16 novembre 2006


Stanco di pagare il treno!

Come se non bastasse la pietosissima disputa sulla finanziaria, che finirà per passare col voto di fiducia, tra mille balletti e ipocrisie, sta cadendo sulla nostra testa l'ennesimo fallimento italiano. L'amministratore delegato di Trenitalia ha dichiarato che la società è sull'orlo del fallimento e che la situazione dei conti è fuori controllo. Mi dispiace assistere allo sfacelo dei più grandi colossi economici italiani anche perché nella maggior parte dei casi a rimetterci sono i piccoli investitori e le famiglie dei lavoratori. Quello che più mi da fastidio è la gestione di fantomatici amministratori delegati con buone uscite a sei zeri che promettono risanamenti e investimenti mirati e poi rovinano interamente colossi economici in piedi da decenni. Certamente non è semplice gestire una grande società come Trenitalia, ma credo che anche il più scarso dei manager, attuerebbe politiche di rilancio su servizi e innovazione. Sulle linee ferroviarie del centro sud ci sono treni che festeggiano i 40 anni di età e vengono dedicati alle tratte più trafficate dai pendolari. I ritardi e i disguidi sono all'ordine del giorno è il servizio complessivo è sotto alla soglia della mediocrità. Come se non bastasse ogni anno c'è un ritocco sulle tariffe dei biglietti e un continuo taglio di personale per la manutenzione delle linee a discapito della sicurezza. Credo che ogni uomo di buon senso sarebbe felice di pagare poco di più per un servizio migliore, la regolarità degli orari e condizioni igieniche dignitose. Invece si investe su faraonici piani economici, si investe sull'alta velocità, qualcosa di completamente inutile per la maggior parte degli utenti. Siamo un Paese che utilizza il traffico merci quasi interamente su gomma, senza privilegiare il treno o ancor meglio il traffico navale per merci non deperibili. Tutto questo disservizio pesa sulle utenze, pesa sull'orgoglio del popolo italiano e fra poco peserà anche sulle nostre tasche. Quando si parla di risanamento la cosa più semplice e far pagare poco a tutti e così si può andare avanti per qualche altro anno. Alitalia è l'esempio concreto di come l'italiano medio viene preso per il c... con piani industriali di risanamento che sono nient'altro che operazioni speculative che arricchiscono sempre più i proprietari del capitale vero, che ovviamente non perdono un centesimo dalle loro tasche. Sono stufo di dover pagare l'incompetenza del capitalismo moderno, sono stufo di vedere persone in giacca e cravatta che riempiono le conferenze con parole di ottimismo e fiducia. Usassero le stesse parole per risanare l'industria italiana senza chiedere un centesimo a chi lavora e non arriva alla fine del mese e magari va a lavoro su un treno a vapore!