Fonte: http://www.corriere.it
Negli aeroporti turisti e lavoratori stranieri dovranno sottoporsi ad un esame su entrambe le mani
FOTO E IMPRONTE - In pratica, a chiunque entri negli Stati Uniti arrivando dall’estero (eccettuati i diplomatici e i cittadini statunitensi o i residenti permanenti con cittadinanza straniera in possesso di “carta verde”) verrà richiesto, in aggiunta all’obbligo di essere fotografati, anche di appoggiare entrambe le mani su un’ apparecchiatura di nuova concezione, capace di “fotocopiare”, memorizzare e analizza elettronicamente le impronte dei polpastrelli di tutte le dita dei visitatori stranieri.
SENZA DISTINZIONE - Come primo passo, informa il Dipartimento della sicurezza territoriale, che oggi pomeriggio illustrerà i nuovi sistemi di sicurezza alla stampa estera a New York, la procedura sarà applicata a tutti gli stranieri che arrivano all’aeroporto internazionale Dulles di Washington. Ma lo stesso sistema è già entrato in vigore da qualche tempo nei Consolati statunitensi, che hanno incominciato a richiedere la rilevazione automatica delle impronte di tutte le dita a chi presenti la richiesta di un visto, senza fare distinzione fra chi si reca negli Stati Uniti per motivi di studio o di ricerca, per turismo o per qualsiasi altra ragione.
CONTROLLI INCROCIATI - Grazie alle nuove tecnologie - che permetteranno di memorizzare e di analizzare decine o (in futuro) addirittura centinaia di milioni di impronte - tutti i dati raccolti dal Dipartimento per la sicurezza territoriale potranno servire per effettuare quasi in tempo reale dei controlli incrociati con le banche dati dell’Fbi, che attraverso il sistema Iafis (Integrated Automated Fingerprint Identification System) colleziona milioni di impronte di criminali schedati.
LE PROTESTE - L’efficacia dei nuovi controlli con fotografie e impronte del solo indice delle mani destra e sinistra, sottolinea il Department of Homeland Security, è dimostrata dal fatto che il sistema, su oltre 64 milioni di vitatori stranieri, ha permesso di «intercettare più di 1300 fra criminali e violatori delle leggi sull’immigrazione». Ma le organizzazioni per la tutela dei diritti civili protestano, sostenendo che questi controlli indiscriminati sono «offensivi per la dignità umana» e discriminatori perché rivolti verso i soli cittadini stranieri. Al tempo stesso, come risulta dagli stessi dati forniti dal Dipartimento per la sicurezza, questa schedatura a tappeto elettronica finora ha permesso di individuare come immigrati clandestini o criminali solo il 2,3 per 100.000 degli oltre 64 milioni di stranieri controllati dalla polizia di frontiera degli Stati Uniti.
Renzo Cianfanelli