14 giugno 2008


Sicuri di essere insicuri?

Questo post è volutamente provocatorio e fazioso. Il mio intento è quello di esasperare l’attuale politica sulla sicurezza italiana, per giungere alle solite considerazioni.

La Campania vive da mesi (anni) nell’incubo dei rifiuti. Diversi governi regionali e locali hanno fallito la loro missione, incapaci di fornire le garanzie minime per gestire un problema basilare della società civile. A prescindere dalle cause, ormai del tutto ininfluenti ai fini del problema, non riesco a comprendere come non si riesca a sgomberare le città campane dalle montagne di rifiuti. Mi sembra troppo semplice addossare le colpe ai poveri napoletani, additando loro la responsabilità di una scarsa attenzione ai rifiuti differenziati. Ma è davvero così, oppure qualcuno sta giocando con i cittadini campani, creando un terreno fertile per una prova generale di ribellione di massa? Il capo dello Stato ha più volte auspicato la soluzione del problema, ha spesso invitato i cittadini campani a non incendiare i cassonetti, a non lasciare i rifiuti in strada. Possibile che uno Stato non riesca a smaltire in via del tutto eccezionale, un carico così ingombrante e dannoso per la salute dei cittadini? Secondo me le risorse per attuare lo sgombero di tonnellate di rifiuti sono abbondanti, basta considerare che l’Italia ogni hanno aumenta di un terzo la propria spesa militare, essendo fra le altre cose un Paese che ripudia la guerra. Allora se i soldi ci sono, se lo Stato funziona, perché ancora ci sono rifiuti?

Una possibile risposta è faziosa e impertinente. Forse la destabilizzazione dello stato sociale, esasperando le condizioni di vita dei cittadini, serve proprio a giustificare misure relative alla sicurezza. Oggi è stato approvato un emendamento al pacchetto sicurezza, che prevede l’utilizzo di soldati per azioni di pattugliamento e perlustrazione. Mi chiedo cosa diamine debbano pattugliare, visto che i problemi italiani sono gli stessi da sessant’anni. Anche un cieco conosce i problemi da risolvere in tempi brevi, che riguardano sempre lo stato sociale. La sicurezza sul lavoro, la crisi economica, i mutui, il caro vita, il caro petrolio, il caro…estinto! Invece lo sport nazionale sembra essere quello ci individuare i capri espiatori, vedi rumeni, vedi immigrati, e via dicendo… Quando la popolazione è esasperata e esausta, allora comincia a insorgere e rubare. A quel punto lo Stato reagisce con la forza e la tecnologia. Il quadro è completo, azione e reazione, ancora una volta.

Mentre tutto questo accade, il presidente americano passeggia mano nella mano con il pontefice, rimembrando i tempi antichi, sorridendo agli uccellini e pascolando come una dolce pulzella...

Il presidente americano ha regalato al Papa una fotografia autografata, con le firme incise sulla cornice, sua e della moglie Laura. Anche Ratzinger ha donato al capo della Casa Bianca una fotografia autografata, assieme a quattro volumi sulla Basilica di San Pietro. Ai membri dello staff presidenziale Benedetto XVI ha donato medaglie e rosari del pontificato. Tutto questo mentre Roma è paralizzata per l'arrivo di questa testa di ...

Intanto il risultato referendario irlandese sembra avere poca influenza. Il coro di proteste si è levato unanime. Il presidente G. W. Napolitano ha espressamente affermato che tale incidente non può compromettere il futuro dell’Unione Europea, altri come Barroso affermano che si andrà avanti lo stesso. Altri si sono espressi nel medesimo modo. Ma se tutti i governanti la pensano così, a cosa serve votare, appartenere ad uno Stato, lavorare, pagare le tasse..? Se il popolo non conta nulla, perché deve sottostare al potere di pochi oligarchi banchieri?

L’unica cosa positiva è vedere un cielo libero da scie, mi chiedevo se Bush si potesse fermare per qualche mese a Roma, sarebbe una buona soluzione per avere aria sana e pulita!