuova grande guerra, l’ultima di questa umanità che sarà molto difficile da affrontare anche per noi comodi sul divano a vedere la partita, perché prima o poi anche noi che stiamo qui al “sicuro” verremo messi nelle condizioni di chi si vede cadere le bombe in testa da anni e senza motivo. Forse a quel punto cominceremo a porci qualche domanda…o forse ancora aspetteremo che qualche yankee venga a “liberarci” (o colonizzarci?) per la seconda volta!