7 agosto 2008


Conoscenza

La conoscenza da sempre ha affascinato la mia vita, una sorta di sfida continua verso il sapere. Non sono mai stato un eccellente studente, non amavo essere catalogato e conformato secondo canoni riconosciuti dalla società. La mia carriera scolastica è stata semplicemente discreta, senza alti e bassi. In me c’è sempre stata una profonda volontà di scoprire e ricercare tutte le manifestazioni dell’essere, quasi fosse una missione. Ricordo i dibattiti scolastici con amici e insegnanti, con idee profondamente diverse dalle mie. Ho sofferto questa diversità per molti anni, anche se è stata per me un faro da seguire nella lunga ricerca verso la verità. Ho scoperto che più si espande la nostra conoscenza, più si ha la sensazione di sapere molto poco, paradossalmente più si comprende, meno si comprende. La parole lasciano spazio al silenzio e all’osservazione consapevole, molto spesso molto più significativa di ore di dibattiti.

Un cammino che compiamo nel nostro interno per comprendere l’esterno, un viaggio verso il vuoto per conoscere l’interezza delle manifestazioni dell’universo. Sembra un controsenso, ma sperimentando la vita possiamo ammirare la bellezza delle piccole cose, la loro semplice e perfetta armonia. Come se tutto il segreto dell’universo fosse racchiuso in poche semplici leggi, permeate dall’Amore universale.

Questo viaggio verso la conoscenza riserva centinaia di sorprese, una più meravigliosa dell’altra, ogni volta stupisce la semplicità con la quale un messaggio arriva ai nostri occhi. A volte una cosa che è sempre stata a portata di mano cambia forma e percepiamo la sua reale funzione. Maggiore è il nostro livello di consapevolezza, più grande e avventuroso diviene il viaggio, una ricerca della parte più intima della nostra esistenza, al fine di svelare i misteri dell’intero Creato.

Il silenzio e l’introspezione sono pratiche molto utili per accelerare questo viaggio, che rimane tuttavia un’esperienza soggettiva e diversa per ogni individuo, con tempi e modi propri dell’individuo stesso. Non ha importanza arrivare primi in questa ricerca, non c’è nessuna gara, ne esiste un premio per aver raggiunto la meta, l’unica vera vittoria è quella di essere riusciti semplicemente ad essere se stessi.