Ieri sera sono stato in farmacia per acquistare un semplice contenitore sterile. Mentre ero in fila ho assistito ad una scena divertente. Due fidanzati, ragazzi sulla trentina, erano indaffarati a fare la spesa prima di partire per la vacanze estive in Malesia. La ragazza molto più competente del ragazzo, ha richiesto al farmacista (commesso delle farmaceutiche?) una serie di rimedi e preparati. In ordine, antipiretico, antistaminico, integratore di vitamine e sali minerali (ovviamente di sintesi), anti”evacuazione”, prodotti contro la nausea da viaggio, una serie di creme e repellenti per insetti e zanzare, un po’ di cortisone (non si sa mai), due antibiotici e ovviamente garze, cerotti e quant’altro. Mancava solo il farmacista in persona e una unità del 118 e poi era tutto perfetto. Non voglio giudicare la corretta attenzione ad eventuali problemi di salute che potrebbero esserci in vacanza, quello che mi è sembrato davvero strano è stata la modalità di acquisto. Sembrava facessero la spesa al supermercato, mettendo nel carrello ogni cosa presente sugli scaffali. Non ho resistito a non ascoltare le loro motivazioni e i loro buoni propositi per la partenza. Sembrava avessero paura di ogni cosa potesse accadere, una fobia verso la malattia e un esagerato senso di prevenzione.
Ho pensato che forse io sono troppo esagerato, in fondo si stavano solo premunendo in caso di problemi, ma se questa modalità viene utilizzata in vacanza, mi chiedo come sia nel resto dell’anno? Possibile che ogni malattia e sintomo debba essere stroncato perché ritenuto un “male supremo”. La malattia è la conseguenza del nostro stile di vita e il nostro atteggiamento verso la vita stessa. Siamo in una società che blocca le emozioni, stronca sul nascere i sintomi e non permette al corpo di auto guarirsi nei momenti di disagio. A lungo andare il corpo si abitua e aumenta il livello di pericolosità dei messaggi, ci troviamo a dover competere con malattie sempre più gravi. Sarebbe bello essere consapevoli dei messaggi del nostro corpo, che in fondo non fa altro che cercare di regolarsi al meglio. Certamente da solo può far poco, a meno che noi non siamo consapevoli attori della nostra vita.