17 dicembre 2006


Telethon chiude a 30,74 MLN

Anche quest'anno siamo stati bravi. Abbiamo raccolto diversi soldi per la ricerca e possiamo essere più felici e consapevoli di aver fatto qualcosa di buono. Il popolo italiano è sempre in prima linea nell'aiutare il prossimo e la ricerca scientifica. Personaggi della televisione, calciatori, cantanti, attori e artisti in generale, offrono la loro immagine per contribuire alla causa. È curioso vedere come alcuni personaggi vengano riesumati dalle tombe mediatiche per ritornare in auge e guadagnare questi pochi minuti di visibilità. Ad essere cattivi sembrerebbe quasi che dietro ci sia un ritorno pubblicitario o la sponsorizzazione implicita di qualcosa che li riguarda. Per mia fortuna preservo il mio stato mentale allontanandomi il più possibile dalla televisione. Però guardando i dibattiti sull'autismo e su come la scienza sia incapace di capirci qualcosa, sembra di assistere a una fiaba. Mentre la conduttrice narra le vicende e le problematiche della malattia, ci sono bambini in terra che giocano e vengono ripresi dalle telecamere per sensibilizzare ancora di più il problema. A mio modo di vedere la ricerca scientifica è completamente fallita. L'unica cosa in grado di portare avanti la ricerca è lo sterminio di povere cavie animali appositamente seviziate per esperimenti barbari e privi di significato. Le malattie per la maggior parte sono conseguenze di qualcosa che l'uomo ha distorto, qualcosa che l'uomo ha deviato nel corso della natura. Il professor Massimo Montinari è l'esempio vivente di come si possa cambiare il corso delle malattie e in particolare dell'autismo. Da anni sperimenta cure basate su omeopatia e alimentazione naturale. Montinari ipotizza che questa patologia sia la conseguenza dei vaccini a cui per legge ogni bambino sano deve sottoporsi in tenera età. Queste notizie e i brillanti risultati ottenuti, difficilmente riceveranno soldi da Telethon. L'industria mediatica delle campagne di raccolta soldi, servono solo per rimpinguare le ormai gonfie casse delle case farmaceutiche, che ovviamente non hanno nessuna intenzione di trovare rimedi che non siano a base di farmaci. Se continueremo a non porci delle domande corrette sulle nostre responsabilità nel crescere i figli, nello scegliere cosa e come mangiare, nel vivere più consapevolmente saremo sempre in balia delle corporazioni che ci vogliono far morire lentamente. Più volte su questo Blog mi sono scagliato contro l'industria farmaceutica e alimentare. Più volte ho denunciato e riportato le denunce di ottimi esperti nel campo delle scie chimiche per gridare al mondo cosa stanno facendo delle nostre vite. È giunto il momento di ribellarsi, di urlare e scalciare contro ogni forma di oppressione e controllo mentale. Siamo succubi di un mondo creato ad arte per ucciderci e indebolirci.

Approfondimenti

Massimo Montinari

http://www.disinformazione.it/montinari.htm

http://www.medicinenon.it/modules.php?name=News&file=article&sid=83

Hamer e la Nuova Medicina Germanica

http://www.nuovamedicina.com/

http://www.albanm.com/


Alimentazione

http://www.saicosamangi.info/

http://www.agireora.org/

http://www.scienzavegetariana.it/

5 dicembre 2006


Messaggi subliminali


Il 5 Dicembre 1901 nasceva Walt Disney. Abile disegnatore d'animazione fu il più grande e conosciuto di tutti i tempi creando un impero mediatico e commerciale senza precedenti. Ancora oggi Walt Disney è un colosso da miliardi di dollari che crea cartoni animati, intrattenimento e ogni forma di gadget per bambini. Oltre ad essere un grande uomo d'affari Disney era anche membro dell'Ordine massonico De Molay. Come massone si operò spesso per adattare le sue creazioni alle direttive dell'ordine. Non a caso nei "capolavori" Disney possiamo trovare messaggi subliminali, quasi interamente a scopo sessuale. Certamente si potrebbe sorvolare su un fotogramma o su una scena equivoca, però questa modalità di messaggi purtroppo ha la facoltà di disinformare automaticamente e inconsciamente. La pubblicità in passato ha usato questa tecnica per vendere di più o per associare una particolare bibita o marca di sigarette all'idea del sesso o di una bella ragazza. Apparentemente innocua al tempo della pubblicità della Pepsi quello che preoccupa è il nuovo modo di comunicare i messaggi. Oggi siamo bombardati da una quantità enorme di informazioni. Anche non volendo scegliere di essere informati siamo vittime di campagne di marketing aggressive che violano la nostra privacy. L'uomo consumatore moderno vive in balia di menti creative che sfruttano i lati deboli della società moderna per aumentare i profitti dei loro prodotti. Nasce quindi l' Happy Meal di McDonalds che regala giocattoli Disney, oppure il testimonial vestito da pagliaccio, che associa nella mente dei bambini indifesi l'idea del gioco e della spensieratezza. Automaticamente da grandi gli stessi bambini saranno invogliati a trascorrere i loro pasti veloci da Mcdonalds e affini, il messaggio subliminale a quel punto è diventato una forma pensiero ben definita. Si potrebbero fare un'infinità di altri esempi di questo tipo di associazioni. La musica, i messaggi politici, il satanismo, la diffusione di idee sono tutte manifestazioni di qualcosa che può essere inserito in mezzi di informazione o strumenti di comune utilità. Oggi il più grande messaggio subliminale è dato dal controllo di massa ad opera dei governi. Stanno creando i presupposti per gestire quello che Orwell aveva scritto parecchi anni fa. La cosa più triste è che pochi se ne rendono conto. Quando tutto questo sarà chiaro, forse sarà già troppo tardi anche per manifestarlo.

Approfondimenti
Link 1
Link 2

2 dicembre 2006


Bhopal

La notte fra il 2 e il 3 Dicembre 1984 in India ci fu uno dei più grandi disastri dell'industria chimica e la conseguente morte di 12.000 persone. La Union Carbide, fabbrica di pesticidi americana, riversò nell'atmosfera 40 tonnellate di gas mortale. Le persone furono letteralmente investite da un'ondata di fumo bianco tossico che spazzò via nel giro di poche ore migliaia di innocenti. Ad oggi ancora non c'è stata una condanna definitiva della corporazione chimica, i suoi manager sono stati scagionati, oppure hanno trovato un modo per aggirare la legge e non essere condannati. Ad oggi Bophal rappresenta forse il più grande disastro ambientale indiano e un esempio di come la legge non sia uguale per tutti. Le corporazioni continuano a inquinare, deturpare e privare di ogni risorsa intere zone di Paesi sottosviluppati, coscienti del fatto che quelle zone sono poco controllate dai Paesi stessi e dai funzionari corrotti che permettono questo scempio. Le scarse condizioni di sicurezza sul lavoro, lo sfruttamento, il lavoro minorile e una condizione disumana sono l'evoluzione di un pensiero che già vent'anni fa era presente nelle più grandi corporazioni americane. Abbassare gli standard di sicurezza e di dignità solo perché un Paese è in condizioni economiche e sociali inferiori, non giustifica una politica mirata a sfruttare e deturpare intere aree geografiche. Bhopal doveva essere ricordato come un orrore da non commettere nuovamente. Oggi invece è solo un altro triste episodio dimenticato dall'Occidente.

Per chi volesse approfondire l'argomento consiglio la lettura dello splendido libro di

Dominique Lapierre e Javier Moro: "Mezzanotte e cinque a Bhopal"


Inoltre questa è la testimonianza di Ruby tratta da Greenpeace

La testimonianza di Ruby

Il mio nome è Tahira Sultan, ma mi chiamano tutti, con affetto, Ruby. Ho 22 anni, sono nato a Bhopal, la capitale del Madhya Pradesh. Sono allegro e spensierato e i miei amici mi apprezzano per questo; ho passato a Bhopal tutta la mia vita e ora studio per il mio Master in Scienza e Biotecnologia.


L'infanzia a Bhopal

... Aspettiamo con ansia ogni nuovo giorno. O meglio ogni nuova settimana, nuovo anno. Ogni tanto ci sediamo e ci auguriamo di poter cancellare quel giorno terribile dal calendario, sarebbe meraviglioso se si potesse fare davvero. Il ricordo di quella notte tra il 2 e il 3 dicembre è per noi, sono sicuro, come l'11 settembre per gli americani... Per le persone coinvolte è stata la giornata più terribile della loro vita. Quella notte buia del 1984 è ancora una pagina aperta nella mia mente, come se fosse stato ieri... Quella domenica, a mezzanotte e mezza, mi sono svegliato tossendo e quando mi sono alzato e ho guardato attorno la stanza era piena di un fumo biancastro e gli occhi hanno iniziato a lacrimare. Ho chiesto a mia madre cosa succedesse e mi ha detto solo di coprirmi bene con il lenzuolo e di tornare a dormire. Nel frattempo lei andava nell'altra stanza a vedere come stavano i nonni.

Mia nonna disse "Non possiamo restare qui, andiamo all’ospedale Hamidia"... Allora la mamma prese il mio fratellino, lo avvolse nel suo scialle, mentre io mi attaccai al suo braccio e iniziammo a correre fuori. Tutti, davvero tutti i vicini correvano. Il cielo era diventato improvvisamente rosso. Io uscii senza neanche mettermi le pantofole e ricordo ancora il pigiamino ridicolo che indossavo quella mattina. Mio fratello era impietrito nelle braccia della mamma, non si muoveva né apriva bocca. La mamma continuava a correre insieme a noi due mentre i nonni arrancavano alle nostre spalle. A un incrocio perdemmo di vista i nonni, ma mia madre non si perse d'animo e continuò a correre gridando "Aiuto, qualcuno ci aiuti, vi prego!" ma attorno a noi c'era solo gente che correva, urlava, piangeva e cadeva. I loro occhi erano come fuori dalle orbite, il respiro affannoso e molti vomitavano o avevano la diarrea. Vedevo la vita svanire attorno a noi quella notte, ma noi continuavamo a correre, senza sosta... A un certo punto la mamma vide un risciò e iniziò a correre incontro a questo mezzo insperato... In qualche modo riuscì a salirvi, sempre con mio fratello e me. Non avevamo fatto molta strada che si bucò una ruota. Né mamma né io avevamo alcuna forza di muoverci e rimanemmo lì, in uno stato di semicoscienza fino a quando uno straniero ci venne in aiuto... Era un uomo gentile. Ci portò a casa sua e la moglie ci diede dei vestiti puliti ed una tazza di thè caldo per farci riprendere, ma eravamo talmente esausti che ci addormentammo e basta...

La mattina dopo, mia madre li ringraziò e tornammo a casa, passando attraverso immagini orrende ancora stampate nella mia memoria. Indelebilmente. Le strade erano piene di carcasse di animali di ogni genere: cani, capre, bufali, anche passerotti... Naturalmente, ed è la cosa peggiore, c'erano anche corpi di persone: uomini, donne, bambini e vecchi. C'era chi raccoglieva questi cadaveri per caricarli su un camion, qualcuno piangeva, qualcuno urlava. La vista era peggio di ogni racconto che possa farvi, non ho davvero parole per descrivere la devastazione di quella mattina... Arrivati a casa, mi accorsi che le foglie e i frutti del mandorlo erano diventati neri: i frutti, addirittura, erano tutti a terra. Non potevamo ancora respirare bene e la vista era un pò annebbiata. Arrivò la nonna e ci portò via da Bhopal. Andammo dagli zii.

È eccitante come un romanzo crescere nella città di Nawabs e Begums, Bhopal. Ma il romanzo termina quando ti giri indietro e pensi al disastro di quella notte. Il disastro è diventato parte della mia esistenza, visto che ho passato l’intera infanzia in quella città... Casa mia stava a un chilometro circa dalla fabbrica, ci passavamo spesso. Quand'ero piccolo, passava spesso un camion che spruzzava un pesticida per debellare le zanzare e interrompeva i nostri giochi. Il colore e l'odore del fumo mi riportava sempre alla mente quella notte del 2 dicembre. Ogni volta che sentivamo il rumore del camion, ogni bambino correva verso casa gridando "È il gas di nuovo, di nuovo, corriamo!". Era solo un gioco, ma non tanto... Spesso, crescendo, pensavo con i miei amici di andare alla fabbrica e vedere cos’era successo con la fuoriuscita di gas. Ma avevamo sempre paura di farlo. Era come se vivessimo in una città con un demone gigantesco che nessuno poteva cancellare o cacciare via. Ci sono molti bambini come me che hanno vissuto tutta la loro vita vicino alla fabbrica. Ma prego sempre che nessun altro bambino debba vivere un'infanzia come la mia. Prego perché i bambini di tutto il mondo possano crescere in un ambiente sano e non avere a che fare con una tragedia come quella con cui ho convissuto io...