4 gennaio 2008


Monsanto nella famiglia Rfid

Fonte: http://www.rfiditalia.com
Fonte: http://www.altrogiornale.org

Anche la Monsanto entra nel mondo dell'Rfid. La multinazionale delle biotecnologie agricole ha infatti stretto un accordo con il laboratorio dell'Università dell'Arkansas che studia le tecnologie di identificazione a radiofrequenza.

La partnership prevede l'ingresso di due dirigenti della Monsanto nel board del centro di ricerca. Le due persone incaricate sono Lynn Pias, responsabile a livello mondiale del settore IT e William H. Schulz, responsabile dell'ottimizzazione della supply chain. Ma come mai la multinazionale ha deciso di guardare all'Rfid? Non solo per motivi logistici. Spiega Schulz: "Monsanto ha deciso di supportare il centro dell'Università dell'Arkansas per avere una via d'accesso al mondo della radiofrequenza e condividere le proprie esperienze con quelle di altre compagnie. Ma c'è di più: il nostro intento è quello di trovare in questa tecnologia un modo per migliorare l'efficienza della nostra supply chain e un'opportunità per servire al meglio i nostri clienti, magari con sistemi di tracciabilità che certifichino la qualità dei prodotti.

Monsanto non è l'unica azienda che recentemente ha stretto un accordo con il laboratorio statunitense. A fare parte della sua scuderia, infatti, oggi è entrata anche la Northrop Grumman, gruppo con 30 miliardi di fatturato e attivo nel campo aerospaziale e della difesa. L'obiettivo dell'azienda con sede a Los Angeles è quello di ricorrere all'Rfid per migliorare la propria supply chain.

"Le due aziende", ha spiegato Bill Hardgrave, direttore del centro di ricerca Rfid, "daranno un grosso contributo al nostro lavoro poiché rappresentano due campi in cui non ci siamo mai misurati".

3 gennaio 2008


Fotografare i nipoti rappresenta una minaccia


Una coppia è stata bandita per tutta la vita da un centro commerciale – perchè stava fotografando i propri adorati nipoti. A Kim and Trevor Sparshott è stato intimato l’ordine di interrompere di fotografare, perchè questo causava una minaccia alla sicurezza. Sono stati buttati fuori dal centro commerciale dopo aver preso la fotocamera per scattare una foto ai giovani nipoti, quando sono stati disturbati inaspettatamente. La coppia stava trascorrendo una vacanza di quattro giorni lontano dalla Spagna e voleva fare una sorpresa alla famiglia arrivando al centro commerciale, nel Fareham, Hants, mentre faceva shopping. Ma quando hanno scattato una foto, un addetto alla sicurezza si è avventato su di loro e li ha cacciati dal centro. La guardia dopo ha confermato che le fotocamere sono proibite a causa del rischio di un attacco terroristico e ha proibito l’accesso al centro alla coppia stupefatta per tutta la vita. Parlando dalla sua casa a Malaga, in Spagna, la signora Sparshott, 51 anni, ha detto: “Non potevo credere a quello che stava avvenendo. È stato così scioccante. Lui ha detto di aver commesso un atto terroristico. All’inizio volevo sprofondare nella terra perché era così imbarazzante – ma poi mi sono molto alterata.” Il signor Sparshott, 52 anni, ha aggiunto: “Invece di essere una simpatica sorpresa per la nostra famiglia si è trasformata in un incubo. Ero furioso. In questo periodo di forte allarmismo capiamo la necessità di maggiori attenzioni, ma sinceramente un calmo avvertimento quando ci hanno visti per la prima volta, avrebbe evitato questa situazione così spiacevole.

La coppia, che era in visita della propria figlia, che vive a Gosport, Hants, con suo marito e i bambini, è tornata in Spagna in stato di shock. Hanno scritto una lettera di protesta al centro commerciale, e hanno ricevuto una risposta da Pam Gillard, responsabile del centro, che ha spiegato che scattare foto era un rischio alla sicurezza. Nella risposta agli Sparshotts, la Gillard ha detto: “Dal tono della lettera il nostro addetto alla sicurezza non ha spiegato molto chiaramente la nostra posizione e per questo mi scuso.” Parlando dopo l’incidente, ha aggiunto:” Fareham Shopping Centre è proprietà privata ed ha una politica di supporto alla sicurezza dei negozi, dove scattare foto richiede un’autorizzazione preventiva. Gli Sparshotts sono i benvenuti a tornare nel centro.

La Gillard ha rifiutato di commentare oltre riguardo alla politica di sicurezza, ma ha aggiunto che la fotocamera bandita non era a causa di un problema legato alla prevenzione di atti terroristici. La situazione ha sbalordito i sostenitori dei diritti civili, che affermano la reazione della sicurezza del centro commerciale sia stata completamente all’apice dell’assurdità. Roger Smith, responsabile del gruppo Justice, ha detto: “La chiave è la proporzionalità – è completamente ragionevole avere restrizioni su ciò che le persone possono fare, ma questo è davvero stupido. È completamente assurdo.

Articolo originale qui.

2 gennaio 2008


Ecopass(amontagna)

Il comune di Milano introdurrà un ticket per l’ingresso nella città, al fine di ridurre la concentrazione di polveri sottili e il complessivo inquinamento urbano. Vi dirò subito che non sono d’accordo a questo tipo di misure, perché alla fine dei conti, interesseranno quella parte di cittadini che non hanno la possibilità di pagare il ticket, ne di sostituire le auto colpevoli, perché spesso nemmeno riescono ad arrivare alla fine del mese. Paradossalmente la Milano bene, quella che può permettersi un bel SUV Euro4, sarà esentata da questa tassa, del resto le macchine nuove non inquinano per nulla (lasciamo perdere...). Mi sembra di assistere al solito paradosso italiano, quello del ridurre a tutti i costi il problema inquinamento, senza attuare delle vere e proprie politiche ambientali. Questi provvedimenti, oltre a diminuire in maniera del tutto irrilevante le polveri sottili, contribuiscono ad esasperare ancor di più la vita dei pendolari, dei lavoratori atipici e di tutti coloro che dell’auto non possono fare a meno. A questo punto i cittadini sono i soliti poveri sciocchi che pagano le meschine politiche governative. Ognuno di noi è vittima dell’inettitudine di classi politiche inadeguate, schiave del profitto e delle politiche del Governo Mondiale.
Certamente la sensibile riduzione dell’utilizzo dei veicoli è auspicabile in tutte le città, sarebbe bello poter ridurre il traffico delle metropoli e incrementare i servizi urbani (magari elettrici). Invece utilizziamo le solite politiche dello struzzo, ignorando totalmente i veri problemi che affliggono l’ambiente. Il nostro caro ministro dell’ambiente e tutte le autorità governative, ignorano lo scempio che ogni giorno possiamo ammirare nei cieli di tutta la penisola. Migliaia di particelle dannose alla salute vengono irrorate con aerei della morte, ogni giorno respiriamo metalli pesanti i quali vengono cosparsi nell’atmosfera, senza potersi esimere da questa tortura. L’ecopass mi sembra l’ennesima presa per i fondelli ad un popolo che lavora, vive e muore per pagare i debiti che altri introitano per mantenerci schiavi del sistema. Ovviamente nessuno può ribellarsi, nessuno può scegliere di non adeguarsi, siamo schiavi e nemmeno ce ne rendiamo conto.