11 giugno 2011


Scoperta sensazionale!

“11 Giugno 2111: Scoperta sensazionale! Trovato il cervello all’interno del cranio dell’essere umano. Dopo migliaia di anni di ricerca scientifica, finalmente un team di ricercatori internazionali ha scoperto l’esistenza di un cervello biologicamente compatibile con il cranio umano. Questa notizia rivoluzionerà il campo della scienza e della medicina, sarà possibile mettere in relazione il pensiero con la realtà, sarà possibile comprendere il funzionamento oscuro che crea le notizie, esclusivamente date in pasto alla massa con l’unico scopo di danneggiare qualcuno o qualcosa…”

Il corsivo precedente rappresenta un paradosso nel quale purtroppo l’uomo ancora oggi vive: l’incapacità manifesta di discernere il vero dal falso, l’incapacità manifesta di agire secondo l’impulso primario del proprio Essere Interiore per comprendere e fiutare ciò che gli interessi del mondo esteriore vuole inculcare nel nostro modo di pensare ed agire.

Mi riferisco in particolare alla vicenda della contaminazione del batterio E.coli, che ha causato la morte di 33 persone, secondo le ultime stime ufficiali. Non è mio interesse difendere nessuno, ne essere volutamente di parte nel giudicare tutta questa vicenda, ancora tra l’altro poco chiara e in corso di svolgimento. Il mio interesse in questo caso, come del resto per ogni vicenda della vita, è comprendere la verità che si cela dietro le pompose apparenze dei media. Solitamente i giornali e le televisioni, sono allineati nel dare notizie “alla buona”, soprattutto nel caso si tratti di questioni che hanno un vivo interesse per l’opinione pubblica. Quando parlo di vivo interesse, mi riferisco alla sfera di notizie che colpiscono il nostro diritto di sentirci salvaguardati da chicchessia, il nostro diritto di avere dei diritti nel campo della salute e della tutela della nostra persona. Una contaminazione è un atto di barbara aggressione a tale diritto, se non altro perché mina le basi della società civile, abituata ad essere gestita in tutto e per tutto da organismi di controllo e sistemi di protezione della libertà individuale (sic?). Lo spettatore medio si preoccupa non tanto delle persone coinvolte nel problema, quanto della sua sopravvivenza, delle contromisure da adottare per salvaguardare il proprio illusorio stato di diritto. Allora giù contro l’intero mercato ortofrutticolo europeo, poi contro i legumi, poi contro i cetrioli (gli unici ortaggi ben utilizzati dagli Stati Europei a nostre spese), poi contro qualsiasi altra cosa commestibile, per tornare finalmente alla verità: il problema è nei germogli di fagiolo mung.

Con grande liberazione ho appreso questa notizia, se non altro perché forse questo clima di terrore, come per ogni altra finta pandemia inventata dall’uomo negli ultimi anni (antrace, ebola, polveri di vulcani mai viste, pandemie influenzali di ogni sorta e tipo…), sarà finalmente messo in uno dei cassetti della nostra memoria per poter finalmente godere delle ferie estive con meno pensieri nella testa. Nulla importa se la verità è stata ancora una volta schiacciata sotto il peso dell’ignoranza (non conoscenza), poco importa se fra un mese questo argomento avrà stancato i lettori della domenica, avrà prosciugato ancora di più lo stagno putrido presente nelle nostre menti immobili. Tutto questo sarà sostituito da notizie molto più allettanti da leggere, saremo impegnati a capire la marca e il modello del cappello della sorella della moglie del figlio del principe Carlo, impegnati a capire se Pippa è il suo vero nome oppure un modo bizzarro di chiamare una campagna di marketing. Saremo impegnati a pagare con la vita, quello che ci ostiniamo a non guardare in faccia una volta per tutte, quello che domina la mente degli uomini che non hanno il coraggio di guardarsi allo specchio e rendersi conto che dentro quella sagoma riflessa c’è un Essere che può ancora (per poco) fare la differenza.

Tornando al problema dei germogli di soia contaminati, cerchiamo di capire se il problema è come spesso un caso isolato o la volontà di voler educare la popolazione a qualcosa di diverso. Il mercato biologico europeo è un mercato in forte espansione, se non altro per la tendenza comune nel cercare un cibo meno peggiore di un altro, consapevoli che qualcosa si strano esiste veramente nel mercato agroindustriale mondiale. Un mercato che cresce alla media annua del 10% circa, contro ogni aspettativa e soprattutto in controtendenza con ogni altra tipologia di mercato agroalimentare. In un periodo storico in cui vengono finanziate guerre per l’accaparramento dell’acqua mondiale, in un periodo in cui il frumento aumenta del 150% in un mese, è strano osservare un fenomeno così largamente diffuso e stabile nel tempo, come quello della crescita verso i prodotti non convenzionali. Per essere chiari, i prodotti biologici non sono altro che prodotti che si avvicinano maggiormente alla natura delle cose per come il Creatore le ha pensate per gli abitanti di questo pianeta. Ciò significa che biologico non è utopia alimentare, ne può essere considerato la pillola magica per la soluzione dei problemi del mondo. Teoricamente infatti, anche il biologico risente dell’influenza dell’ambiente circostante, ovviamente è soggetto alle correnti climatiche, alle polveri e a tutto quello che respiriamo ogni giorno. È soggetto a terreni più o meno buoni a seconda della loro tipologia geologica e soprattutto al loro utilizzo e sfruttamento nel corso degli anni precedenti alla conversione. Per questo è inutile nascondersi dietro un dito, è inutile dire cose che non hanno senso. È utile però essere dalla parte della verità, cioè comprendere che un terreno privo di agenti chimici esterni, un terreno privo di ormoni e contaminazioni chimiche, sarà in grado di garantire uno sviluppo diverso alle sementi (non modificate geneticamente, non ibride e non clonate) utilizzate nelle colture biologiche. L’assenza di conservanti e coloranti artificiali di indubbia provenienza e fattura, presenti ormai nella totalità dei cibi confezionati convenzionali, garantiranno forse un terreno biologico incontaminato a livello batterico (cosa tra l’altro impossibile), ma saranno anche dannosi per la fisiologia umana, che vive immersa in miliardi di batteri e patogeni utili alle trasformazioni biochimiche degli alimenti. Nell’intestino umano c’è un mondo di batteri che garantiscono la dissociazione dei nutrienti e la loro assimilazione, garantiscono tutti i processi utili alla sopravvivenza dell’uomo. Molte persone utilizzano probiotici proprio per arricchire la flora batterica. Molte persone non sanno di vivere con microorganismi così brutti al microscopio, ma così utili per la vita dell’uomo.

Aspetto diverso invece è rappresentato da questo batterio che ha ucciso le 33 persone in Germania. L’E.coli è presente in natura nell’intestino umano e in quello dei mammiferi, è di origine oro-fecale e di conseguenza il suo habitat naturale, se pur non così piacevole come può sembrare a noi amanti dell’igiene, sono le feci. Una contaminazione di tale batterio quindi non può essere che esterna al contesto proprio di un seme o una coltura. È come se voi preparaste una torta con la panna, con amore e dedizione per portarla al pranzo della domenica e qualcuno di nascosto facesse un bel ripieno di cioccolata (ma di altra origine, magari di origine fecale) all’interno della torta. Non credo che questo sarebbe così piacevole da provare, ne i suoi effetti tarderebbero a farsi strada nel vostro organismo. Se poi consideriamo che questo batterio (pressoché utile e innocuo) risulta essere una modificazione più aggressiva e resistente di quella che gestisce i processi intestinali umani, c’è da chiedersi allora come sia possibile che questo sia avvenuto.

Per un attimo ipotizziamo alcuni scenario utopici, amo moto l’utopia…

1. Immaginiamo che ci sia qualcuno che voglia distruggere un settore (quello del biologico) che gode di grande salute, semplicemente perché c’è un disegno che vuole ripristinare un ordine secondo criteri economici diversi. Ipotizziamo che ci siano dei biologi molecolari, o semplicemente qualcuno pagato da qualche multinazionale (farmaceutica???) con la passione per la genetica e le modificazioni cellulari. Immaginiamo che questo qualcuno abbia cambiato il corso della natura e poi qualcuno abbia contaminato un prodotto alimentare semplicemente per creare terrore, paura e soprattutto danni economici (ovviamente in tale scenario la morte di persone innocenti non è da considerare, visto la scarsa propensione alla vita di chi farebbe una cose del genere).

2. Immaginiamo lo scenario di prima con la differenza che il sabotaggio sia ad opera di un concorrente sul mercato (ma anche qui la forza e i mezzi necessari a fare una cosa del genere sarebbero riservati a due settori: farmaceutico o agroalimentare).

3. Immaginiamo che realmente la scarsa attenzione della società che produce i germogli sia stata la causa della contaminazione, supponiamo che sia un semplice errore umano e che questo può avvenire in ogni ambito della società moderna (succede in ogni settore, seppur triste è una realtà).

4. Immaginiamo che i germogli (siano essi di soia o di qualsiasi altro legume o cereale) siano da considerarsi il cibo del futuro, se non altro per l’altissimo contenuto di sostanze complete al fabbisogno nutrizionale dell’essere umano. Supponiamo che il costo di questo tipo di alimentazione sarebbe infinitesimale rispetto all’intero settore agro-industriale. Nessun allevamento intensivo, nessuna coltivazione su larga scala, nessun bisogno di coltivare nulla, nessun bisogno di cucinare nulla, nessun bisogno di nulla, praticamente la vera risposta alla fame del mondo (ovviamente il discorso è ampio ma non è in questo articolo che se ne parlerà, i germogli come ogni altro cibo adatto all’uomo, non sono necessariamente vincolati all’industria produttiva dello sfruttamento delle risorse, siano esse di origine vegetale o animale).

5. Immaginiamo che i germogli in questione per il loro ridicolo costo di produzione, possano essere considerati una valida alternativa al mercato globale, che vive e si regola secondo grandi meccanismi speculativi (anche nel biologico ovviamente). Cui prodest?

6. Immaginate ora quello che più piace a voi come ipotesi (perché tale è, solo un ipotesi), affinché possiate essere davvero sicuri che quello che il vostro cervello pensa, è in linea con quello che il vostro cuore sente. Con questo voglio sottolineare che è importante avere un’idea a prescindere da quello che vogliono inculcare nelle nostre teste. La verità non la conosco io, non la conosce ancora nessuno, se fra qualche giorno, o mese o anno sarà detta l’ultima parola sulla vicenda, i dati di cui si potrà discutere saranno solo relativi a: il numero dei morti, la causa della morte e la provenienza della causa della morte. Come in ogni vicenda non conosceremo mai ne i mandanti (nel caso ce ne fossero), ne le motivazioni che hanno spinto l’uomo a fare una cosa del genere. Questo significa che non possiamo essere prevenuti riguardo a nulla fino ad aver accertato il contrario (o la verità), fino al momento in cui il quadro è completo per definizione. Ma la mia definizione non si limita al diritto internazionale, alla giustizia umana fatta di leggi umane che giornalmente vengono infrante con connivenza e abuso di potere dilagante in ogni settore, la mia definizione si ispira a Leggi al di sopra dell’uomo, Leggi che saranno li per giudicare il bene e il male e per riparare ciò che non è in linea con la vera Natura dell’universo.

Si può filosofeggiare sulla qualità, sulla scoperta degli antibiotici, sulle norme di igiene, su ogni altra scoperta scientifica degli ultimi anni, ma l’uomo è figlio della Terra, alla terra tornerà e prima comprenderà l’importanza di armonizzarsi con Essa, prima inizierà un percorso di evoluzione sana e positiva per la sua vera natura. Si potrebbe scrivere un libro relativo alle questioni così brevemente trattate, ma sarebbe un altro strumento morto, privo di vita come un trafiletto di giornale o una notizia su facebook. La verità è ciò che vibra dentro di noi, è quello che si raggiunge lasciando al nostro Essere la libertà di vincere l’illusione della materia per ritrovare la sua vera collocazione all’interno del Cosmo.