23 ottobre 2006


Torniamo al baratto!

Il baratto nacque come una forma di scambio di beni o prodotti al fine di garantire la libera circolazione delle merci o più in generale di servizi. Assistiamo impotenti alle notizie che ogni giorno riempiono i quotidiani e le televisioni sul rialzo dei tassi d'interesse, l'inflazione, oppure al recentissimo declassamento dell'Italia ad opera di Standard & Poor e Fitch. A volte sembra di ascoltare queste notizie con totale indifferenza, come se queste cose da banchieri o economisti non ricadano pesantemente sulle nostre tasche martoriate. L'economia italiana e mondiale è priva di qualsiasi garanzia, proprio perchè tende ad arricchire i più ricchi con giochi di potere e speculazioni subdole alle spalle dei soliti contribuenti. Si parla di finanziaria, di debito pubblico, ma non si parla quasi mai di sviluppo veramente sostenibile e dell'abolizione del cancro del SIGNORAGGIO e della moneta spazzatura. Il denaro ha perso lo scopo per il quale venne creato. Viene stampato come carta straccia e non esiste più un corrispettivo in oro che anni fa ne garantiva il reale valore. Tutto diventa telematico, automatico e “online”. Fra qualche anno non avremo più bisogno nemmeno di girare con un portafoglio, ci saranno dei microchip a pensare al conto del supermercato oppure all'abbonamento a sky. Tutto diventa invisibile e subdolo, tutto diventa controllo di massa, tutto è stato creato per facilitare l'acquisto di cose inutili. Per questi motivi e moltissimi altri sarebbe bello tornare al baratto. Lo scambio assumerebbe un significato reale, nessuno potrebbe fregare il prossimo perchè a fronte di una merce è necessario che ce ne sia un'altra di pari valore.