12 aprile 2008


La grande astensione

Questa breve riflessione non vuole essere un consiglio o una indicazione di voto o non voto per chi legge, è solo la constatazione dei fatti, secondo il mio umile punto di vista, in fin dei conti credo si possa fare davvero molto poco. I cambiamenti devono essere operati nel cuore delle persone e nella loro consapevolezza, al fine di creare un mondo che ponga le fondamenta su armonia e pace, quello che si può definire uno stato senza regole e senza padroni, in cui ognuno è parte del sistema secondo capacità, propensioni e attitudini.
Osservo con relativo interesse il dibattito sul voto alle prossime elezioni politiche italiane. Molti sono delusi, altri sembrano fomentati dal solito entusiasmo pre-elettorale, illudendosi che qualcosa possa realmente cambiare. La caratteristica fondamentale di questa tornata elettorale non è la qualità del voto, i possibili vincitori e i loro programmi, il dibattito sembra incentrato sul non voto come scelta politica e arma per esprimere la propria volontà di delegittimare il sistema. Per la prima volta nella storia, credo, l’Italia assisterà a la più grande percentuale di astensione al voto, un forte segnale politico da parte dei cittadini. Ovviamente votare o non votare ha poco senso, considerando la reale situazione globale e le regole che tengono in piedi i governi fantoccio di ogni Stato.

Su internet, per lo meno nel settore più estremo, c’è una grande parte di sostenitori del non voto, che potrebbero influenzare l’opinione di migliaia di cittadini. Anche se in pochi si rendono conto di come funzioni il sistema, percepiscono questo malessere e l’inadeguatezza della classe politica, sono tentati per la prima volta ad esprimere un forte dissenso politico. Non parliamo di quelli che non votano perché non interessati o perché preferiscono una gita fuori porta, parliamo di cittadini con senso di dovere civico, che hanno sempre espresso il proprio diritto-dovere di votare.

La faccenda si risolverà con un grande pastrocchio post elettorale, un’alleanza a breve termine fra schieramenti concorrenti, ma profondamente uguali nella forma e nella sostanza. Gli uomini della finanza, dell’economia e i vassalli della banca centrale europea, ricoprono i ruoli chiave negli schieramenti del PD e del PDL (PDue?), come a confermare l’evidente pochezza di tali movimenti politici. Assisteremo ad uno dei momenti più bui della storia, la preparazione di un blocco politico unitario che getti le fondamenta per la creazione di un partito unico, precursore del Nuovo Governo Mondiale.