12 marzo 2012


Anestesia

L’osservazione degli eventi di questi ultimi giorni sembra distaccata dalla realtà dei fatti. Ogni giorno accadono cose così al limite della realtà, che quasi non si distingue più la differenza fra fiction e realtà. Siamo anestetizzati al punto da rimanere senza parole, in una sorta di trance mentre qualcuno più sveglio di noi sta banchettando con le nostre ultime risorse per ingrassare meglio la sua fortuna, in attesa della tragedia pilotata. Stragi di civili, guerre orchestrate a tavolino da migliaia di chilometri di distanza, disinteresse totale per la politica e le istituzioni, tanto ormai lo schifo che rappresentano ha raggiunto livelli di massima allerta. Tutto sembra la copia sbiadita di qualcos’altro, una serie di falsi d’autore che non convincono nemmeno più i poveri giornalisti imbecilli sbattuti da una parte all’altra a cercare di far diventare una paccottiglia di cazzate lo scoop da prima pagina.

Siamo sotto l’effetto dell’anestesia, in quello stato in cui la mente è ovattata, quando sentiamo le voci in lontananza, quando ci dicono cosa è giusto, ma la voce è talmente flebile da non riuscire ad arrivare alla coscienza. Ascoltiamo tutto come se fossimo già nel tunnel, incanalati verso qualcosa di intangibile… peccato che dall’altra parte del tunnel non ci sia la Luce vera, ma colui che una volta portava la luce.

Il petrolio aumenta, l’economia è ferma e sta per sciogliersi come un gelato al sole, siamo alla deriva e pochi stanno sulle scialuppe di salvataggio e remano lontano da noi. A volte qualcuno si aggrappa al bordo della nave e riceve forti pagaiate sulla faccia, a dimostrazione del rango di chi è sopra e chi continua a vivere nel mare dell’inarrivabile. È tempo di digiunare dalle falsità, depurarsi dall’anestesia fatale che stanno iniettando nelle nostre vene, è tempo di aprire gli occhi e vedere il mondo per quello che è, un posto orribile e pieno di immondi che stanno li a succhiare la nostra energia, ma anche un mondo che abbiamo ereditato da Colui il quale sarà riconoscente a chi crede si possa ancora vivere per qualcosa di autentico e puro. È tempo di consegnare l’anestetico al dottore di turno sperando che per una volta lo inietti ai suoi simili, piuttosto che ai poveri che ancora non hanno avuto il coraggio di aprire gli occhi.