28 settembre 2009


Apocalisse

"Io sono la via, la verità e la vita" (Gv. 14,6)

Molti si interrogano sulla possibile fine del mondo, sull’avverarsi delle profezie e sul concretizzarsi delle proprie percezioni. Il libro di Giovanni descrive uno scenario inquietante e doloroso per l’umanità, uno scenario fatto di cambiamenti e dolore. La chiave di lettura di questo testo spesso è filtrata attraverso la legge di causa effetto, attraverso una visione degli eventi piuttosto parziale. Credo che l’umanità stia attraversando quello che possiamo definire Apocalisse già da molti mesi, probabilmente non siamo nemmeno a metà di questo percorso.

I ricercatori attenti agli eventi che caratterizzano l’evoluzione umana, potranno costatare come la fine dei tempi sia prossima e un nuovo inizio sia pronto per coloro i quali vorranno costruire un mondo con regole universali, piuttosto che con ego e potere oligarchico. Non credo nella punizione divina, credo che il libero arbitrio sia la più grande libertà concessa dal Creatore ad ogni essere vivente. Ogni giorno possiamo compiere le nostre scelte nel rispetto del prossimo e al servizio di un Bene Universale.

In questo contesto l’Apocalisse non è altro che un periodo al quale prestare attenzione e profonda fede nella liberazione da tutte le catene imposte dalla mente umana. Certo è possibile che si verifichino catastrofi, sconvolgimenti planetari e tutto quello che ormai è ampiamente documentato su libri e speciali dedicati all’argomento. Plausibile l’avvento di carestie, pandemie e guerre mondiali, che a poco a poco vengano alimentate dal colpo di coda di un mondo che non può far a meno di autodistruggere se stesso.

Il male non è altro che Bene in trasformazione, non è altro che la possibilità di riscattare la nostra condotta. Il pensiero umano è in continua evoluzione, così come si evolve lo Spirito e i mondi spirituali. Duemila anni fa il Logos si è incarnato in un uomo per caricarsi della Croce del mondo, per purificare il corpo eterico terrestre e liberarlo da anni di oscurità. Altri secoli sono serviti per arrivare al punto in cui ci troviamo oggi, al punto in cui possiamo scegliere da che parte stare, ancora una volta poter essere artefici del cambiamento, oppure limitarci ad essere ignavi osservatori degli eventi.

Ognuno di noi ha un potenziale inscritto nel proprio cuore, un potenziale che l’anima ha rafforzato nelle proprie incarnazioni, ha perfezionato costantemente per arrivare al punto in cui tutto verrà manifestato. Viviamo il tempo della separazione più aspra, della divisione e delle guerre interne al nostro essere, tutto questo perché dobbiamo purificare e liberare ogni forma di oscurità e abbracciare interamente la via del Cuore.

La via consiste nel divenire il vangelo vivente, applicare quelle pochissime regole che fanno di un uomo il vero Uomo. Non si tratta di compiacersi in rituali pragmatici, di adottare o aderire ad alcun credo, è solo necessario aprire il cuore e lasciar entrare Cristo, unica via per ricongiungersi con il Tutto. Lo scopo dell’anima umana è quello di tornare all’origine, di riappropriarsi dell’essenza primaria da cui ogni cosa deriva, liberarsi dal corpo fisico, liberarsi dalla morte e da ogni vincolo terreno. L’Apocalisse sarà foriera di tutto quello che internamente sarà necessario purificare, sarà la chiave per aderire a leggi cosmiche, piuttosto che a ridicole leggi umane.

Credo che l’Uomo debba rispondere della sua condotta, debba essere il canale che infonde lo Spirito del Padre-Madre su ogni atomo dell’universo, credo che debba aderire a qualcosa che difficilmente può comprendere la mente umana. Lo strumento sarà la nostra parola, la nostra azione e la nostra Forza, una forza che distruggerà ogni prova secondo le leggi dell’Amore. Ci donerà profonda pace nei momenti difficili, rappresenterà un magnete che attira le persone che hanno bisogno del nostro aiuto.

Oggi ci viene chiesto di essere forti, di essere coloro i quali accompagnano i più deboli nel cammino, mano nella mano, passo dopo passo. Se guardiamo con fede e amore a tutto questo, l’Apocalisse è l'ultima benedizione che dobbiamo interpretare come il più grande passo per operare la trasformazione finale. La più grande opportunità concessa alle nostre anime per creare un’umanità migliore. Nessun cataclisma, nessun problema potrà affliggerci se siamo Uno con Tutto e con tutti, nulla sarà difficile o impossibile, per chi abbandona se stesso per seguire un principio più grande.

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