12 maggio 2008


Il bocciolo di rosa

La rosa è uno dei fiori più delicati e regali, svetta fra gli altri per il suo piglio elegante, nobile composizione di odori e colori. Osservando la rosa mi viene in mente il percorso dell’uomo nella propria vita. Si nasce protetti da un involucro resistente per poi aprirsi alla vita nel suo splendore. Le emozioni rendono questo fluire un insieme interminabile di esperienze, altalenando fra gioie e dolori. Come la rosa ci apriamo al mondo, ne percepiamo i colori, gli odori, ci lasciamo avvicinare dalla rugiada mattutina e dalle amorevoli cure degli insetti, operosi ricercatori di protezione fra i nostri petali. Spesso ci chiudiamo a riccio, i petali si trasformano in corazze impenetrabili, muri invalicabili che cingono la nostra corazza, inaccessibile a chiunque voglia avvicinarsi. A quel punto l’uomo deve cominciare a penetrare la propria essenza, sfogliare i petali, entrare nel profondo per comprendere veramente il suo lato nascosto. Questo processo è inevitabile, l’unico modo per avere coscienza di se e del proprio ruolo nel mondo. Solo l’uomo che si guarda dentro potrà schiudere le oscure porte dell’anima, trovare la luce che splenderà per sempre, la luce che trasferirà su ogni essere cui poserà lo sguardo. Il dolore a volte crea la consapevolezza, l’attimo in cui si distrugge per ricreare qualcosa di buono, la scintilla che tutto muove. Apriamoci al mondo, sperimentiamo e comprendiamo il nostro io più profondo, ancora una volta per essere, semplicemente essere, senza giudizio, senza paura, pura consapevolezza.