Ho tradotto questo brevissimo articolo per stigmatizzare ancora una volta il problema mondiale relativo alla speculazione economica. In questo caso si parla di riso e generi di prima necessità, ma si potrebbe tranquillamente parlare di petrolio oppure di acqua potabile. Questo meschino piano per distruggere e umiliare gran parte della popolazione mondiale, vede coinvolti tutti i governi dei maggiori Stati mondiali, il Fondo Monetario e le grandi banche d’affari, vere detentrici del potere economico globale. Difficilmente si riesce a collegare questi avvenimenti per trarne un quadro globale, tuttavia queste avvisaglie la dicono lunga sul futuro di noi tutti.
Questo non significa alimentare sentimenti negativi, l’odio porta solo odio. Dobbiamo però aprire gli occhi e guardare anche quello che non fa piacere guardare, per essere consapevoli degli eventi che coinvolgono i nostri fratelli (in futuro anche noi?) nei Paesi che sembrano così lontani dalla nostra vita frenetica. Viviamo in un periodo storico molto complicato, dagli equilibri internazionali deboli e suscettibili ad ogni piccola variazione. Possiamo solo vivere questi giorni con serenità e pace, cercando di privilegiare il bene ad ogni notizia che ci trascina nel male e in pensieri negativi.
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L'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari potrebbe minacciare la stabilità politica in tutto il mondo, ha affermato ieri un ufficiale per gli affari umanitari delle Nazioni Unite.Sir John Holmes, il sottosegretario generale per gli affari umanitari e il coordinatore delle situazioni di emergenza delle Nazioni Unite, ha parlato, dopo due giorni di disordini in Egitto, circa l’aumento vertiginoso del costo dei generi alimentari di prima necessità.
Egli ha detto ad una conferenza a Dubai che l'aumento dei prezzi sarebbe la scintilla che accenderebbe i disordini in tutte le Nazioni più povere. I prezzi medi sono aumentati del 40 per cento in tutto il mondo in meno di un anno.
Sir John ha detto: "Le implicazioni circa la sicurezza, inoltre, non devono essere sottovalutate, come i disordini per il cibo, già stati segnalati in tutto il mondo.
"La crescita dei prezzi dei generi alimentari è suscettibile di un drastico aumento, sia per l'incidenza, sia per la grande insicurezza sulle riserve alimentari".
Come per i disordini in Egitto, la crescita dei prezzi è stata accusata come causa delle violente agitazioni ad Haiti, Costa d'Avorio, Camerun, Mauritania, Mozambico e Senegal. Le proteste sono avvenute anche in Uzbekistan, Yemen, in Bolivia e in Indonesia.
Cina, India, Pakistan, Cambogia e Vietnam hanno frenato le esportazioni di riso per garantire che ve ne sia a sufficienza per la loro stessa gente.
Gli esperti credono che il problema della carenza di generi alimentari dovrebbe essere trattata tanto seriamente quanto il problema del cambiamento climatico.
Articolo originale: Food riots could spread, UN chief warns
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