5 luglio 2007


Il trapianto a cuore battente

Oggi leggo sul sito dell'ansa una notizia relativa alle affermazioni di Prodi in materia di trapianti. Nel primo trimestre del 2007 in Italia c'è stato un calo dal sei al dieci percento. Prodi ha evidenziato i dati e promosso una campagna di sensibilizzazione sponsorizzata dalla Presidenza del Consiglio. Sarà inoltre diffuso uno spot pubblicitario sulle rete Rai in onda fino ad Ottobre. Secondo Prodi c'è la necessità di risvegliare le coscienze umane al fine di sensibilizzare i cittadini in materia di trapianti. Per la prima volta sono d'accordo con Prodi, ma solamente per quanto riguarda il risveglio delle coscienze. La campagna di sensibilizzazione dovrebbe essere rivolta ai cittadini per informarli del problema donazioni e rendere chiaro le metodologie applicate durante il trapianto. Quello che pochi sanno è che il trapianto di organi avviene a cuore battente, cioè quando la persona è in coma, ma le normali funzioni biologiche sono completamente attive. Questo perché un organo espiantato in condizioni di morte fisica non potrebbe in nessun caso essere utilizzato per un trapianto. Anche se l'argomento è crudo nei contenuti, l'incisione per la rimozione dell'organo avvengono quindi con il cuore che batte, la circolazione sanguigna in piena attività e in molti casi con la possibilità di muovere gli arti. Il coma farmacologico viene indotto dallo staff medico per stabilizzare le condizioni del paziente. Questa pratica, per quanto possa sembrare un gesto a favore della vita, rappresenta la privazione della vita di un individuo per favorirne un altro. Non vorrei mai essere in condizioni di un paziente che attende un trapianto, non voglio giudicare ne scrivere parole con leggerezza, posso solo lontanamente immaginare il dolore che si prova. Tuttavia non si possono ignorare le modalità di queste pratiche assassine, che uccidono individui per arricchire l'intero sistema di trapianti mondiali. Dietro le apparenze c'è infatti una serie di interessi economici e speculativi che si aggirano dietro al mondo della sanità, troppo spesso utilizzata per scopi ben lontani da quelli che sognava Ippocrate. La mia contrarietà al trapianto degli organi inoltre è spiegata e rafforzata da alcuni altri aspetti che vorrei analizzare. Credo che la mente umana abbia la capacità di modificare la materia, la capacità di compiere fenomeni apparentemente inspiegabili come le guarigioni miracolose, anche a distanza di molti anni. Terminare la vita di una persona solo perché definita morta, mantenuta in coma farmacologicamente, non ci sostituisce a Dio nella scelta di espiantare gli organi e interrompere la vita. Inoltre l'uomo è composto da corpo, mente e spirito. La medicina moderna, analizza l'uomo solo sotto un punto di vita meccanicistico, un insieme di organi che eseguono le funzioni vitali senza avere nessun legame fra loro, a parte quello fisiologico. Gli organi sono parte di un corpo che funziona in armonia, la perfetta simbiosi delle funzioni di mente, corpo e spirito. A scuola e alla facoltà di medicina, gli studenti si applicano sulla fisiologia, l'anatomia, senza minimamente affrontare materie come l'anatomia sottile e la bioenergetica. Un organo oltre alla sua funzione organica e biologica possiede una propria funzione energetica, un proprio DNA che appartiene alla persona e una sua storia all'interno del corpo dell'individuo. Prelevare un organo da un corpo per impiantarlo in un altro, presuppone lo squilibrio di queste dinamiche, un miscuglio di diversi aspetti energetici delle persone. L'anatomia sottile viene alterata e modificata per sempre, a volte con gravissimi danni. Spesso persone che hanno ricevuto un organo dicono di avere ricordi non propri, magari legati all'organo ricevuto. Il problema come dice Prodi, è di coscienza, una coscienza che dovrebbe tener conto di questi aspetti della vita. Gli uomini hanno il diritto di sapere come avvengono queste pratiche, dovrebbero sapere a cosa vanno incontro i propri figli in punto di morte quando viene firmata la liberatoria per l'espianto. Anche se non si condividono le questioni legate alla bioenergetica o al potere della mente si potranno condividere le condizioni di omicidio volontario a cuore battente. Oggi la legge prevede il silenzio assenso in materia di prelievo di organi e tessuti. Per ovviare a questa orribile pratica omicida il cittadino può certificare una richiesta olografa di non volontà all'espianto di organi e tessuti, da portare con se insieme ai documenti. In ogni caso è buona regola informare i nostri familiari e amici della nostra scelta, nella speranza che rispettino la nostra volontà in caso di morte apparente, cerebrale o farmacologica.