18 febbraio 2009


Verità

Ognuno di noi prima o poi cerca la risposta questa fondamentale domanda: cos’è la verità? Molti si interrogano leggendo molteplici quantità di libri, saggi di ogni forma e dimensione, perle di saggezza donate all’uomo da altrettante menti illuminate. Altri preferiscono ignorare la domanda semplicemente agendo secondo logiche di buon senso, senza portare la filosofia nella vita quotidiana. Gli ultimi infine ricercano incessantemente le risposte all’interno del loro essere, unico e vero tempio sacro da rispettare. Questo approccio, all’inizio duro e ripido, alla lunga comincia a dischiudersi come le ali di una farfalla, se ne intravedono i colori e le sfumature sottili, le immagini cominciano a delineare un quadro poliedrico e surreale. Talmente surreale da apparire inventato da una mente fantasiosa, che utilizza le immagini per dar sfogo ai suoi più reconditi pensieri inconsci. A poco a poco il discernimento prende forma nella nostra mente, il cuore comincia a filtrare i pensieri, come se fosse il guardiano della soglia fra Bene e male.

A quel punto le verità cominciano ad essere svelate, lentamente si intravede la strada che porta in se la Luce e il nutrimento necessario alla crescita dell’anima. Difficile ammettere se tale verità sia assoluta o relativa, più semplice lasciarsi trasportare da questa sensazione, gradualmente scorgere l’essenza di ogni manifestazione di forme e colori, al fine di identificare chiaramente il messaggio originale. È come sviluppare il negativo di una foto, a piccoli passi, scorgendo fra un colore e l’altro il senso del Disegno finale. Appare dapprima un colore, poi una forma, poi semplicemente una serie di tratti in contrasto uno con l’altro. Alla fine dello sviluppo tuttavia possiamo godere dello splendore dell’insieme dell’immagine nella sua totalità, a somiglianza di quella originale, al quale tutti siamo ispirati e ispiratori creanti. Non è compito dell’uomo insegnare la verità, se mai è quello di invitare i suoi fratelli a percorrere un cammino, lungo o breve che sia, l’importante è che sia consapevole dell’obiettivo finale.

9 febbraio 2009


Pensiero positivo e dilagante pessimismo

Il pensiero positivo, o meglio la focalizzazione e l’utilizzo della mente per creare la realtà, è stata molto spesso argomento dei miei post, spesso in modo sottile e molto poco visibile ad occhi poco attenti. Tuttavia il potere creativo delle nostre abilità mentali, è ormai largamente diffuso negli ambienti scientifici di frontiera, quelli ovviamente esenti dall’imprinting dei dogmi della scienza ortodossa. Mi viene da ridere quando sento parlare di “scientificamente provato”, quando la scienza è una religione a tutti gli effetti, nel senso che da per scontato assunti non ancora verificabili al cento per cento. Senza divagare ulteriormente su tali aspetti (non ne ho ne voglia, ne interesse), mi interrogavo sulla possibilità reale di influire sulla vita globale del pianeta terra con l’utilizzo della mente. Credo fermamente che questo sia possibile e attuabile nella nostra vita quotidiana, io stesso sono l’esempio di tale possibilità. Non si tratta di dimostrare nulla perché è sufficiente sperimentare, per trarne le dovute considerazioni.

Ovviamente le nostre abilità sono proporzionali al grado di “integrazione spirituale“ che noi stessi riusciamo ad ottenere con ogni essere visibile e non visibile. La capacità di essere connessi e unificati all’Uno, permette di utilizzare tali facoltà della mente, per migliorare la nostra realtà per scopi più alti. Il problema di fondo tuttavia è rappresentato da quello che in gergo viene definita “massa critica”. Un numero sufficiente di individui riuscirebbero ad influenzare l’intero sistema di convinzioni e forme pensiero globali, anche se attualmente siamo ancora molto lontani da questo cosiddetto numero ideale. Paradossalmente più l’umanità accresce la propria consapevolezza, maggiore è l’attrito delle forze materialistiche e anti-vita presenti nel nostro spazio-tempo. Questo lascia bene sperare per il futuro, in quanto è evidente una grande spinta positiva dell’umanità verso standard di perfezione più elevati e consapevoli.

Il pessimismo e la cultura pro violenza e pro morte, sembrano essere all’apice massimo in questi ultimi tempi e credo che questa tendenza non potrà che peggiorare. Questo non deve assolutamente scoraggiare, ne lasciar prendere forma a pensieri negativi nella nostra vita. Se pur difficile e anticonformista, rimanere con i piedi ben saldi a terra e con la mente ben al di sopra delle nostre percezioni classiche, la sfida del futuro prossimo sarà proprio questa: mantenere un atteggiamento positivo e la pace nel cuore, nonostante l’esterno si appresti a collassare in ogni sua forma e definizione. Lasciarsi trascinare dalla “crisi” non fa altro che rinsaldare le logiche nichiliste di chi vuole l’uomo schiavo di se stesso. Possiamo ancora scegliere come vivere la nostra vita, giorno dopo giorno, possiamo schierarci a per la vita e per il bene, sperando che questa vibrazione possa coinvolgere il maggior numero di persone.

3 febbraio 2009


Qui e ora

Il blog è fermo da lungo tempo, forse rimarrà ancora fermo a lungo… il tempo delle grandi rivelazioni è giunto al termine, ogni nodo sta venendo al pettine. Da tempo ho focalizzato la mia attenzione sulla vita reale, sulla quotidianità che così ci coinvolge da vicino. Il tempo di stringerci intorno ai nostri simili, creare luoghi e pensieri armonici con altre persone, sarà un ottimo modo per affrontare tutto quello che la vita ci riserverà nei prossimi mesi. Nonostante il dilagante pessimismo su tutti i fronti, la pace e la serenità aumenta giorno dopo giorno. Rifugiarsi nel sorriso di un bambino, nell’abbraccio di un amico o semplicemente confondersi fra le pieghe di un tramonto, è la chiave di volta per tutto quello che sembra essere oscuro. Rimanere sempre equilibrati e consapevoli attimo dopo attimo, vivere l’istante nel presente, senza aspettative e con profonda umiltà e bontà d’animo. Ogni uomo si rivelerà per quello che è, ognuno sarà di fronte a molte scelte, siamo chiamati tutti a tendere le mani verso chi ha davvero bisogno. Queste parole forse hanno poco senso, forse sono solo lo specchio della realtà… ma in ogni caso sentivo il bisogno di scriverle.