La paura è un’esperienza che noi tutti abbiamo vissuto, alcuni di noi convivono con aspetti della paura quotidianamente. Si teme per la nostra incolumità, per il nostro modo di essere, per un pericolo improvviso o per una situazione che non riusciamo a gestire al pieno delle nostre possibilità. Vorrei esprimere liberamente un mio pensiero e condividerlo con voi, cercando di capire se all’origine della paura, la vera causa possa essere la “mancanza di amore”. Che relazione c’è fra paura e amore? Apparentemente nessun tipo di collegamento, ma se ci spingiamo in profondità nel nostro pensiero, possiamo giungere ad alcune considerazioni. Tutte le paure più comuni sono governate dalla non conoscenza del fenomeno di cui siamo vittime. La causa scatenante di una paura può essere un trauma subito nell’infanzia o in età già adulta, ma il significato della paura stessa risiede nella non conoscenza.
Chi teme l’acqua, ad esempio, rifiuta di sfidare se stesso per imparare a nuotare, rifiuta persino di entrare in contatto con tale tabù in condizioni di sicurezza. Alla base può esserci un rimprovero subito da bambini, magari mentre si era al mare, un’esperienza negativa che ha registrato nel nostro inconscio un sentimento così forte da paralizzare il nostro corpo. Tuttavia un’attenta analisi della paura, lascerebbe spazio alla fiducia nel voler “riprogrammare” questo nostro limite per superarlo con serenità. Molti non sono disposti ad affrontare tale processo, preferiscono vivere con i proprio limiti e stare alla larga da situazioni poco raccomandabili. A volte il trauma è talmente radicato che si deve ritornare a scavare nelle esperienze relative alle vite precedenti (per chi crede nella reincarnazione ovviamente), per avere una chiave di volta nella risoluzione del problema.
La paura è il motore che ci spinge in tutte le dinamiche sociali e personali della nostra vita. Veniamo indirizzati verso binari inconsapevoli guidati dalla volontà di non correre troppi rischi. Tornando all’assunto che ho tentato di formulare all’inizio, il problema di base rimane la mancanza di amore. Un individuo auto realizzato e consapevole delle proprie potenzialità, sa di essere parte di un Unico sistema più grande, in grado di fornire risposte e soluzioni, oltre alla naturale propensione al garantire pieno sostentamento spirituale e materiale. In condizioni di fiducia totale verso qualcosa di più elevato, in poche parole amando ogni manifestazione della vita visibile e invisibile, si riesce a scorgere la porticina che accede a una conoscenza maggiore, pian piano la paura diventa semplicemente un’ombra da illuminare con questa conoscenza. Chi ha paura del buio non si preoccupa del buio in quanto tale, ma piuttosto del male che potrebbe ricevere da un ambiente privo di controllo. Se ci affidassimo alla consapevolezza che nulla può nuocerci se il nostro pensiero è formulato secondo le armoniche dell’amore, non sperimenteremo mai nessun dolore al buio, alla luce o in qualsiasi altra situazione. La nostra creazione mentale sarebbe positiva e l’esperienza negativa, si trasformerebbe in una presa di coscienza che il buio non è altro che una manifestazione della stessa creazione. Se ci dicessero che un’influenza ucciderà milioni di persone, quando la sua reale incidenza ad oggi non è nemmeno classificabile nelle statistiche, la nostra mente comincerebbe a creare programmi e paure immotivate, che finirebbero per alterare la realtà e la nostra predisposizione alla malattia.
Quello che sto cercando di dire è che ogni informazione contiene in se la verità o la menzogna, a seconda del nostro livello di conoscenza e comprensione. Quello che per noi è nocivo a volte risulta essere la panacea a tutti i mali e quello che viene prospettato come la soluzione al problema, potrebbe essere il problema stesso. Non mi occupo più di scardinare o ipotizzare teorie del complotto o le motivazioni per le quali chi governa miliardi di persone agisce in questo modo, vorrei solo consigliare a noi tutti, di amare incondizionatamente noi stessi e Tutto ciò che ci circonda. In questo modo vinceremo ogni paura e trasformeremo le cristallizzazioni che limitano il nostro essere nel cammino evolutivo, al fine di diventare sempre più Uno e sempre meno Io.
Chi teme l’acqua, ad esempio, rifiuta di sfidare se stesso per imparare a nuotare, rifiuta persino di entrare in contatto con tale tabù in condizioni di sicurezza. Alla base può esserci un rimprovero subito da bambini, magari mentre si era al mare, un’esperienza negativa che ha registrato nel nostro inconscio un sentimento così forte da paralizzare il nostro corpo. Tuttavia un’attenta analisi della paura, lascerebbe spazio alla fiducia nel voler “riprogrammare” questo nostro limite per superarlo con serenità. Molti non sono disposti ad affrontare tale processo, preferiscono vivere con i proprio limiti e stare alla larga da situazioni poco raccomandabili. A volte il trauma è talmente radicato che si deve ritornare a scavare nelle esperienze relative alle vite precedenti (per chi crede nella reincarnazione ovviamente), per avere una chiave di volta nella risoluzione del problema.
La paura è il motore che ci spinge in tutte le dinamiche sociali e personali della nostra vita. Veniamo indirizzati verso binari inconsapevoli guidati dalla volontà di non correre troppi rischi. Tornando all’assunto che ho tentato di formulare all’inizio, il problema di base rimane la mancanza di amore. Un individuo auto realizzato e consapevole delle proprie potenzialità, sa di essere parte di un Unico sistema più grande, in grado di fornire risposte e soluzioni, oltre alla naturale propensione al garantire pieno sostentamento spirituale e materiale. In condizioni di fiducia totale verso qualcosa di più elevato, in poche parole amando ogni manifestazione della vita visibile e invisibile, si riesce a scorgere la porticina che accede a una conoscenza maggiore, pian piano la paura diventa semplicemente un’ombra da illuminare con questa conoscenza. Chi ha paura del buio non si preoccupa del buio in quanto tale, ma piuttosto del male che potrebbe ricevere da un ambiente privo di controllo. Se ci affidassimo alla consapevolezza che nulla può nuocerci se il nostro pensiero è formulato secondo le armoniche dell’amore, non sperimenteremo mai nessun dolore al buio, alla luce o in qualsiasi altra situazione. La nostra creazione mentale sarebbe positiva e l’esperienza negativa, si trasformerebbe in una presa di coscienza che il buio non è altro che una manifestazione della stessa creazione. Se ci dicessero che un’influenza ucciderà milioni di persone, quando la sua reale incidenza ad oggi non è nemmeno classificabile nelle statistiche, la nostra mente comincerebbe a creare programmi e paure immotivate, che finirebbero per alterare la realtà e la nostra predisposizione alla malattia.
Quello che sto cercando di dire è che ogni informazione contiene in se la verità o la menzogna, a seconda del nostro livello di conoscenza e comprensione. Quello che per noi è nocivo a volte risulta essere la panacea a tutti i mali e quello che viene prospettato come la soluzione al problema, potrebbe essere il problema stesso. Non mi occupo più di scardinare o ipotizzare teorie del complotto o le motivazioni per le quali chi governa miliardi di persone agisce in questo modo, vorrei solo consigliare a noi tutti, di amare incondizionatamente noi stessi e Tutto ciò che ci circonda. In questo modo vinceremo ogni paura e trasformeremo le cristallizzazioni che limitano il nostro essere nel cammino evolutivo, al fine di diventare sempre più Uno e sempre meno Io.
"Avete dunque trovato il principio, che cercate la fine? Vedete, la fine sarà dove è il principio. Beato colui che si situa al principio: perché conoscerà la fine e non sperimenterà la morte." (Cristo)
Articolo correlato: Paura di morire, Freenfo, Maggio 2007