Ci sono giorni in cui il cielo piange. Ci sono giorni in cui dal nulla appare la fine e sembra che la Natura accompagni il tuo sentimento ed esprima il suo affetto nel tuo dolore. Ci sono giorni in cui ogni cosa sembra finita e tutto sembra compiuto. Giorni in cui si è consapevoli di essere entrati in una nuova fase, con la Luce negli occhi e la tristezza nel cuore. Difficile descrivere certi giorni, difficile condividere a pieno il turbinio di emozioni che avvolgono l’essere. In quei giorni non rimane che un foglio bianco, pronto da scrivere con una nuova fase della vita, sempre più forti, col dolore da trasformare nel nostro io più profondo…
Nel momento in cui ti viene tolto tutto realizzi veramente di non aver più bisogno di nulla. Anche il corpo perde la sua fisicità, sembra quasi dissolversi nell’Uno che permea ogni cosa. Il taglio netto di ogni legame col mondo, la consapevolezza di non dover più desiderare nulla. Tutto è già in te, nessun’altra cosa può modificare lo stato di armonia e di serenità. Non c’è più desiderio, non c’è più aspettativa, non c’è più tempo e spazio, tutto diventa un flusso consapevole di eventi sincronici, i quali sono solo l’effetto di altre manifestazioni che vivono autonomamente al tuo fianco. Quando perdi una parte di te, è per integrarla all’Uno dalla quale ha avuto origine, per questo non si perde nulla, al contrario si guadagna molto molto di più. Dall’esterno questo è incomprensibile, è una dinamica esclusiva del nostro più profondo nucleo. Impossibile da descrivere a parole. La certezza di questo insegnamento è nella malinconica sensazione di aver dato ogni singolo aspetto del proprio se, senza rimpianti ne rimorsi. Abbiamo aperto uno squarcio affinché noi stessi dall’esterno potessimo osservarci per cosa siamo realmente. Può non essere una visione idilliaca, ma è la nostra unicità, la nostra anima che si espande, il bruco che sta per nascere a nuova vita, la trasformazione allo stadio successivo…con amore e gratitudine.
Nel momento in cui ti viene tolto tutto realizzi veramente di non aver più bisogno di nulla. Anche il corpo perde la sua fisicità, sembra quasi dissolversi nell’Uno che permea ogni cosa. Il taglio netto di ogni legame col mondo, la consapevolezza di non dover più desiderare nulla. Tutto è già in te, nessun’altra cosa può modificare lo stato di armonia e di serenità. Non c’è più desiderio, non c’è più aspettativa, non c’è più tempo e spazio, tutto diventa un flusso consapevole di eventi sincronici, i quali sono solo l’effetto di altre manifestazioni che vivono autonomamente al tuo fianco. Quando perdi una parte di te, è per integrarla all’Uno dalla quale ha avuto origine, per questo non si perde nulla, al contrario si guadagna molto molto di più. Dall’esterno questo è incomprensibile, è una dinamica esclusiva del nostro più profondo nucleo. Impossibile da descrivere a parole. La certezza di questo insegnamento è nella malinconica sensazione di aver dato ogni singolo aspetto del proprio se, senza rimpianti ne rimorsi. Abbiamo aperto uno squarcio affinché noi stessi dall’esterno potessimo osservarci per cosa siamo realmente. Può non essere una visione idilliaca, ma è la nostra unicità, la nostra anima che si espande, il bruco che sta per nascere a nuova vita, la trasformazione allo stadio successivo…con amore e gratitudine.