
Ci resta così solo il tempo per galleggiare sul mare del sentito dire, della banalità, dell'atteggiamento tipico di chi non ha percezione della realtà. Ci rintaniamo in buie case inquinate per ionizzare il nostro cervello davanti alla scatola magica, l'unica che ci renda davvero realizzati per l'intera serata. Seduti sulla poltrona riusciamo a spegnere le nostre domande, cediamo al compromesso che tanto c'è poco da fare, che tanto il mondo fa schifo, c'è la fame, c'è la guerra, c'è ogni forma di male, noi nel nostro alzare le spalle diventiamo complici di questo atteggiamento, che vuole l'uomo macchina, privo di pensiero e privo di ambizioni a una vita migliore, schiavo delle scelte che non è in grado di fare, perché inconsapevole della sua forza interiore.