11 agosto 2024


Gratitudine


Uno dei motivi per cui YHVH concede di avere figli è per insegnare qualcosa a noi stessi. Quando i bambini sono viziati e gli viene detto che non possono avere qualcosa, fanno il broncio e alcuni hanno scatti di ribellione. In genere questo rappresenta una brutta dimostrazione di malcontento e non è solo il risultato del loro stato emotivo, spesso è un modo per manipolare i genitori nel cedere per ottenere qualcosa. Questa condotta non è propria solo dei bambini, quando le cose non vanno per il verso giusto, a volte agiamo allo stesso modo verso il nostro Creatore, tendiamo a concentrarci sulla nostra percezione di come dovrebbero essere le cose, e quando non è così, ci lamentiamo e ci sentiamo scontenti, iniziamo a vedere il male ovunque e in ogni persona. L'opposto di questo atteggiamento è essere grati per quello che abbiamo, essere grati a Yahuveh che ci concede e dona ogni cosa, perché ogni cosa viene da Lui.

Lamento, lamentarsi


Ci sono molti esempi di lamentele nella Bibbia. L'esodo dagli egiziani e il tempo nel deserto furono molto difficili e molto spesso gli israeliti mormorarono per questo. Paolo insegna: 


Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo alla fine dei tempi. (1 Corinti 10:11)

 

Il Mar Rosso


Dopo che gli israeliti lasciarono l'Egitto, incontrarono il Mar Rosso davanti a loro e gli egiziani dietro di loro. Ecco come hanno reagito:


Quando il faraone si avvicinò, i figli d'Israele alzarono gli occhi; ed ecco, gli Egiziani marciavano alle loro spalle. Allora i figli d'Israele ebbero una gran paura, gridarono a YHVH, e dissero a Mosè: Mancavano forse tombe in Egitto, per portarci a morire nel deserto? Che cosa hai fatto, facendoci uscire dall'Egitto? (Esodo 14:10-11)

 

Mosè confortò il popolo con queste parole:


E Mosè disse al popolo: «Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che Yahuveh compirà oggi per voi; infatti gli Egiziani che avete visti quest'oggi, non li rivedrete mai più. YHVH combatterà per voi e voi ve ne starete tranquilli». (Esodo 14:13-14)

 

L'acqua amara


Quando giunsero a Mara, non potevano bere l'acqua di Mara, perché era amara; perciò quel luogo fu chiamato Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: «Che berremo?» (Esodo 15:23-24)

Questo è ciò che Mosè ha fatto:


Egli gridò a Yahuveh; e Yahuveh gli mostrò un legno. Mosè lo gettò nell'acqua, e l'acqua divenne dolce. È lì che YHVH diede al popolo una legge e una prescrizione, e lo mise alla prova, dicendo: «Se tu ascolti attentamente la voce di YHVH che è il tuo El, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono Yahuveh, colui che ti guarisce». (Esodo 15:25-26)

 

Gli israeliti si lamentarono, ma Mosè confidò in Yahuveh.


Gli israeliti si lamentano del cibo


È il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dall'Egitto ed è la terza volta che brontolano.


Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aronne nel deserto. I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano di Yahuveh nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!» (Esodo 16:2-3)

La risposta di Yahuveh:


Allora Yahuveh disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. (Esodo 16:4)

I libri di Esodo e Numeri hanno molti altri esempi, lo schema è sempre lo stesso, gli israeliti si trovarono di fronte a una situazione di sofferenza e invece di aspettare YHVH per chiedere aiuto, hanno temuto il peggio e iniziato a lamentarsi. Non hanno avuto fede, questo aspetto ci fa molto riflettere su come noi dimentichiamo il bene che riceviamo e che abbiamo ricevuto in momenti di prova o sofferenza nel nostro passato. YHVH ha fatto così tanto per loro e fa così tanto per noi oggi attraverso Yahushua.

Lamentarsi porta alla ribellione


Lamentarsi e mormorare si trasforma in una vera e propria ribellione, come scritto in Deuteronomio:


Ma voi non voleste andare e vi ribellaste all'ordine di Yahuveh, del vostro El; mormoraste nelle vostre tende e diceste: «YHVH ci odia; per questo ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci. (Deuteronomio 1:26-27)


Quando succede qualcosa che percepiamo come negativo, ci sentiamo delusi o arrabbiati e quindi iniziamo a lamentarci. Mentre brontoliamo, iniziamo ad analizzare la situazione, cercando di capire perché questo sia accaduto e quale sarebbe il possibile scenario peggiore, la paura insorge e iniziamo a credere a queste bugie che abbiamo inventato nelle nostre menti. In questa fase, il passo logico successivo è ribellarsi a chiunque riteniamo responsabile della situazione, e molto spesso, come credenti, riteniamo YHVH responsabile, nonostante l’avvertimento che El rivela a Samuele sulla ribellione.


La ribellione è considerata stregoneria


Infatti la ribellione è come il peccato della divinazione, e l'ostinatezza è come l'adorazione degli idoli e degli dèi (elohim) domestici. Poiché tu hai rigettato la parola di Yahuveh, anch'egli ti rigetta come re (riferito a Saul, ndr). (1 Samuele 15:23)

Facciamo spesso come hanno fatto gli israeliti, ci lamentiamo per mancanza di fede e dimentichiamo anche tutto ciò che YHVH ha fatto per noi. Tendiamo a concentrarci solo sull'evento o sulla prova momentanea, senza guardare con gratitudine alla sua liberazione, in questo dovremmo essere più sinceri verso noi stessi e soprattutto verso Yahuveh.


Lo spirito santo mette alla prova


YHVH ci ha dato comandamenti da rispettare per trarre vantaggio dalle prove della vita, per avere una via maestra da percorrere, essi sono un modo per verificare la nostra fedeltà nei suoi confronti. Quando scegliamo di obbedire a YHVH scegliamo la vita, sia nel fisico che nello spirituale, lui è saggezza ed amore, vuole il meglio per noi e tutto ciò che ci chiede è di essere giusti, di vivere la nostra vita come testimonianza vivente della sua giustizia. Questo dovrebbe bastare a rendere grazie in ogni occasione.


Essere grati

Lo stesso Paolo conferma per mezzo dello spirito santo, quale dovrebbe essere l’atteggiamento spirituale di un vero discepolo in ogni occasione:


In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Yahuveh in Yahushua verso di voi. (1 Tessalonicesi 5:18)


Se crediamo che YHVH abbia il controllo di tutto, dobbiamo credere che qualunque cosa ci accada è per il nostro bene o per glorificarlo.


Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano El, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. (Romani 8:28)

E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Yahushua Ha’MashYah. (Filippesi 1:6)

 

Questa è la nostra missione, vivere in questo spirito, avendo fede nel piano di Yahuveh per noi e per il suo popolo. Vediamo solo in parte e quando quella parte che vediamo, non si allinea alla nostra percezione di come dovrebbero essere le cose, tendiamo a lamentarci, questo nel tempo conduce al peccato, come afferma anche il fratello Giacomo. Oggi possiamo onorare YHVH con il sacrificio delle nostre labbra, la preghiera, possiamo trasformare i nostri pensieri in bene, rinnovando costantemente il processo di ravvedimento che opera in noi attraverso lo spirito santo, operare il vero combattimento spirituale, che assume più il senso di difesa dello spirito santo piuttosto che la contesa contro lo spirito santo.


Per mezzo di Yahushua, dunque, offriamo continuamente a El un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra che confessano il suo nome. (Ebrei 13:15)


Come dunque avete ricevuto Yahushua, l'Adonì, così camminate in lui; radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento. (Colossesi 2:6-7)


Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie. (Colossesi 4:2)


Avere un atteggiamento di gratitudine


Gli effetti che cambiano la vita nell'avere un atteggiamento di gratitudine sono stati scientificamente provati, non che abbiamo bisogno della scienza per dimostrare che la Bibbia è la verità, ma è sorprendente sapere che può essere provato per coloro che non credono. Avere un atteggiamento di gratitudine crea emozioni positive e questo allarga il cuore, lo spirito santo fluisce in noi ispirandoci a fare opere di bene, a dedicare tempo all'edificazione spirituale, a creare occasioni nuove di testimonianza, nonché appaga il nostro spirito che riceve una parte di benedizioni da Yahuveh stesso.


Ogni volta che incontriamo una situazione difficile, abbiamo due opzioni, possiamo scegliere di avere paura e scadere nel lamento e nella negatività, oppure avere fede. Se temiamo, inizieremo a brontolare e ci ribelleremo contro YHVH. Questa ribellione causerà una serie di problemi, che potranno essere anche fisici, la malattia stessa è una causa del peccato e di questo spirito. Tuttavia, se avremo fede, saremo grati sapendo che YHVH ha il controllo delle nostre vite, saremo in grado di affrontare ogni situazione sapendo che non siamo soli e che YHVH ci mostrerà una via d'uscita, sia personale, sia per il suo popolo.

Quindi, possiamo scegliere di avere un atteggiamento di gratitudine e aspettare YHVH con fede, oppure possiamo continuare nella paura, nel brontolio e nella ribellione e subirne le conseguenze. Possiamo dire la verità solo se conosciamo la verità, è inutile mentire a se stessi, lo studio della parola di YHVH deve essere parte di noi, ogni volta che un pensiero devia dalla Via, dobbiamo tornare alla parola di verità, perché possiamo tutto attraverso Colui che ci fortifica. (Filippesi 4:13)


In verità


Credits: setapartpeople.com