3 maggio 2007


Le stelle marine


Tratto da (Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole)

Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano l'acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia come colpi di maglio, o come vomeri d'acciaio aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare. Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l'acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell'agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa. Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche delle troupe televisive per filmare lo strano fenomeno. Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.

Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c'era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente. All'improvviso, il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell'acqua. Poi tornò indietro e ripeté l'operazione. Dalla balaustrata di cemento, un uomo lo chiamò. "Ma che fai, ragazzino?". "Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia" rispose il bambino senza smettere di correre. "Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!" gridò l'uomo. "E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose!".

Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un'altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: "Ho cambiato le cose per questa qui". L'uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell'acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell'acqua. Così furono salvate tutte.

Per cambiare il mondo basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio di incominciare.

2 maggio 2007


I germogli

Spesso assistiamo a spot pubblicitari che promuovono integratori alimentari di ogni genere, soprattutto nel periodo del cambio stagione più complesso, quello fra la primavera e l’estate. Centinaia di minuti dedicati a minerali utili alla salute, vitaminici che comprendono la più vasta gamma di componenti essenziali e pro biotici di ogni tipo che richiamano al fabbisogno giornaliero degli omega 3. Tralasciando la disinformazione presente dietro a queste pillole malefiche, ricche solamente di zuccheri e poco altro, vorrei porre l’attenzione su un rimedio naturale spesso sottovalutato o molto poco conosciuto, i germogli. I germogli sono alimenti ricchi di ogni nutriente fondamentale alla vita dell’uomo e possono essere coltivati in poco tempo e con molta poca fatica, direttamente in casa. Si possono far germogliare cereali, ortaggi e legumi, ottenendo un incremento di vitamine ed enzimi necessari al corretto funzionamento dell’organismo, in modo molto semplice. Accertata la provenienza dei semi possiamo adoperare un germogliatore o un semplice piatto di carta (in questo caso l’unica accortezza è nei riguardi della muffa che può formarsi). Disponendo i semi nel germogliatore, precedentemente tenuti in ammollo per poche ore, non resta che assistere al miracolo della vita. Ogni giorno il nostro piccolo orto dei miracoli prenderà forma e i semi cominceranno a germinare ed accrescere di volume. Questo semplice processo, alla base della vita di ogni specie vegetale, ci consentirà di ottenere un cibo di qualità e nutrienti di un’altra categoria. Sarà come avere una piccola farmacia a disposizione. Sarà necessario annaffiare mattina e sera i semi e aspettare tre o quattro giorni (dipende ovviamente dal tipo di seme) per ottenere dei piccoli microcosmi ricchi di vitamine ed enzimi. La germinazione consente una serie di trasformazioni biochimiche che innescano delle reazioni chimiche che migliorano e semplificano la composizione dei nutrienti stessi.

Proteine (In genere raddoppiano)
Amidi
(Si scindono in zuccheri maggiormente digeribili)
Vitamine (Aumento esponenziale delle idrosolubili e liposolubili)
Grassi
(Produzione di steroli, che con la luce solare producono vitamina D)

Gli svantaggi di questo tipo di alimento sono praticamente nulli. Al contrario possiamo constatare una serie interminabile di vantaggi. Essendo cibi vivi, sono altamente digeribili, non richiedono cottura ne perdita di tempo per la preparazione, possono essere integrati a qualsiasi cibo crudo o utilizzati per la preparazione di centrifugati con un alto valore energetico. Incrementano tutte le proprietà intrinseche del seme e utilizzati giornalmente sono un ottimo rimedio alle comuni malattie di stagione, contribuendo alla formazione di un ottimo sistema immunitario. Questo breve articolo, non vuole entrare nel merito scientifico della composizione di questi piccoli miracoli viventi, ma vuole essere uno stimolo a chi vuole intraprendere la via della salute naturale secondo i tanti modi che la Natura ci mette a disposizione.

1 maggio 2007


ALIMENTI NON ALIMENTARI


ASPARTAME
Approvato nel 1996 dalla FDA americana per uso alimentare, ma sembrano avere dimenticato che la FDA stessa ha rifiutato per 8 anni l'approvazione dell'utilizzo alimentare dell'aspartame. Qui ne potete leggere una breve "cronistoria": Aspartame la scomoda verita'. L'aspartame e' composto da acido aspartico e fenilalanina e un 10% di metanolo. L'articolo termina dicendo che il metanolo si trova abbondantemente nella frutta, verdura e altre piante....Con questo sembra che ci vogliano dire che il metanolo (Wikipedia: Metanolo) e' una sostanza "naturale", da non temere, ma facendo una breve ricerca ci accorgiamo subito che cosi' non e'. Di seguito troverete delle informazioni riguardanti il metanolo. L'FDA americana riceve ogni anno moltissime segnalazioni di "reazioni avverse ", che in alcuni casi possono portare anche alla morte. Confrontando le informazioni sul metanolo e i suoi sottoprodotti con gli "effetti collaterali" da aspartame si potra' notare facilmente una certa relazione. Come segnalato in un precedente post, qui troverete uno studio indipendente che asserisce che l'ultima valutazione scientifica sull'aspartame effettuata dalla Commissione Scientifica sugli Alimenti della Commissione Europea non ha tenuto conto di molti studi che evidenziavano la pericolosita' dell'aspartame, dimostrando cosi' un forte conflitto d'interessi.
I milioni di obesi con senso di colpa, dopo aver divorato maccheroni, supplì e cannoli, dolcificano il caffè con l’aspartame. Ma che tale dolcificante faccia dimagrire non è un’illusione. Anzi, è certo. Vi farà dimagrire fino all’osso.La FDA (Food and Drug Administration) ha infatti stabilito che l’aspartame “è collegato” con l’insorgenza di tumori al cervello (1) Non solo: ha accertato che la sostanza sintetica ha una comprovata neurotossicità ed è la causa di “92 sintomi” allarmanti, come “cecità, problemi neurologici e vascolari, paralisi”.

La cosa è seria, perché anche chi non vuol dimagrire ingerisce aspartame senza saperlo: esso si trova ormai in 7 mila prodotti alimentari, bevande e medicine comunemente consumati in USA ed Europa. Il vero mistero è perché il FDA abbia allora autorizzato, nell’ormai lontano 1981, la pericolosa sostanza. Un gruppo di consumatori chiamato “Mission Possible” ha scoperto che un medico-inquirente della FDA, Jerome Bressler, aveva stilato nel ’77 un rapporto assolutamente contrario alla commercializzazione della sostanza.Bressler aveva scoperto che la ditta che aveva sintetizzato l’aspartame, e si aspettava di guadagnare miliardi di dollari dal suo spaccio come dolcificante-dimagrante, aveva “rimosso i tumori cerebrali indotti nel ratto” dalla sostanza, prima di presentare le cavie all’indagine.
La ditta in questione era la famosa farmaceutica Searle.La quale assunse allora, come presidente e amministratore delegato…Donald Rumsfleld, oggi capo del Pentagono, ma già allora rinomato lobbista presso l’amministrazione a nome e per conto del “big business”. Mesi dopo, la Searle ricevette dall’FDA l’autorizzazione a commerciare il suo veleno. Il FDA tolse dal rapporto finale d’approvazione il 20% del testo, ossia tutte le parti che denunciavano la neurotossicità del composto chimico.

Info elaborate da:
Ivan Ingrilli - http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/
Maurizio Blondet – http://www.effedieffe.com/

ZUCCHERO RAFFINATO
Nel 1957 il Dr. William Coda Martin .. aveva classificato lo zucchero raffinato come veleno poiché esso è stato privato delle sue forze vitali, vitamine e minerali.
Quello che resta consiste di carboidrati puri, raffinati. Il corpo non può utilizzare questi amidi e carboidrati raffinati a meno che le proteine, vitamine e minerali eliminati non siano presenti. La Natura fornisce questi elementi a ciascuna pianta in quantità sufficienti a metabolizzare i carboidrati della pianta in questione. Il metabolismo incompleto dei carboidrati risulta nella formazione di "metabolita tossico" quale l'acido piruvico nonché zuccheri anormali che contengono cinque atomi di carbonio. L'acido piruvico si accumula nel cervello e nel sistema nervoso mentre gli zuccheri anormali fanno altrettanto all'interno dei globuli rossi. Questi metaboliti tossici interferiscono con la respirazione delle cellule le quali non possono ottenere sufficiente ossigeno per sopravvivere e funzionare normalmente."
Lo zucchero raffinato è assai dannoso .. perché fornisce soltanto .. calorie "vuote" o "nude"; esso manca dei minerali naturali presenti nella barbabietola e nella canna. .. Lo zucchero assunto quotidianamente produce una condizione di continua iperacidità .. e, nel tentativo di rettificare lo squilibrio, vengono richiesti dal profondo dell'organismo sempre più minerali. .. Inizialmente [lo zucchero] viene immagazzinato nel fegato in forma di glucosio (glicogeno) .. e, quando esso è pieno sino al limite delle sue possibilità, il glicogeno in eccesso ritorna nel sangue sotto forma di acidi grassi i quali vengono trasportati in tutte le parti dell'organismo ed immagazzinati nelle aree meno attive: il ventre, le natiche, il petto e le cosce. Quando queste aree relativamente innocue sono completamente sature, gli acidi grassi vengono poi distribuiti negli organi attivi come il cuore ed i reni, i quali cominciano a rallentare la loro attività ed i cui tessuti alla fine degenerano e si trasformano in grassi.

LATTE PASTORIZZATO
La pastorizzazione, che prende il nome da Louis Pasteur, è il processo di riscaldamento cui vengono sottoposti il latte o altri prodotti alimentari. Generalmente sono condotti a temperature variabili da 54 a 70 °C e per tempi compresi tra i 20 e i 30 minuti. I nuovi metodi "flash" riscaldano il latte da 65 a 76°C per 15-22 secondi. In questo modo ci racontano che si distruggono i batteri "patogeni" e si "ritarda" lo sviluppo di altri batteri. Ma è vero questo? Perchè allora le nostre nonne "bollivano" il latte oltre i 90°C? Sappiamo scientificamente che "solo" a quelle temperature i batteri patogeni vengono distrutti veramente. Comunque secondo lo scienziato Norman Walker, si richiedono temperature da 87 a 110 °C per uccidere i microrganismi patogeni, come gli agenti del tifo, i colibacilli, i micobatteri e le brucelle. Il calore della pastorizzazione quindi non è affatto sufficiente a distruggere questi batteri portatori di malattie, però in compenso serve per distruggere i batteri lattici come il Lactobacillus acidophilus, che contribuiscono a sintetizzare la vitamina B nel colon. Acidificando il latte che poi coagula, i batteri lattici tengono i batteri della putrefazione sotto controllo. Il latte pastorizzato, non avendo questa protezione, si potrà alterare. L'ironia della pastorizzazione è che distrugge proprio le proprietà battericide del latte.

Principali vantaggi commerciali della pastorizzazione:
Il produttore può permettersi la sporcizia, ..Il riscaldamento di ogni alimento oltre i 50 °C determina la distruzione degli enzimi, i trasformatori biochimici più utili al nostro organismo. Per esempio la pastorizzazione elimina la fosfatasi enzimatica che è necessaria all'assimilazione del calcio. La perdita delle vitamine lipo-solubili come la A e la E può aumentare di oltre due terzi. La perdita della vitamina B e C può andare dal 38 all'80 per cento. Il 20% dello iodio si perde volatilizzato. Il consumo di proteine da latte cotto è dimostrato correlarsi con l'alta incidenza della trombosi. Il Dott. William Campbell Douglass ci ricorda che il latte fresco e crudo è stato usato con successo come agente terapeutico fin dai tempi di Ippocrate che lo prescriveva per la tubercolosi, edemi, obesità, allergie, alta pressione, infezioni, malattie del cuore.
Inoltre la pastorizzazione poichè viene effettuata a 70°C non distrugge affatto la flora batterica "cattiva" derivante dalle infezioni (mastiti), che spesso avvengono nelle mammelle delle povere bestie trasformate in macchine di produzione latte, e curate con antibiotici oltre ai sulfamidici e sostanze varie (Posilac) che vengono somministrate per far produrre più latte e "non far ammalare" le mucche?! Quindi nel latte ritroviamo oltre a tutte queste sostanze nedicinali anche qualcosa che non vorremmo mai bere "il pus". Se fate analizzare una qualsiasi confezione di latte da un laboratorio purtroppo vi diranno che è tutto a posto poichè i valori della "carica batterica" sono quelli prescritti per legge, ma da chi? Indovinate un pò? Negli ultimi 20 anni hanno modificato tali valori non abbassandoli, ma "innalzandoli" sempre di più e facendoli approvare dai ministeri della "salute" di tutto il mondo occientale.

Bevete quel buon bianco prodotto che fa tanto bene alla salute.


B O J S