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26 agosto 2006


Lo Stato e il Regime

Di tanto in tanto mi soffermo a leggere la costituzione italiana, un documento vecchiotto ormai paragonabile ai testi sacri che rimangono sul comodino pronti per essere letti prima di andare a dormire. Negli ultimi anni però, la carta costituzionale (ormai più consona ad essere usata per scopi meno degni) viene ignorata e calpestata da leggi e decreti che ne ignorano il suo contenuto. Il presidente della Repubblica, vigila su questo scempio, non avendo però mai la forza e la volontà di metter fine agli attacchi indiscriminati dei politici di turno. Dopo il referendum confermativo della legge sulla modifica della costituzione, fallito con un discreto margine, resta quanto mai attuale il ruolo di un pezzo di carta voluto molti anni fa dai nostri predecessori. Se ogni cittadino si attenesse ad osservare i principi in essa contenuti, forse tutti noi godremmo di diritti e privilegi che ultimamente vengono privati con colpi di mano. I furbetti che governano sono impegnati a siglare accordi economici che mirano al disfacimento dello Stato e preparano la torta per gli investimenti esteri. Invece di investire sul sociale, si investe sul capitale e sulla ricchezza, che a causa del signoraggio e delle corporazioni è divenuta una totale utopia elitaria che racchiude la percentuale più bassa dell'intera popolazione.

Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

I nuovi poveri sono i lavoratori precari, senza garanzie, assistenza e speranze per il futuro. Le politiche sociali intraprese per combattere la disoccupazione sono delle vere e proprie farse, utili soltanto a destabilizzare un popolo ormai al collasso. A mio modo di vedere l'Italia oggi si può paragonare a un Paese del Sudamerica, molto vicino al collasso economico.

Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. ...

I cittadini non hanno pari dignità davanti alla legge. Più volte processi con indagati eccellenti si sono chiusi con sentenze beffa, oppure finiti in prescrizione. Certamente se rubi una mela per mangiare, vieni incarcerato nel giro di due settimane, ma se crei un reato di falso in bilancio come il crack Parmalat, paragonabile al PIL di un Paese come la Bulgaria, allora certamente meriti un trattamento diverso, gli arresti domiciliari, forse anche tv via cavo e massaggio defaticante per il brevissimo periodo di fermo. Per non parlare del nostro amatissimo re. Un personaggio di una tale integrità morale, che se la fa con le prostitute di basso rango, non può che essere una pesante accusa diffamatoria. E pensare che per anni ci hanno tormentato con la storia del rientro in Italia del Savoia. Finalmente sono tornati per andare in carcere. Ma non era meglio che se ne restassero più lontano possibile queste grandissime teste di c....?

Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. ...

Un lavoratore extracomunitario può per diritto essere sottopagato, umiliato, discriminato per razza e religione e sottoposto a turni di lavoro molto più pesanti. Gli immigrati africani, non hanno il diritto di un lavoro come gli italiani, hanno il dovere di lavorare e questo dovrebbe già bastare e renderli felici. Mi vengono in mente le discriminazioni sociali subite dagli emigranti italiani con le valigie di cartone partiti per l'America o la Germania...ma questo non se lo ricorda nessuno...

Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Questo è il mio articolo preferito. Ma oggi non va più di moda, in quanto le missioni di guerra vengono chiamate: “missioni per il sostegno e la ricostruzione delle infrastrutture in aree bisognose del ripristino dello stato di democrazia”. Che stupende parole, sono curioso di vedere quanti caschi blu torneranno a casa ricchi di buchi da proiettile, per garantire ad Israele di perpetrare la sua politica terrorista verso ogni forma di minoranza.

Art. 13.
La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.

Il secondo articolo da me preferito. La libertà... Il caro Giorgio Gaber scriveva in una canzone:

“La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione. “

Mi chiedo se l'installazione di telecamere (ufficialmente posizionate nelle grandi città per il controllo del traffico) non servano per effettuare un capillare controllo di massa. Mi chiedo se le impronte digitali sul passaporto non siano una deliberata violazione del diritto della libertà individuale. Mi chiedo se fra qualche anno, i bambini alla nascita verranno schedati con impronte, localizzatori gps (nel caso si perdessero... per carità?), e rilevatori RFID per conoscere preventivamente il quali negozi o meglio centri commerciali amino trascorrere il loro tranquillissimo sabato pomeriggio.

Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. ...

Qualche giorno fa l'Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia (U.C.O.I.I.) ha pubblicato a pagamento su alcuni quotidiani italiani una pagina intitolata "Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane". Il coro di proteste dei politici italiani si è levato a velocità disarmante. Mastella e altri hanno chiesto di avviare una riflessione, e perchè no, un'interpellanza parlamentare, per antisemitismo (e l'eventuale riflessione sulla censura dei contenuti dei blogs). La critica mi sembra mirata allo politica terrorista e di aggressione dello stato di Israele. L'antisemitismo non c'entra proprio nulla. Accusare chi la pensa in modo diverso da Israele e dagli eminenti leccacu.. di giornalisti e politici italiani non significa essere antisemita.
Per chi volesse approfondire qui c'è il link del blog “Palestina Libera!” che ne ha parlato.

Ci sono moltissimi altri articoli ed estratti della costituzione che meriterebbero di essere analizzati, ma per il momento mi fermo qui, diventerebbe uno sproloquio pesante e noiso.

To be continued.