31 gennaio 2012


Carceri private, censura e libertà

Qualche anno fa pochi attenti osservatori della politica internazionale, avevano lanciato qualche umile messaggio di allerta circa la situazione generale riguardo la libertà di espressione. Fra i pochi c’era il sottoscritto, che nonostante le teorie poco ortodosse e molto spesso criticate dai soliti beceri col paraocchi, tentava di argomentare notizie fuori dal coro dei così detti contro-informatori (che di contro avevano solo il nome). Oggi la situazione è peggiorata notevolmente. Il carissimo amico, che consiglio a tutti di leggere, a prescindere dalla vostra struttura mentale, come me avvertiva circa il futuro prossimo e consigliava rimedi molto efficaci per salvaguardare quanto meno la parte più sottile della nostra esistenza. Oggi mentre i padroni legiferano senza bisogno di parlamento e finte autorizzazioni politiche, noi siamo in balia di un’ondata di cambiamenti epocali, tutti indirizzati all’annientamento della libertà dell’individuo. Le carceri stanno per diventare moderne strutture private, finanziate dagli stessi padroni che hanno interesse che molti “dissidenti” facciano una fine silenziosa in qualche cella senza aria. La censura sta poco a poco conquistando il web e i tantissimi social-addicted stanno per essere collegati ad un mega e unico database in grado di valutare, censire e indicare ogni singola opportunità per il futuro dell’uomo. Opportunità che non sarà tuttavia l’uomo a decidere, ma incaricati dei padroni attraverso subdoli e schifosi esecutori dei loro programmi. La parola libertà non esisterà più sul vocabolario, nessuno potrà più essere nel sistema senza dover sottostare alle nuove leggi restrittive. A poco a poco si potrà incorrere in arresti preventivi, accuse di terrorismo e cospirazione, a seconda del volere di chi un giorno sarà in grado di staccarci la spina. L’unica cosa che ci terrà vivi e alla fine prevarrà sul resto è la nostra anima votata e consacrata al Padre, un’anima che sarà l’unica guida per vivere nello Spirito di Verità e indirizzare ogni giorno le scelte secondo un discernimento puntuale e preciso. I tempi sono maturi e tutto è ben definito con compiti e regole precise. A noi come sempre la scelta di essere o non essere pedine del gioco, o quanto meno di non essere pedine inconsapevoli di tutto questo.

30 gennaio 2012


Scacchi

Ebbene ci siamo! Finalmente un po’ di credibilità. Rastrellamenti anti evasione ai sempre soliti noti, senza mai intaccare chi rappresenta il 90% degli evasori reali (medici, avvocati e quant’altro…), stato di polizia imminente, lotta di classe senza avere nemmeno lo scrupolo di cosa dice chi si sta attaccando brutalmente e senza esclusione di colpi, questa è la linea del governo di super esperti, uomini senza anima e dignità che vedono lo Stato come una grande Spa da amministrare e i cittadini come tanti prodotti da banco da collocare al posto giusto. In due mesi hanno distrutto le “conquiste” di anni e anni di diritti civili, per giungere alla totale supremazia dell’economia come garante e tutore della politica. Gli italiani sono felici di tutto questo, si sentono finalmente garantiti e al sicuro…

Pace e sicurezza!

Questo è il sentimento che prevale, questo è il governo tecnico, un governo che non rappresenta ne il voto, ne i cittadini, ne alcuna forma di Stato, talmente alienato dal contesto sociale, da schifare anche i contesti pubblici di emergenza per non sporcarsi dell’alito dei poveri mortali. Ma in fondo tutto sta andando per il meglio, maggiore austerità e maggiori introiti, peccato che in cambio stiamo svendendo la pelle a qualcuno che dopo che avrà racimolato anche l’ultimo spicciolo dalle nostre tasche, calerà la mannaia sulle nostre teste, con la stessa fredda e cinica procedura con la quale opera tutti i giorni, fino a lasciare un Paese in mano al prossimo incaricato dai Padroni di completare l’opera. Non mi preoccupo minimamente del futuro perché il futuro è già scritto e ben verificabile, mi preoccupo di quello che accadrà per mano di chi quel futuro lo ignora e fa finta che non esista. Perché purtroppo o per fortuna ognuno è chiamato a fare la sua parte, chi consapevolmente, chi come pedina del gioco.

Ma alla fine questo è quello che meritiamo…

17 gennaio 2012


Perché noi no?

La Romania brucia e si infiamma di cortei e manifestazioni contro le manovre economiche pro Europa e contro in diritto inalienabile di esistere. La Grecia ormai è ridotta a Paese del terzo mondo e tutta l’Eurozona in generale non se la passa bene. Tutti si mobilitano per manifestare contro qualcosa e contro qualcuno che sta distruggendo ormai platealmente le vite dei cittadini. Sappiamo benissimo l’inutilità di tali manifestazioni e purtroppo la scarsa visibilità che possono avere a livello globale, tutto viene deciso sui tavoli dei padroni molto prima che avvenga, con dettagli molto precidi e compiti ben stabiliti. I padroni scrivono il copione dei vari Monti di turno che altro non sono che schiavi del potere e viscidi personaggi che hanno venduto l'anima al diavolo. Per non parlare dei sindacati che non fanno altro che riunirsi per non decidere nulla, per far finta all’infinito di essere contro per poi firmare accordi inutili o lesivi per i lavoratori, solo per guadagnare un gettone in più verso la corsa alle poltrone. Se davvero i sindacati avessero a cuore l’Italia smetterebbero di fare inutili chiacchiere e fermerebbero un Paese, che senza consumi imploderebbe su se stesso, altro che default! In due settimane crollerebbe l’intero castello clientelare e becero di politiche contro i diritti dell’uomo e della società civile. La domanda che mi pongo è: perché nonostante tutto noi non ci ribelliamo, non facciamo nulla di nulla, non siamo in grado di essere veramente indipendenti nel pensiero e nell’azione? Possibile che l’Italia sia ormai ridotta a tal punto, da non riconoscere nemmeno una il modo con cui la stanno fregando? Non mi aspetto che un giorno i miei simili blocchino un Paese, tra l’atro come dicevo non avrebbe alcun effetto, basterebbe che ci fosse il potenziale di tutto questo, che realmente qualcuno ancora fosse in grado di formulare un’idea che sia propria e che non sia la solita stronzata detta porta a porta…