8 novembre 2007


Schedato il DNA di 4.5 Milioni di inglesi

Ho tradotto, spero più fedelmente possibile, solo una parte di una notizia molto interessante. Sembra che il Grande Fratello stia accelerando i tempi della schedatura dei cittadini inglesi. L’escalation delle misure di controllo della popolazione sono giunte a livelli quasi incontrollabili, ne verificabili. Un altro passo verso un mondo iper-controllato, basato sui sospetti e sulle prove preventive, nonché sulla costruzione dei reati in base a etnia, sesso, religione o appartenenza politica. Pensare diventerà reato, anche scrivere queste poche righe sarà reato, ammesso che un giorno potranno ancora essere pubblicate.

Più di un milione di impronte digitali sono state aggiunte al database del DNA in solo dieci mesi. Il Grande Fratello, già il più grande al mondo, adesso archivia i dettagli di 4.5 milioni di persone. Vengono aggiornati 150 persone ogni ora. Il database copre il 7.5% della popolazione. Lo stupefacente andamento della crescita è giustificato dal fatto che il governo vuole creare un database universale di nascosto, trattando ogni singolo cittadino come potenziale criminale dal momento della sua nascita. Benché il database sia uno strumento per combattere il crimine, produce circa 3000 accertamenti al mese con reperti presi dalle scene del crimine, circa un terzo di tutto il DNA archiviato è preso da persone che non hanno commesso alcun reato, ne sono mai stati schedati. La critica ha avanzato proteste circa il gran numero di bambini schedati. Attualmente include 150.000 ragazzi sotto i 16 anni, 334.000 tra i 16 e i 18 anni. I dati nel database, che viene creato senza tener conto se un giovane ha commesso un reato o no, vengono registrati su un file e restano registrati fino alla morte dell’individuo. I critici credono che il sistema è aperto a possibili episodi di abuso e i pericoli accresceranno con la crescita del volume di dati. Affermano che i dati sono utilizzati per ricerche genetiche senza il consenso dei cittadini schedati, inclusi i controversi tentativi di predire “l’appartenenza etnica” dal DNA.

Resto dell’articolo in inglese qui.