Questi ultimi giorni sono stati caratterizzati da forti dolori al petto, all’interno del costato, come se qualcuno stesse strappando il mio cuore dal corpo. Fitte lancinanti con dolori diffusi in tutta l’area circostante. Mi rendo conto sempre più spesso, di come il cuore sia veicolo di emozioni e di emozioni che proviamo in comunione con gli altri. In questo caso il mio cuore sente i dolori che la Terra sta provando in questo delicato momento di trasformazione. Oggi leggo del terremoto di Haiti, non posso non pensare a questo collegamento. Come se fossi collegato al cuore della Terra che soffre e scuote i suoi figli per indicare una via diversa, una via di pace e di fratellanza. I dolori fisici mi hanno sempre accompagnato a sensazioni di tristezza e profonda empatia con questo grande cuore spirituale che si trova nel cuore della Terra. Un collegamento che si rafforza e si consolida col passare dei mesi. Un sorta di premonizione, una sorta di allarme, che viene comunicato a livelli più sottili. Credo che il dolore sia una chiave per poter evolvere la nostra consapevolezza, poter rimediare ai tanti errori della nostra vita, per una volta uscendo da logiche di odio e accusa, per una volta utilizzando il perdono e l’amore. Dobbiamo amare la Terra, così come ogni suo figlio, sia esso animato o inanimato, poiché alla base di ogni essere c’è la stessa sostanza universale che spinge Tutto in avanti, nient’altro che Spirito.