3 aprile 2008


Terapie e medicine non convenzionali

Negli ultimi anni anche in Italia sono aumentate le persone che ricorrono a cure e terapie non convenzionali, per la cura problemi di salute. Molte di queste persone si affidano alla medicina complementare, per ovviare agli effetti collaterali delle cure allopatiche, altre perché si trovano all’ultima spiaggia e compiono l’ultimo disperato tentativo. In pochi sono davvero convinti della bontà di queste discipline, anche perché c’è una cultura molto limitata e ostile nei riguardi del naturale e delle discipline di riequilibrio energetico. La stessa alimentazione naturale è vista come una moda dalla maggior parte delle persone, vincolate troppo spesso a concezioni arcaiche sulla fisiologia e sulla funzione del corpo umano. I dati ISTAT più recenti relativi alle persone che utilizzano tali terapie (quelli che ho trovato), si riferiscono a percentuali intorno al 15-20%. L’ago della bilancia vede il Nord prevalere su questa percentuale, poi a seguire il Centro e il Sud dell’Italia. Questo dato se pur non attendibile al cento per cento, rivela un grande interesse dei cittadini alla “salute naturale”, nonostante quello che si possa pensare. Ovviamente parlare di un italiano su cinque o sei, ancora confina il problema ai limiti della larga diffusione, tuttavia è indicativo di una volontà di cambiamento verso la scienza e la medicina classica.

In un mio precedente articolo scrissi circa una visione della medicina diversa dall’attuale concezione, una medicina capace di comprendere i messaggi della Natura e in grado di utilizzare il potenziale umano in ogni sua forma, integrando corpo, anima e mente in un unico essere. Questo principio, se pur utopico dal punto di vista pratico, vede un gran numero di adepti, spinti dalla volontà di riportare l’uomo al centro della vita e analizzare la malattia e i suoi sviluppi (cause) da un punto di vista globale. Oggi spesso si sente parlare di origini psicosomatiche, come se questo termine (inflazionato a mio modo di vedere), rappresentasse la chiave per spiegare ogni patologia inspiegabile; come dire che la medicina di fronte a fenomeni che non riesce a classificare, esegue la diagnosi attribuendo la causa alla psicosomatica. Molte malattie seguono questi principi, con questo non voglio sminuire la diagnosi medica, vorrei solo tentare di evidenziare le grandi carenze che la “moderna” scienza medica continua ad avere ai giorni nostri.

Il progresso è stato utile alla medicina, oggi siamo in grado di effettuare esami diagnostici, impensabili qualche anno fa, tuttavia ancora non riusciamo a trovare rimedi adatti per nuove patologie e nuove manifestazioni delle stesse malattie di sempre. Questo meccanismo perverso, basato sul farmaco e sul suo largo utilizzo, contribuisce a formare un circolo vizioso, a rendere tale processo esasperato e poco produttivo per il bene del paziente. Per questo e molti altri motivi, credo che le persone stiano cominciando a rivolgersi a terapie e medicine non convenzionali, più vicine al concetto di uomo integrato con l’ambiente e molto più in linea con principi di rispetto e salvaguardia del corpo nella sua interezza.

L’aumento di questo fenomeno spiegherebbe anche la continua e infamante politica di disinformazione che giornali scientifici, “luminari”, programmi televisivi e l’intera casta medica, operano a scapito di tali discipline. Pochi giorni fa scrissi un articolo relativo alla metodologia utilizzata da striscia la notizia per screditare alcuni aspetti sopra citati. Ieri sera è andata in onda una fiction che condannava un terapeuta che utilizzava medicine non convenzionali. Comprendo benissimo la volontà di screditare ogni forma di scienza che esca dai canoni di quella ortodossa, quello che non comprendo è come sia passivamente accettato dai cittadini. Questo meccanismo si può adattare ad ogni problema. La tecnica è semplice: si porta alla luce il problema, si spiega in maniera errata e poi si bolla come inefficace, per non dire come una bufala bella e buona. A quel punto il telespettatore ha ricevuto un messaggio chiaro e definito, un messaggio che il cervello incamera come legge inattaccabile.

Questo giochetto tuttavia comincia ad essere poco efficace, molte persone se ne stanno rendendo conto, molti sentono puzza di bruciato e vogliono capire cosa ci sia sul fuoco. Certamente occorreranno degli anni, forse molti anni, ma prima o poi la verità sarà visibile a coloro che hanno occhi per vedere. Il resto sarà noverato come spazzatura del vecchio sistema.

Articolo correlato: Striscia fra la disinformazione
Articolo correlato: La medicina del futuro
Articolo correlato: Striscia (tra) l'immondizia