La vita che scorre è ricca di regole e metodi da seguire. Cominciamo a scuola, su banchi tutti uguali, tutti penosamente tristi e piatti, ad apprendere quello che ci dicono essere la base per la nostra vita futura. Ci impegniamo a studiare un'infinità di nozioni, storie passate ricche di guerre e persecuzioni, come se questi errori possano in qualche modo avere effetto sulla mente, ed essere un deterrente per non compiere le stesse atrocità. Ci ritroviamo a fare uno sport che a volte non ci piace, ad assistere a lezioni di musica e danza, a cercare di essere integrati in maniera più totale nel tessuto sociale. Gli emarginati vengono visti come poveri stolti che non si conformano, perdendo di vista l'attitudine a divenire tutti uguali. Per natura coloro i quali sono diversi vengono discriminati, puniti per la loro irrequietezza verso delle regole inutili, delle costrizioni che rinchiudono il libero pensiero in scatole prive di coperchio. Si perde il contatto con il “sentire”, si preferisce ragionare razionalmente, anche quando la razionalità andrebbe messa da parte. Ci amiamo, abbracciamo e parliamo in maniera mentale, come se esprimersi in modo libero fosse una cosa sbagliata, una cosa che susciti giudizio negativo nelle menti altrui.
Da bambini veniamo istruiti sul bene e sul male, veniamo puniti per quello che facciamo, se non ritenuto consono a i canoni comuni. Ci priviamo di esprimere emozioni, ci rintaniamo in silenzi assordanti per essere depressi. L'estrema volontà di cercare il puro, il bello, il vero, viene vista come una pura utopia, un qualcosa che mai riuscirà a realizzare l'uomo. Non puoi perdere tempo a pensare, a meditare, ad osservare la vita e il suo scorrere armonioso, il tuo compito è quello di imparare in fretta, senza fare domande, senza dover capire, imparare a produrre e a realizzarti nella professione. Non importa se tu sia medico, avvocato o libero professionista, la cosa importante è che tu possa affermarti ed accumulare una quantità sufficiente di denaro da farti sentire realizzato ed apprezzato. Questo ci porta a vivere come un robot privo di cuore, uno scenario in bianco e nero, nel quale siamo protagonisti invisibili di una storia sempre uguale alla precedente. L'estremo pensare, l'estremo agire viene visto come sbagliato.
La minoranza mette paura, mette in difficoltà, perché spesso percorre strade ripide e strette, perché per la minoranza conta solo il raggiungimento della verità e della piena auto-realizzazione interiore. Gli estremisti del bello, della ricerca, vengono etichettati come pazzi visionari, come persone prive di senso logico. Ma nell'estremo ci sentiamo uniti e parte di qualcosa di più grande, ci sentiamo artefici della propria vita, consapevoli di aver scelto senza essere condizionati, consapevoli che questo è giusto per noi. L'estremo diventa un luogo in cui sperimentare le nostre doti e le nostre idee, perché un mondo senza purezza non vale la pena di esistere. Trascorrere una vita comune alle altre è una pratica ormai troppo sbiadita da essere percorsa. Lanciamoci verso l'estremo, lanciamoci verso la purezza dell'essere, per ritrovarci uniti.
Da bambini veniamo istruiti sul bene e sul male, veniamo puniti per quello che facciamo, se non ritenuto consono a i canoni comuni. Ci priviamo di esprimere emozioni, ci rintaniamo in silenzi assordanti per essere depressi. L'estrema volontà di cercare il puro, il bello, il vero, viene vista come una pura utopia, un qualcosa che mai riuscirà a realizzare l'uomo. Non puoi perdere tempo a pensare, a meditare, ad osservare la vita e il suo scorrere armonioso, il tuo compito è quello di imparare in fretta, senza fare domande, senza dover capire, imparare a produrre e a realizzarti nella professione. Non importa se tu sia medico, avvocato o libero professionista, la cosa importante è che tu possa affermarti ed accumulare una quantità sufficiente di denaro da farti sentire realizzato ed apprezzato. Questo ci porta a vivere come un robot privo di cuore, uno scenario in bianco e nero, nel quale siamo protagonisti invisibili di una storia sempre uguale alla precedente. L'estremo pensare, l'estremo agire viene visto come sbagliato.
La minoranza mette paura, mette in difficoltà, perché spesso percorre strade ripide e strette, perché per la minoranza conta solo il raggiungimento della verità e della piena auto-realizzazione interiore. Gli estremisti del bello, della ricerca, vengono etichettati come pazzi visionari, come persone prive di senso logico. Ma nell'estremo ci sentiamo uniti e parte di qualcosa di più grande, ci sentiamo artefici della propria vita, consapevoli di aver scelto senza essere condizionati, consapevoli che questo è giusto per noi. L'estremo diventa un luogo in cui sperimentare le nostre doti e le nostre idee, perché un mondo senza purezza non vale la pena di esistere. Trascorrere una vita comune alle altre è una pratica ormai troppo sbiadita da essere percorsa. Lanciamoci verso l'estremo, lanciamoci verso la purezza dell'essere, per ritrovarci uniti.