26 marzo 2010


Unità

Nel corso del tempo ho sempre interrogato la mia vita affinché mi fornisse risposte sensate a quesiti universali. Mentre mi accingevo a vivere come ogni essere umano, in me era sempre presente una forza che a poco a poco si è fatta largo nei miei pensieri. Lo studio, il lavoro, lo svago, erano sempre un riflesso di qualcosa che non mi rappresentava fino in fondo. La continua ricerca di elementi assoluti, piuttosto che misere consolazioni terrene, mi ha spinto a interrogare il mio universo, su cosa realmente fosse la verità.

Spesso mi sono scontrato con il mio piccolo ego, l’aspetto più infimo, che cerca sempre di dominare la nostra vita, fin quando non si riesce a domare ogni istinto e pensiero in modo consapevole. Mi sono avvicinato ad ambienti diversi fra loro, cercando di comprendere a fondo il loro insegnamento, perché solo così ho potuto capire se erano parte di me o solo un riflesso di qualcos’altro. Per capire al meglio mi sono tuffato nel cuore delle cose che intraprendevo, perché la vita semplice e “banale” non mi è mai interessata. Credo fermamente che la conoscenza di una verità si debba perseguire con anima e corpo, donando la totalità del nostro essere, altrimenti si rischia di rimanere delusi e insoddisfatti, col rimpianto di non aver ben compreso il tutto. Entrando in profondità ho scavato e messo da parte ciò che scoprivo, a volte scartando tutto quello che inizialmente sembrava buono per me. Questo processo è stato significativo e credo che sia stata la vera formazione per la mia anima. In tutto questo ci sono stati momenti di buio e grandi momenti di Luce, c’è stato il conflitto e il contrasto, utile per comprendere che sono solo la manifestazione di una separazione che esisteva in me.

Oggi posso constatare che l’unico aspetto che rende l’uomo un essere “superiore” è semplicemente e unicamente la sua integrazione con Dio. La società inculca ogni giorno nelle menti il concetto di separazione, tutto è relativo a qualcosa di migliore, tutto è giusto o sbagliato, tutto è bianco o nero, attraverso delle leggi e delle regole che sono prettamente umane. Guardando la vita attraverso occhi umani si perde di vista ciò che l’uomo esprime nella sua massima completezza, l’unione sacra con l’Unità suprema, la vera fusione nell’Anima Universale. Abbandonarsi all’idea di essere abbandonati a se stessi, di essere separati, di essere soli, rinforza soltanto il nostro aspetto più basso e triste, facilitando la creazione di pensieri molto deprimenti. Tralasciando l’aspetto energetico che questo comporta, credo ognuno possa rendersi conto di come l’uomo si stia lasciando andare al nulla che vuole sostituirsi al principio della vita. La più grande libertà che Dio ci ha donato è proprio la facoltà di scegliere se rimanere nella sua unità o perseguire strade diverse, che dovranno necessariamente scontrarsi con un mondo che non può essere luminoso, ne tanto meno giusto. Chiunque ricerchi nell’uomo la giustizia, la verità, l’amore, può soltanto avere un trailer in bianco e nero del concetto più alto e puro di queste parole.

È come se ci sforzassimo di parlare dell’oceano avendo conosciuto solo una pozzanghera sporca. È necessario invece prendere l’acqua di quella pozza e purificarla con lo Spirito, spiritualizzarla fino a che essa stessa non diventi pura come acqua di fonte. Solo a quel punto meditando su una sola goccia d’acqua saremo in grado di conoscere l’oceano. Questo perché Tutto è Unità e non c’è bisogno di andare su Marte per conoscere Marte, come non è necessario vivere nel mondo degli uomini senza essere esseri evoluti, esseri che sono guidati dallo Spirito, esseri in grado di portare unità e luce ovunque solo con la loro presenza. L’idea dell’abbandono e della separazione altro non è che una mancanza di Amore, un amore che prescinde dalla forma umana, una forma ancora troppo limitata per contenerlo. Una forma ancora vincolata al mentale per poter aprire le porte al sentire. Amare significa essere Uno con ogni manifestazione della perfezione del Creato, perché solo nell’Unità esiste la Giustizia e tutto può essere compreso senza alcuno sforzo. Fin quando l’uomo cercherà risposte in un altro uomo, sarà solo ingannato e sminuito della sua forza, che pur essendo una manifestazione dell’Altissimo, è solo un’attitudine sfocata e distorta. La vera Forza non ha bisogno di manifestarsi nei confronti degli altri, la vera Forza E’, la differenza è solo questa. Abbandonarsi a se stessi porta solo l’abbrutimento dell’anima e la sua incarcerazione, l’apertura e l’amore invece possono aprire il cammino verso un nuovo mondo, un mondo che non ha bisogno di farsi notare perché in esso è contenuto l’universo, perché esso esiste in funzione della Verità e delle Leggi Universali, un mondo che sta aspettando solo noi tutti.

14 marzo 2010


Luce Vs. Buio

L’antitesi rappresentata dal titolo di questo testo, rappresenta gran parte degli studi che l’uomo ha compiuto nella ricerca di se stesso nel corso del tempo. Impossibile parlare di un concetto senza dover necessariamente contemplare l’altro. Come lo Yang contiene parte dello Yin, si può affermare lo stesso per questi due elementi sottili. Così come la manifestazione fisica e particolare della luce e della sua assenza, attraverso la comprensione dei cicli solari, dell’alternarsi di giorno e notte, del visibile ed invisibile, possiamo rapportare questa alternanza all’interno del nostro essere più profondo.

Il nostro nucleo più intimo è una matrice di luce pura, completamente integrata con la matrice coscienza universale che oggi è definita in vari modi. Per me questa matrice è l’essenza di Dio, un’essenza così immacolata da essere custodita con infinito amore nel cuore di ogni essere dell’universo. Questa luce prescinde dal concetto di spazio e tempo, di corporeità, di materia. Essa È, è sempre stata e sarà sempre nell’eternità. Questa luce guida l’intero universo attraverso la contemplazione della propria perfezione, evolvendo e migliorando se stessa, continuando il ciclo della sua propagazione infinita, un moto perpetuo che si auto genera per non perdere l’inerzia. Essendo esseri di luce non possiamo quindi che anelare al ritorno alla matrice originaria. Ritrovare Dio in noi attraverso le orme del Figlio, attraverso la guida che è possibile scorgere nelle esemplari manifestazioni della Natura. La perfezione aurea di ogni singola vita che nasce nel Creato è la solidificazione esatta di questa Luce, che è in grado di materializzare la stessa perfezione della sua essenza originaria. In questa creazione perpetua l’uomo è parte integrante e cosciente di questo movimento dinamico. In continua ricerca della perfezione, è la prova vivente della spinta che la luce agisce attraverso di lui.

Perché allora esiste il buio? Perché è necessario sperimentare il buio? Credo che ognuno possa rispondere con sincerità a questa domanda, perché in fondo alla propria anima esiste già ogni risposta. Il buio è semplicemente la non percezione della presenza della luce. Non può essere una forza opposta e contraria, in quanto è solo il riflesso del veicolo che la nostra mente vuole creare con emozioni, paure, indecisioni e sentimenti negativi. La non fiducia genera questo tipo di sensazioni, favorendo l’assenza di luce, favorendo uno stato di disagio che altro non è che il buio manifesto. Avere fede nella luce significa affidare totalmente alla nostra anima il timone per guidare la nostra vita. Significa non dubitare dell’immensa e totale Forza che anima l’universo, per non doversi più rapportare col buio e le sue manifestazioni più basse. In linea di principio si potrebbe vivere senza dover sperimentare dolore e sofferenza, anche se è altrettanto vero affermare che tali esperienze sono alla base dei nostri più grandi passi evolutivi. Nei momenti di buio infatti possiamo riconoscere la luce ed essere rapiti dal suo bagliore.

Immaginate di essere in una stanza completamente buia. Sensazioni di disagio e paura potrebbero prendere il sopravvento. I movimenti sarebbero limitati, in quanto solo attraverso il tatto e l’attenzione consapevole sarebbe possibile muoversi al suo interno. Non conoscendo quello che circonda il nostro corpo, la nostra mente creerebbe figure più o meno veritiere, a seconda delle interpretazioni che i sensi analizzerebbero in quel contesto. Un rumore improvviso potrebbe peggiorare la situazione, poiché impotenti nel poter contrastare o difendere la nostra incolumità. Le cose cambierebbero se si accendesse una piccola luce. A questo punto il bagliore illuminerebbe gli oggetti circostanti, la nostra mente comincerebbe a costruire immagini a seconda delle percezioni visive, in alcuni casi potrebbe migliorare la situazione, in altri invece potrebbe materializzarsi quello che avevamo temuto potesse esistere. In ogni caso ognuno di noi andrebbe verso questo bagliore proprio per riuscire a vedere meglio l’ambiente circostante. In questa fase le ombre comparirebbero dietro ogni oggetto. Se la luce aumentasse l’intensità, la nostra mente inizierebbe ad avere immagini sempre più chiare e deduzioni sempre più accurate, fin quando l’ambiente circostante sarebbe familiare, molto probabilmente i disagi iniziali scomparirebbero insieme alle ansie e le paure.

Questo esempio se pur elaborato, rende omaggio al nostro modo di interpretare la vita e le immagini che la nostra mente crea a seconda delle situazioni. Fin quando non intraprenderemmo il cammino verso la luce, le immagini saranno “casuali”, le esperienze potrebbero essere dolorose e poco coerenti con il nostro essere più profondo. Dopo aver raggiunto la luce da vicino tutto diventerebbe più chiaro, il velo dell’illusione lascerebbe spazio a scorci di Verità, fino a diventare il nostro nuovo modo di essere. L’obiettivo finale è arrivare ad essere quella Luce, in modo da non dover più scendere a compromessi con le nostre “parti oscure”. Una luce non conosce buio, in quanto essa stessa è sorgente e manifestazione primaria di tale emanazione. L’ombra per definizione può comparire solo dietro una forma illuminata, non può esistere nella sorgente stessa. Ovviamente in questo cammino si viene spesso riconosciuti e tendenzialmente aumenta la quantità di buio da trasformare in luce. Questo perché ogni manifestazione esterna della nostra vita, altro non è che la nostra interna percezione del cammino, che la nostra anima compie nel corso di questa incarnazione terrestre.

Come in alto così in basso, è esattamente la spiegazione a questa dinamica. Il nostro più grande dono è il libero arbitrio, la possibilità di scegliere attimo dopo attimo cosa fare del nostro percorso. L’importante non è il tempo o il modo, credo si importante la volontà di perseguire questo obiettivo, il guardare alla luce per tornare alla casa del Padre, per riunire la nostra essenza con la matrice perfetta dalla quale siamo stati generati. La strada è stata tracciata dagli insegnamenti del Cristo. Molte altre grandi anime hanno dato il loro contributo a questa grande causa, molte anime lo stanno facendo ora per aiutare chiunque lo desideri a intraprendere questo cammino. Nulla è più importante è più gratificante di questo, anche se forse è la cosa più difficile che ognuno di noi possa affrontare, perché in fin dei conti è un viaggio all’interno, un viaggio nel silenzio del cuore, nel luogo dove tutto esiste e già è perfetto, dove ha solo bisogno di essere rivelato.

9 marzo 2010


Attacchi

Nel corso del tempo ho scritto e descritto innumerevoli fatti e retroscena di questo grande palcoscenico mondiale. Spesso dietro le parole si celava un significato sottile, in grado di arrivare al cuore di chi era in grado di decodificarne la forma, altre volte le mie riflessioni erano semplicemente dettate dal flusso dei miei pensieri. Molti uomini ultimamente si accingono a sperimentare quello che energeticamente possiamo definire “attacco di energie basse”. Energie che sfruttano la paura, l’invidia, il pessimismo e lo stress, veicoli principali di trasmissione. Queste energie sono in grado di colpire coloro i quali si lasciano trasportare e sono poco fermi nel loro potenziale d’amore. Ognuno di noi è soggetto a tutto questo, a volte nonostante gli sforzi di essere al centro del nostro essere più intimo, prevale rabbia o pensieri poco edificanti. Tutto questo è normale e serve a liberare quello che in noi ancora deve essere trasformato in pura Luce.

Ogni esperienza negativa esprime quindi un grande potenziale di crescita evolutiva, un’esperienza da benedire ed accogliere con estrema comprensione dei nostri limiti e delle nostre potenzialità. Per questo ringrazio coloro che sono qui a scagliare i loro pensieri a volte poco edificanti verso coloro che sono più forti, coloro che hanno scelto Cristo come Maestro e perseguono l’obiettivo senza mai voltarsi indietro. Fra qualche giorno, alla fine di questo mese, queste dinamiche perderanno forza, i forti instaureranno il loro potenziale in tutta la loro magnificenza, la luce sarà sempre più forte e illuminerà ancor di più ogni zona buia. Per questo non si potrà più scappare o ignorare chi siamo, cosa siamo chiamati a compiere e cosa dobbiamo necessariamente affrontare per rendere merito alla nostra anima.

Finalmente la Forza instaurerà la sua dimora in coloro i quali sono pronti e le energie basse saranno definitivamente allontanate. Questo non significa che il mondo migliorerà, anzi credo che sarà molto peggio di quello che umanamente possiamo immaginare. Quello che muterà è la nostra percezione del Bene, della totale fiducia nell’intelligenza universale che lega ogni essere all’interno dell’universo. Saremo osservatori consapevoli del travaglio che il nostro pianeta sta compiendo, fino al giorno in cui la Terra sarà il nuovo Eden, dove finalmente coloro che hanno avuto fede, potranno stringersi come Figli del padre, fratelli cosmici e universalmente consapevoli.