8 dicembre 2011


Livelli di guardia

Il grande complotto mondiale, guidato dai padroni di cui spesso abbiamo parlato nel blog in precedenza, sta centellinando le informazioni riguardo l’attuale situazione globale, per fornire ai cittadini del mondo grandi quantitativi di notizie inutili, per sviare come di consueto dalla realtà che ci apprestiamo a vivere. L’economia è in continuo peggioramento, ormai possiamo dire che le metastasi di questo cancro sono giunte in ogni estremità del sistema. Ma un malato all’inizio della malattia generalmente si sente impaurito e ogni palliativo crea stati continui di stress e incertezza per il futuro. Lo stesso dolore iniziale a poco a poco diventa abituale e i livelli di quella percezione diventano più accettabili. Questo è vero in ogni campo, in ogni situazione possiamo verificare questo comportamento della mente umana. Oggi nonostante le fanfare dei vari servetti europeisti, quasi non va più di moda preoccuparsi di quello che succede nei palazzi del potere… ci siamo come assuefatti a tutto questo, a volte la mente è più propensa a staccare la spina, magari con un bel programma leggero o una pizza con gli amici. Il problema in se non è questo, sono il fautore dell’auto-miglioramento e del pensiero positivo per vivere meglio, ma questo non significa che ignoro la realtà delle cose.

Mentre le borse, tra affanni e futili squarci di ottimismo, stanno per perdere la quasi totalità del loro valore (virtuale), si disegnano grandi scenari di guerra a livello globale. Una guerra che avrà come protagonisti attori diversi dai soliti noti degli ultimi anni. O meglio i soliti attori prenderanno parte a tutto questo sotto altre vesti e forme. I livelli di guardia sono ormai alle stelle e non basterà una letterina a babbo natale per scongiurare tali pericoli. Non sarà possibile evitare tutto questo perché gli investitori e i compratori hanno speso troppo denaro e ora hanno bisogno di un tornaconto per continuare ad alimentare il sistema. Se nella vita produco armi, di conseguenza ci saranno compratori disposti ad acquistarle. Se produco farmaci, automaticamente ci saranno utenti (numeri) pronti a testarli, poco importa se dannosi o inutili ai fini della guarigione, quello che conta è il numero che aumenta nel conto corrente di chi li produce. Se produco povertà attraverso misure economiche restrittive, dopo aver di fatto eseguito un colpo di stato mascherato da democrazia, allora sarà normale constatare l’impoverimento generale delle popolazioni.

Molti penseranno che queste cose sono normali, sono il frutto di cicli storici, sono il frutto di politiche che hanno le loro cause in diversi fattori. La verità invece è che tutto questo è gestito minuziosamente da personaggi che vivono dietro a scrivanie di pelle umana, pronti a decidere le sorti del mondo, obbedendo all’unico vero padrone che conoscono (satana).

Molti diranno che questo è frutto di paranoie, di falsi allarmismi e mancato ottimismo, ma purtroppo tutto è così perché deve essere così e mai più sarà diversamente nella storia. Quindi ora che siamo stanchi di sentire parlare di economia, è tempo di pensare alla nuova guerra, è tempo di pensare a Sanremo, ai problemi dei principini inglesi, è tempo di svagarsi perché tutte queste brutte notizie mettono di cattivo umore… è tempo di ritornare a vivere più serenamente, ma purtroppo la vita non è un programma televisivo, un programma che possiamo cambiare o scegliere, a volte la vita deve essere compresa per essere in grado di cambiare le carte in tavola, essere in grado di non avere un codice a barre stampato sulla fronte come un prodotto commerciale, avere la Forza per essere un centro al quale il Padre può inviare le benedizioni e quella stessa Forza per affrontare tutto questo.

Se i livelli di guardia, l’esondazione degli argini dei fiumi, se la terra verrà risucchiata, almeno stavolta sapevamo che tutto questo sarebbe successo, sapevamo in anticipo chi l’avrebbe provocato e come potevamo difendere la nostra anima…oppure possiamo aspettare qualcosa che non arriverà mai, perché semplicemente eravamo stanchi di provare a CREDERE.