12 agosto 2008


Esperienza

I sentimenti sono abili nel creare in noi l’alternanza fra gioia e dolore. Come un pendolo che oscilla e non trova mai l’equilibrio sperato. Un giorno si è felici, un altro si è tristi e sconsolati. La mente è affollata da mille pensieri, a volte cerca disperatamente il semplice e assoluto silenzio. La necessità di non dover più dimostrare ne spiegare nulla a chi non comprende la nostra essenza, a chi crede di poter giudicare senza conoscere, a chi siede sul pulpito e spara sentenze, come quelli che egli stesso critica. Facile criticare, molto facile ricevere applausi da cani addestrati e ammansiti. Ognuno mantiene le proprie convinzioni, ognuno è abile nel ripagare il proprio ego di così tanto possesso. Ma conta veramente avere una schiera di seguaci, conta realmente spiegare ad altri quello che non comprendono? Forse per Amore questo è un tentativo da compiere, ma a volte sembra quasi uno sforzo invano, uno sforzo mal ripagato e per nulla utile. Tutti stiamo scappando da qualcosa che ci terrorizza, scappiamo da noi stessi e dalla nostra misera percezione del nostro essere. Siamo sempre impegnati in qualcosa che faccia trascorrere il tempo e impegni la mente a non pensare a chi siamo e cosa stiamo realmente rappresentando.

Ci adoperiamo in mille lavori, in mille interessi, maniaci ricercatori di verità esterne e globali, quando basterebbe cercare dentro noi stessi per trovare alcune risposte. Questo implicherebbe il dover rinunciare a molte cose a noi care, cose futili e materiali, che però contribuiscono ad espandere il nostro ego in cerca del compiacimento degli altri. Alla fine anche questo è conformismo, certo può sembrare alternativo, innovativo, ma alla lunga porta a qualcosa? In eventi più grandi della nostra umana portata chi è veramente pronto? A volte impieghiamo una vita per combattere qualcosa, per sovvertire un sistema. Uomini più importanti di noi hanno tentato invano, dai loro sforzi sono nati solo guai e distruzione per tutta l’umanità. Anche coloro che avevano un ideale di pace e giustizia sono stati corrotti dal potere e dall’ego. Credo la vera rivoluzione sia divenire ribelli, non rivoluzionari. Il rivoluzionario combatte contro qualcosa, che riconosce come nemico. Il ribelle semplicemente non si conforma, ne si adegua al sistema, preferisce estraniarsi per poter creare una nuova esistenza. Questo può portare all’isolamento e alla sofferenza, ma è meglio rimanere soli, oppure divenire soltanto l’eco di un’idea che ormai non ha più alcun significato?

Molti potranno dire che queste sono solo parole, per questo invito voi tutti a fare esperienza, perché io potrei raccontare un mucchio di inutilità, ma voi potreste anche decidere di fare esperienza e comprendere se tutto ciò sia vero o falso. Facile leggere e documentarsi su testi e manuali scritti da illustri nomi della scienza e della letteratura, senza aver mai fatto una singola esperienza pratica dell’esistenza. Parlare di filosofia senza conoscere l’essere, parlare di vita senza vivere, è come parlare di auto senza aver mai guidato. Certo è possibile conoscere la meccanica, la dinamica e l’ergonomica di una vettura, ma hai mai provato la sensazione della guida senza guidare realmente?

9 agosto 2008


Albero

Il mio tempo libero è ricco di esperienze nel cuore della Natura. Avverto il bisogno di un contatto diretto con madre terra, per riscoprire e assaporare la bellezza e le sensazioni che dona al nostro cuore. Spesso mi soffermo ad osservare gli alberi, sdraiato su un prato. L’albero è l’uomo sono in simbiosi perfetta, ognuno può ricevere e scambiare Amore reciprocamente. A volte il semplice leggere un buon libro o respirare seduti sotto un albero ricarica lo spirito e il corpo. Abbracciare un ulivo secolare, dona molta energia, infonde una pace mai provata prima. L’albero è molto simile all’uomo, è un ponte fra cielo e terra, attinge nutrimento dalla terra e dona aria pulita al cielo. Le radici rappresentano le tradizioni, il radicamento, la nostra parte più fisica e sicura, il tronco rappresenta il nostro corpo fisico, il nostro aspetto e le nostre caratteristiche. Le foglie sono la parte che scambia informazioni con l’ambiente circostante, dove avviene la fotosintesi e lo scambio gassoso. Possiamo paragonare le foglie alla nostra mente e allo scambio di emozioni con gli altri esseri viventi. Un albero grande e forte deve necessariamente possedere radici profonde e radicate, per sostenere così tanto peso e rimanere incolume a vento ed agenti atmosferici. Per questo motivo ognuno di noi, deve curare ogni aspetto della propria evoluzione, rimanendo con i piedi per terra, per non rischiare di perdere il contatto con la realtà. Un contatto necessario per essere consapevoli delle nostre azioni, ma anche per poter scegliere in autonomia le scelte da operare.

Un albero forte tuttavia è soggetto a più rischi e attacchi, è ben visibile agli occhi di tutti, spesso può dare fastidio la sua ingombrante presenza. Questo non deve preoccupare perché madre terra non rifiuterà mai il nutrimento necessario, ne gli uccelli negheranno la loro allegria fra le fronde, potrà sempre donare riparo durante la pioggia, ristorerà chi è in cammino con ombra fresca e infinita pace.

L’uomo nel corso della vita può decidere se diventare un albero forte e robusto o rimanere un arbusto all’ombra dell’albero più grande, può decidere se camminare da solo o formare un piccolo bosco, decidere se essere se stesso oppure agire in modo diverso. Ogni scelta è rispettabile, perché consapevole in quel preciso momento. Anche l’erba che si sente inferiore all’albero più maestoso, dovrebbe rincuorarsi. Un vento molto forte, attraversa i suoi fili flessibili senza danneggiarla, mentre può sradicare un albero enorme in un solo colpo. Ogni cosa possiede il giusto equilibrio, ogni cosa ha un ruolo specifico nell’universo, ognuna è collegata e indispensabile all’altra. Come in un grande puzzle, ogni tessera ha la stessa importanza.

7 agosto 2008


Conoscenza

La conoscenza da sempre ha affascinato la mia vita, una sorta di sfida continua verso il sapere. Non sono mai stato un eccellente studente, non amavo essere catalogato e conformato secondo canoni riconosciuti dalla società. La mia carriera scolastica è stata semplicemente discreta, senza alti e bassi. In me c’è sempre stata una profonda volontà di scoprire e ricercare tutte le manifestazioni dell’essere, quasi fosse una missione. Ricordo i dibattiti scolastici con amici e insegnanti, con idee profondamente diverse dalle mie. Ho sofferto questa diversità per molti anni, anche se è stata per me un faro da seguire nella lunga ricerca verso la verità. Ho scoperto che più si espande la nostra conoscenza, più si ha la sensazione di sapere molto poco, paradossalmente più si comprende, meno si comprende. La parole lasciano spazio al silenzio e all’osservazione consapevole, molto spesso molto più significativa di ore di dibattiti.

Un cammino che compiamo nel nostro interno per comprendere l’esterno, un viaggio verso il vuoto per conoscere l’interezza delle manifestazioni dell’universo. Sembra un controsenso, ma sperimentando la vita possiamo ammirare la bellezza delle piccole cose, la loro semplice e perfetta armonia. Come se tutto il segreto dell’universo fosse racchiuso in poche semplici leggi, permeate dall’Amore universale.

Questo viaggio verso la conoscenza riserva centinaia di sorprese, una più meravigliosa dell’altra, ogni volta stupisce la semplicità con la quale un messaggio arriva ai nostri occhi. A volte una cosa che è sempre stata a portata di mano cambia forma e percepiamo la sua reale funzione. Maggiore è il nostro livello di consapevolezza, più grande e avventuroso diviene il viaggio, una ricerca della parte più intima della nostra esistenza, al fine di svelare i misteri dell’intero Creato.

Il silenzio e l’introspezione sono pratiche molto utili per accelerare questo viaggio, che rimane tuttavia un’esperienza soggettiva e diversa per ogni individuo, con tempi e modi propri dell’individuo stesso. Non ha importanza arrivare primi in questa ricerca, non c’è nessuna gara, ne esiste un premio per aver raggiunto la meta, l’unica vera vittoria è quella di essere riusciti semplicemente ad essere se stessi.