Questa notte è ancora una volta insonne, ho trascorso cinque ore nel letto senza riuscire ad addormentare una mente in continuo fermento. I pensieri si affollano come alla fermata della metro, attendono per un po' e poi iniziano il loro viaggio, si alternano con altri che prendono il loro posto, per poi tornare al capolinea e ricominciare da capo. La loro ciclicità sconvolge in quanto a precisione. Sono pensieri di progetti, del futuro e di mille idee, tutti incastrati tra loro, apparentemente senza senso. L'impotenza del corpo di fronte alla mente, il vero deus ex machina. Apro la finestra per prendere un po' d'aria fresca e vedo le prime luci dell'alba sfumare un cielo ancora assonnato. Sullo sfondo un luce flebile si fa largo, con discrezione, chiedendo il permesso di poter uscire allo scoperto. Non ho più voglia di tornare a letto, troppo tardi ormai, l'inizio di un nuovo giorno rinvigorisce il mio spirito, di colpo esco in giardino e passeggio a piedi nudi sull'erba. Un lieve accenno di umidità solca il verde sbiadito del prato, vittima del sole cocente dell'estate.
Torno in casa, mi vesto e vado verso il mare. Mentre guido assaporo l'aria sul volto, una fresca ventata mi accarezza, mi sento bene, gusto la sensazione del momento, tra me e me sorrido. Il sole sta per uscire dall'orizzonte, una palla arancione sta prendendo il posto che le spetta, tutto intorno si illumina di vita. Il mare prende il colore, la sabbia sembra friggere e tutto intorno è pace. In lontananza due pescatori a riva e due barche a largo, tutto in religioso silenzio. Mi siedo sul bagnasciuga e osservo il movimento delle onde, mentre un granchio spaventato scappa verso l'acqua. Intorno a me arrivano dei gabbiani, non sembrano intimoriti, cercano di farmi capire che quello è il loro posto cominciando a garrire contro di me. Mi limito ad osservare il loro orgoglio, mentre rassegnati prendono il volo in cerca di maggior successo. Comincio a passeggiare, il mare ha portato alla deriva conchiglie e sassi, sembra una bancarella ben fornita, ogni conchiglia ha un colore diverso, ognuna una propria particolarità.
Cerco un bastoncino e comincio a scrivere sulla sabbia bagnata, mi diverte molto perché il mare si ostina a cancellare i miei pensieri con insistenza, come se lui fosse il padrone della spiaggia. Gioco con le onde per vedere quanto impiegano a distruggere ogni parola tracciata, a volte seguono traiettorie diverse, a volte sembrano pilotate da una mente intelligente. Continuo a camminare, il sole ormai è già alto e non c'è più l'ombra della notte, tutto sembra sveglio ormai. Mi decido a tornare indietro, non prima di aver guardato ancora una volta tutta la meraviglia del giorno che nasce. Mentre questo accade, la maggior parte delle persone dorme, si perde uno spettacolo raro, il biglietto per la prima di una giornata di sole, il nascere della vita. Torno a casa felice, anche se stanco, con uno spirito rinnovato, come se avessi ricaricato la mia energia vitale, pronto per iniziare un nuovo giorno. Cambiando la prospettiva delle cose, anche una brutta nottata può trasformarsi in uno splendido inizio, a volte basta solo guardare la vita con gli occhi meravigliati di un bimbo.
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