14 giugno 2007


La strategia Israelo-Statunitense

Mentre a Gaza continua ad infuriare la guerra civile, con decine di morti in pochi giorni, è difficile cercare di compiere un’analisi reale della situazione che si sta delineando. Quando Hamas entrò come parte attiva nella gestione politica palestinese, una serie di opinioni contrarie si levarono da ogni parte del mondo “democratico”. Una fazione così fondamentalista, che non rispetta la dialettica e dialoga con armi e granate, non era di certo ben vista dagli osservatori internazionali. Nonostante questo tutti erano consapevoli che questa occasione era una ghiotta opportunità per lasciare la Palestina in mano a due gruppi che si sarebbero indeboliti uno con l’altro, fino ad arrivare a quello che oggi possiamo vedere con i nostri occhi. Gli Stati Uniti e Israele hanno consentito di buon grado lo sviluppo della situazione, perché in fin dei conti era molto conveniente e avrebbe indebolito una nazione ormai distrutta, senza peraltro dover intervenire in prima persona. Israele ha continuato a reprimere e uccidere ogni dissidente, ha intensificato le rappresaglie a Gaza e negli altri territori per creare una vera e propria gabbia dalla quale è impossibile fuggire. Oggi la Palestina si trova a dover piangere i morti che i suoi figli procurano ad altri figli e a schivare le bombe che continuano a piovere da Israele. Lo scenario futuro possibile è molto incerto. Mentre questo accade, la comunità internazionale sembra incapace di esprimere una politica che ponga fine a questo scempio, molti non tengono in considerazione nemmeno che la situazione è così grave. In Italia i giornali ignorano o quasi questo nuovo conflitto, spendono invece molte parole di sdegno per la vicenda legata alla concessione di un permesso di lavoro per Priebke. Ammesso che l’ONU, in tempi non così brevi, riesca a esprimere una risoluzione per la Palestina, Israele e gli Stati Uniti avrebbero vinto la loro subdola guerra invisibile. Una guerra basata sulla contrapposizione delle fazioni palestinesi e una forte repressione verso uomini e risorse. Si troverebbero uno Stato controllato da un esercito para-americano e con una astuta manovra avrebbero il controllo della zona con più alto numero di conflitti del mondo. Staremo a vedere l’evolversi degli eventi, spero solo che i poveri innocenti palestinesi possano trovare finalmente una pace duratura.