16 agosto 2019


Vincere il Peccato

Ognuno di noi è sottoposto quotidianamente a pressioni di vario genere, siamo vittime di pensieri carnali, di pensieri che altri volgono verso di noi, di ogni cosa che circonda invisibilmente i nostri corpi. Questi influssi sono deleteri per l’uomo, nella misura in cui l’uomo non è padrone della propria vita (spirituale). Molti si ritrovano in un circolo vizioso, dal quale è impossibile liberarsi, a causa dell’ego e dell’incapacità di amare sinceramente. Nelle Scritture ci sono molti esempi di uomini e donne che hanno vissuto questa esperienza, in tutti i casi è finita molto male. Queste persone sono impazzite, hanno commesso varie iniquità e opere malvagie, fino a morire o a togliersi la vita (Caino, Cora, Saul, Giuda, e molti altri...). Questo perché ognuno di loro aveva un profondo conflitto con Eloah Padre, un conflitto all’interno del cuore (nella parte più intima e profonda).

Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!» (Genesi 4:7)

Caino si lasciò dominare da pensieri malvagi verso suo fratello Abele, tanto da arrivare a commettere omicidio. Come può un uomo arrivare a tanto, senza per altro esser stato accusato o aver subito alcun torto? Come può un uomo invidiare a tal punto suo fratello a causa del suo rapporto amorevole con Dio?

Questo è inspiegabile all’occhio umano, eppure accade ogni giorno. Accade perché l’uomo perverte la propria vita seguendo il male, ama comportamenti e pensieri che non sono sani e li desidera nel profondo del suo cuore. Questo separa il collegamento spirituale con ogni pensiero benedicente che viene dallo Spirito del Padre.

Beato l'uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, ma il cui diletto è nella legge di YHVH, e sulla sua legge medita giorno e notte. (Salmi 1:1-2)

Perché risulta così difficile seguire una via retta oggigiorno? Le risposte sono molteplici...
  • Molto spesso amiamo maggiormente quello che il mondo offre ai nostri sensi, per questo motivo continuiamo a riempire le nostre vite con esperienze futili e vuote, che sappiamo essere tali perché ogni volta lasciano in noi un senso di colpa e insoddisfazione crescente. Tuttavia, continuiamo a fare sempre gli stessi errori, come un disco fallato che ripete la stessa traccia di continuo.

    Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. (Matteo 10:37)
  • Seguiamo quello che fa la maggioranza nel mondo, e non solo quelli lontani, ma anche quelli che sono a noi più vicini, in famiglia, nel nucleo delle amicizie, nelle relazioni quotidiane, nelle unioni marito-moglie. Questo perché il senso di appartenenza è qualcosa di innato nell’uomo, che ha piacere nel condividere e sentirsi apprezzato dal prossimo (differenza fra amore-possessivo-bisognoso e vero amore incondizionato).

    Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui. (1 Giovanni 2:15)
  • Lo scoraggiamento a causa dei nostri fallimenti nella vita, è un altro motivo che perverte la nostra capacità di amare e di compiere opere eccellenti, i ripetuti errori ancora una volta ci conducono alla consapevolezza di non essere all’altezza, capaci, degni, utili, in poche parole, di essere noi stessi un fallimento. Questo pone le nostre vite in balia di spiriti che non possiamo vincere con le nostre forze e che finiscono per dominarci e possederci nella mente e nel cuore.

    Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. (2 Corinti 4:16)
  • La ribellione verso ciò che è giusto e sano, perchè l’uomo tende a giudicare da solo ciò che è buono per la sua vita. L’uomo carnale in questo fallisce ogni volta, perchè il suo giudizio è nullo di fronte alle leggi della vera Giustiza del Padre. Questo lo rende ancora più ribelle e irritato verso Dio, che non vuole accettare come supremo Giudice e guida per la sua vita.

    L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia. (Romani 1:18)
  • L’ostinazione di non voler ascoltare il consiglio dei saggi, il consiglio di coloro che già vivono in comunione con Eloah, che se pur peccatori come tutti, hanno scelto di non perseguire le vie del peccato, ma vivono giorno e notte l’unione con Dio e con il Figlio Yahushua; comprendono la condizione umana (della carne), ma aspirano continuamente a quella spirituale, a quella separata da ogni male.
     
    La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio. (Proverbi 12:15)
  • Il guardare continuamente alla propria condizione umana e personale, piuttosto che dedicarsi sinceramente agli altri. Questa componente egoica è molto sviluppata in coloro che non vogliono arrendersi e abbandonarsi a Colui che può salvarli. Confidare nelle proprie forze è una delle cause dello scollamento spirituale con Dio, perchè pone noi stessi nella condizione di essere “dei” delle nostre vite. Se il nostro cuore si troverà in questa condizione, non potrà mai apprezzare il vero amore che Eloah riserva a tutti i suoi figli. Un vaso già pieno non può contenere nulla di nuovo e puro, finchè non viene svuotato del vecchio contenuto; per questo è necessario conservare questo desiderio nel cuore, e non quello di voler combattere o perfezionare le nostre vite con le nostre forze, questo è impossibile. L’unico vero combattimento è contro le forze ostili e gli spiriti malvagi che operano in questo mondo, per tutto il resto è necessario concedere allo Spirito Santo di agire in noi, affinchè possa guidare al meglio le nostre vite, secondo un progetto più alto e perfetto, nei tempi e nei modi che Egli conosce perfettamente.

    Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi. (Romani 12:16) 

    Ma cosa è il fallimento?
Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge: il peccato è la violazione della legge. (1 Giovanni 3:4)

Il peccato (fallimento) è la trasgressione della legge, una serie di Leggi che sono alla base di questa Creazione. Ogni qualvolta non amiamo queste leggi perfette che ci mettono in comunione con Eloah, noi stiamo mancando l’obiettivo, stiamo confidando in noi stessi e lasciando che il nostro corpo (mente) sia un veicolo per il peccato.

Allora i figli d'Israele gridarono a YHVH, dicendo: "Abbiamo peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro Eloah e abbiamo servito i baal" (Giudici 10:10)

Baal in ebraico significa “signore”, era riferito agli idoli dei vari dei edomiti, fenici, e di molte altre potestà dei tempi antichi. Oggigiorno i “signori” moderni sono i nostri idoli interiori, i nostri desideri di successo, di denaro, di potere, non solo i vari idoli o statue che raffigurano divinità (o personaggi famosi, vip, grandi manager, influencer, ...). Ogni cosa che si intepone fra noi e Eloah YHVH è di fatto un idolo e signore al quale noi diamo credito. Per il mondo questo è del tutto normale, ogni peccato è stato sdoganato. Siamo ad un livello di decadimento della società che ormai ha superato quello che la Scrittura descrive come “i giorni di Noè” (Matteo 24:38-39), oppure quelli di Lot (Genesi 19:15). Per questo motivo è importante oggi essere “separati” dal mondo che vive e si alimenta di questi desideri. Ogni volta che noi siamo attratti dal mondo e dalle sue “magie, incantesimi” ne veniamo contaminati e diventiamo schiavi del peccato. È una legge che pone l’uomo di fronte ad una scelta: essere o non essere figlio di Eloah.

L'empio è preso nelle sue stesse iniquità e trattenuto dalle funi del suo peccato. (Proverbi 5:22)

Figlio mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non acconsentire. (Proverbi 1:10)

Tutti gli uomini sono peccatori, ma alcuni di loro non desiderano il peccato, vivono in costante comunione con i propri fratelli e con Dio, al fine di essere preservati dal fallimento del peccato, che conduce solo alla morte (Romani 6:23). Acconsentire al peccato significa: dare il proprio consenso, approvare. Nessuno che abbia nel cuore Eloah vuole acconsentire al peccato, anzi lo fugge e si oppone per mezzo dello Spirito Santo e della preghiera, il suo cuore è compunto e straziato anche al solo pensiero di sporcare il suo rapporto con il Padre.

YHHV rispose a Mosè: «Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro! (Esodo 32:33)

Nessuno che afferma di credere vuole essere cancellato dal libro della Vita, un libro in cui ci sono inscritti tutti coloro che hanno compreso veramente la Via mostrata da Yahushua (Rivelazione 3:5). Coloro che si sentono intrappolati e vinti dal peccato, sono anche coloro che confidano maggiormente nelle loro capacità intellettive, nella loro vita e nei legami con la loro personalità. Sono spesso persone egoiche, prive di sentimenti e di sincerità, prive di vera fede in Yahushua.

Come può una persona vincere il peccato se non è disposta a prendere il proprio palo - cioè la morte della vecchia personalità basata sul proprio ego - e seguire il Maestro?

Allora Yahushua disse ai suoi discepoli: «Se tu vuol venire dietro a me, rinuncia a te stesso, prendi il tuo palo e seguimi. (Matteo 16:24)

Come può un credente affermare di essere tale, se nel cuore non ha la volontà di mettere Eloah al primo posto nella sua vita?

Questa è l’unica risposta, una risposta che distrugge i vani ragionamenti, le fortezze di satana che vuole rinchiuderci in una prigione senza sbarre, invisibile, una prigione senza acqua e pane (simboli della Vita in Yahushua), senza salvezza.


Ognuno che sente di essere stato chiamato, è anche chiamato a rispondere, con una scelta, l’unica possibile: morire e rinascere come una persona nuova, come un servitore ubbidiente e fedele, umile nei pensieri e potente nelle opere della fede, perchè animato non più delle sue forze, ma dalla Forza dello Spirito Santo, che è potenza.

Ora sia ringraziato Eloah, perché eravate servi del peccato, ma avete ubbidito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso. E, essendo stati liberati dal peccato, siete stati fatti servi della giustizia. (Romani 6:17-18)

In Verità