4 febbraio 2008


Cuore Wireless

La medicina moderna si avvale sempre più spesso dell'aiuto della tecnologia. Molteplici innovazioni in campo medico sono da attribuirsi alla meccanica, alla robotica e all’informatica. Operazioni chirurgiche e diagnosi repentine sono possibili grazie a sofisticati strumenti, diminuendo di fatto un gran numero di decessi. Quello che la medicina però non è più in grado di seguire, è la sua missione originaria, lo scopo per il quale Ippocrate ha dedicato la vita.

Giorni fa ho letto l’articolo riportato qui sotto, che descrive la sperimentazione di un cuore wireless, un dispositivo in grado di monitorare le funzioni vitali da remoto. Questa tecnologia aiuterà i medici al controllo dei pazienti, senza dover sottoporre gli stessi a visite ospedaliere. Per una volta non voglio parlare dei soliti risvolti di tale diavoleria medica, lasciamo stare il controllo sulla popolazione, il Grande Fratello, lasciamo perdere tutto (anche se ci sarebbe molto da dire). Vorrei riflettere invece sul significato proprio del cuore e della sua funzione. Il cuore da sempre è considerato l’organo del Sentire, l’organo deputato all’Amore e al sentimento, l’organo che conferisce all’uomo la sua umanità. In medicina cinese il cuore contiene lo Shen, lo spirito dell’uomo o l’energia deputata alla mente. Un uomo con un cuore (Shen) forte, possiede un grande carisma, un profondo sguardo e una grande anima.

Immaginiamo ora di possedere organi cibernetici, insiemi di circuiti che svolgano la nostra funzione vitale. Cosa rimane del cuore e della sua funzione intesa come Corpo-Anima-Mente? Per chi non crede a questo modo di vedere la vita, posso solo auspicare di fare uno sforzo mentale, tentare di comprendere come ogni parte del corpo fisico sia integrata con il corpo mentale e con quello che non è percettibile ai nostri sensi. La mia non è una divagazione fine a se stessa, è un modo per capire se tali congegni elettronici saranno in grado di privarci dell’anima e di ciò che ancora ci classifica come esseri pensanti. Non vorrei svegliarmi un giorno senza poter più sentire e percepire quello per il quale proviamo gioia e dolore, non vorrei trovarmi a vivere in un corpo in grado di svolgere esclusivamente le proprie attività chimico-biologiche, senza uno scopo e senza un fine.

Questo dispositivo mi sembra proprio un modo per togliere all’uomo anche l’ultima briciola di speranza, togliere il cuore per renderlo a tutti gli effetti un automa programmato, un corpo al silicio.

Fonte: http://www.ansa.it

Tenere sotto controllo la salute del proprio cuore è facile come mandare un'email. Infatti, grazie a un pacemaker di ultima generazione dotato di tecnologia wireless (cioé 'senza fili') prodotto da Medtronic, il paziente cardiopatico può inviare al proprio medico via internet i dati più aggiornati sulla salute del suo cuore, come se fosse una visita medica 'a distanza'. Il servizio, già usato in America da più di 150 mila pazienti, parte oggi anche in Italia all'Ospedale Maggiore di Crema, ed è stato presentato questa mattina presso l'unità operativa di cardiologia diretta da Giuseppe Inama.

"Dopo la sperimentazione in diversi ospedali della penisola - spiega una nota dell'ospedale - prende il via questo innovativo progetto, che interesserà inizialmente 150 pazienti del territorio di Cremona fino a sud di Milano" ma che, aggiunge Inama, in teoria "é aperto a tutti, perché è sufficiente avere un collegamento a internet ad alta velocità per comunicare con l'ospedale da qualunque località". I pazienti, spiegano i responsabili del progetto, "trasmettono i dati direttamente all'ospedale tramite il CareLink Network, la rete ideata da Medtronic. In questo modo sono sempre in contatto con il cardiologo, che viene avvisato con email o sms e visualizza le condizioni del paziente sul computer". I dati del defibrillatore, assicurano gli esperti, "corrispondono esattamente a quelli disponibili dopo una visita specialistica". Questa visita 'a distanza', conclude l'ospedale, "consente di migliorare l'appropriatezza e la qualità del servizio di controllo del dispositivo e del contatto con il paziente, nonché l'ottimizzazione della terapia. Inoltre si ottimizzano le risorse dedicate al controllo dei malati, si migliora la gestione del tempo e degli accessi ospedalieri, diminuendo anche il numero dei ricoveri solo ai reali casi di urgenza".